Attentati di Parigi 13 novembre 2015: cosa li spinge a compiere questi gesti?

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d'ya think i'm stupid?
i miei colleghi cattolici in ufficio
sono disperati per i recenti
fatti di terrorismo...

uno ha commentato:
"azz, avevo appena disdetto a Sharm
barattandolo in agenzia
con una settimana a Parigi !
ora se rinuncio ci rimetto la penale..."

:OO
 

Grantenca

Well-known member
Non ho le conoscenze e senza dubbio nemmeno lo spessore per poter giudicare il barbaricidio che i recentissimi fatti ci mettono davanti agli occhi. La ragione mi porterebbe ad escludere che la religione sia il motivo principale, forse perché nell'ambiente in cui sono cresciuto i riti e la fede sono sempre stati trattati con comprensione e... tenera leggerezza.....anche, e soprattutto, da chi non crede.
 

Tanny

Well-known member
La cosa che mi sento di dire è che purtroppo non bisogna stupirsi di queste cose, lo hanno detto più volte che volevano colpire la Francia, come del resto hanno minacciato l'Italia ed altri paesi europei, e sono convinto che succederà ancora.
È ormai inutile piangere sul latte versato, questa gente è già fra noi e può colpirci come e quando vuole, il discorso di intensificare i controlli è una grandissima panzana, il terrorismo e la guerriglia è impossibile da fermare ed è completamente imprevedibile.
La mia conclusione è che ormai è troppo tardi, bisognava pensare prima a questo problema.
 

apeschi

Well-known member
La domanda che bisognerebbe porsi e' ...

Cosa spinge 6 persone, sei esseri umani a suicidarsi? a farsi esplodere?

La religione? il fanatismo? la poverta'? il fatto di non avere comunque un qualsiasi futuro? la pazzia? la profonda convinzione in qualcosa? La disperazione?

Cosa spinge un kamikaze ad essere un kamikaze? ad immolarsi, ad avere la certezza di bruciare in un secondo non solo la vita di enne persone innocenti, ma la propria stessa vita? Bruciare la cosa piu' importante che abbiamo visto che finita la vita, finita la nostra esistenza non ci resta piu' nulla? (a parte il paradiso per chi ci crede ma mi pare una motivazione puramente teorica).

E come si puo' pensare di vincere contro chi e' disposto a morire per non si sa bene cosa? :? :? :?

Non e' che forse c'e' troppa gente disperata che non avendo piu' nulla da perdere, non avendo un futuro, preferisce farla finita portandosi con se' piu' gente possibile?

Fanatismo di massa? Pazzia collettiva ? Disperazione totale? :?
 

Tanny

Well-known member
Fanatismo di massa? Pazzia collettiva ? Disperazione totale? :?

Mi caro apeschi, per farti un esempio cretino, se io e te fossimo nati in un contesto in cui tutte le persone mangiano senza le posate, ora a tavola ci comporteremo peggio dei trogloditi, senza nemmeno dar peso a questa cosa, siccome questo è ciò che ci hanno insegnato, che riteniamo giusto e che tramanderemo ai nostri figli.
Per questo genere di cose ci è di esempio la seconda guerra mondiale, i giapponesi di schiantavano con i loro aerei contro le navi americane, ed i soldati al posto di farsi prendere vivi preferivano suicidarsi con delle granate, quelle cose non erano per niente frutto dell'isterismo di massa, visto da un esterno può essere definito isterismo, ma la realtà è che quei comportamenti erano una cosa molto più profonda ed una componente importante della loro stessa cultura.
Non voglio sparare sentenze in quanto non è mio compito giudicare queste cose, ma secondo me il caso è più o meno analogo, se sin da bambino ti viene insegnato che imbracciare un fucile e sparare sulla folla oppure farsi saltare in aria con una bomba è lo scopo della tua vita, riuscendo a spegnere per un attimo il tuo cervello da occidentale e vedendo per un attimo il mondo attraverso questa ottica contorta, ti porgo un semplice quesito: tu non lo faresti?
 

