Il film è profondamente idealista e romantico nell'affrontare l'approccio al terrorismo dell'una o dell'altra parte. Soprassiede cioè, sulle ambizioni economiche e militari di entrambe le parti, e si concentra invece sulla personale visione di ognuno dei personaggi. Essendo il terrorismo, la religione, la vita di ogni uomo, entità estremamente complesse (molto più del denaro), non credo questo sia un difetto, anzi era inevitabile se nonostante le 2 h 10' di film non si voleva scadere in un'accozzaglia di idee senza alcuno spessore.
Il merito più grande credo sia proprio questo quindi, di mostrare come il terrorismo e il fondamentalismo, ancorché fenomeni di rilevanza planetaria, si sviluppino in maniera singolare in ogni individuo, cosicché non esiste una storia uguale all’altra, e la guerra non è solo un fenomeno avulso dalle nostre vite di uomini e donne comuni, che riguarda “gli altri” (politici, militari o religiosi che siano). E’ invece un insieme di tante piccole scelte, parole e gesti che compiamo quotidianamente. D’altro canto il film è fermo nel ribadire che nessuna violenza o torto subito può giustificare un’offesa all’altra parte. E questo, di nuovo, vale per entrambe le parti.
Voto: 8/10
Il merito più grande credo sia proprio questo quindi, di mostrare come il terrorismo e il fondamentalismo, ancorché fenomeni di rilevanza planetaria, si sviluppino in maniera singolare in ogni individuo, cosicché non esiste una storia uguale all’altra, e la guerra non è solo un fenomeno avulso dalle nostre vite di uomini e donne comuni, che riguarda “gli altri” (politici, militari o religiosi che siano). E’ invece un insieme di tante piccole scelte, parole e gesti che compiamo quotidianamente. D’altro canto il film è fermo nel ribadire che nessuna violenza o torto subito può giustificare un’offesa all’altra parte. E questo, di nuovo, vale per entrambe le parti.
Voto: 8/10