Monica

Active member
Inutile discutere ancora una volta dell'attentato di turno,finchè i governi non apriranno gli occhi su ciò che è l'Islam,non come religione,ma come movimento politico,ci ritroveremo periodicamente a piangere morti vuoi in Francia,vuoi in Inghilterra,finchè non toccherà a noi.Il falso buonismo dell'occidente ha portato a tutto questo.Holland ha chiuso le frontiere,mentre coloro che hanno fatto l'attentato sono immigrati di seconda o terza generazione che vivono tranquillamente in Francia da tempo.
 

wolverine

New member
Solidarietà per le famiglie delle vittime.

La sorella di mia zia che FIN dalla più tenera età vive a Parigi ha detto che sembrava un deserto, il governo ha chiesto di evitare di uscire se non per motivi di emergenza e per andare a lavoro. Le scuole erano chiuse,infatti le mie cugine (le sue nipoti) erano tutte a casa.per le strade c'erano solo militari.... E con permessi per fare controlli.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Holland ha chiuso le frontiere,mentre coloro che hanno fatto l'attentato sono immigrati di seconda o terza generazione che vivono tranquillamente in Francia da tempo.

Cocordo sul fatto che non è più un "problema" legato a persone che da fuori europa entrano in europa. Ci sono centri di aggregazione, chiamiamoli così, presenti anche dentro i confini europei ed esistenti da molti anni che predicano lo sterminio dei diversi.
E' preoccupante inoltre che spesso chi compie questi gesti si scopre essere gente che ha viaggiato, molto acculturata, che ha avuto innumerevoli contatti con il "mondo occidentale" e nonostante questo non c'è stato alcuno scambio. Il loro odio versouno stile di vita da infedele rimane alto per innumerevoli anni. Questo mi preoccupa e andrebbe capito il perchè riesca ad avere appeal anche tra occidentali.

Condoglianze alle vittime e a tutti quelli che ambiscono al modello di civiltà occidentale, libero e rispettoso di ogni essere, religione, sesso, etc.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
La domanda che bisognerebbe porsi e' ...

Cosa spinge 6 persone, sei esseri umani a suicidarsi? a farsi esplodere?

Io proporrei di andare per gradi, perciò, prima di domandarci cosa può spingere un individuo a fare una cosa per noi incomprensibile, proviamo a domandarci cosa spinge lo stesso individuo a non fare ciò che per noi è banale.
Saranno domande più semplici, ma magari riusciremo a darci una risposta avvicinandoci all'arcano.
Non lo risolveremo, ma un primo passo verso la comprensione, magari, lo avremo fatto.

Per esempio:
Perchè non vanno al mare a farsi un bagno?
O in montagna a per funghi?
O a bersi una birra gelata con gli amici?
O a farsi una grigliata in famiglia?
Non si cercano una fidanzata?
Non hanno un cane, un gatto, un canarino?
Non provano nemmeno il piacere di farsi un giro con la Vespa.
Neppure una partita di pallone con gli amici.
Parrebbero talmente idioti da mettere in imbarazzo un ultrà.

Insomma, com'è possibile, senza un processo morboso alle spalle, prima di suicidarsi, rinunciare ai piaceri della vita che chiunque - anche il più povero - può godersi?
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Personalmente ritengo che sia i morti che i killer siano vittime di qualcosa di "più grande". L'essere umano ha un istinto che lo guida verso la sopravvivenza.

Ovunque si possono trovare mitrgliette e bombe. Quello che fortunatamente non si trova sono persone convinte ad usarli per uccidere altre persone.
Cosa ha portato i killer a uccidere persone per ore? E' un lavaggio di cervello che deve essere talmente potente da cancellare gli istinti?

Dobbiamo capire questo e, subdolamente, iniziare a smontarlo in modo che la cultura/religione del futuro abbracci i concetti di libertà occidentali.
Il rischio è che sia il loro concetto di "libertà" a permeare nel nostro iniziando a fare adepti con cervello lavato. Oggettivamente da maschio etero non mi sento migliore di una donna o di un omosex. Non voglio avere più potere di loro e voglio che agli occhi della legge siamo tutti uguali.

Intervenire con qualche missile può essere utile per indebolire il loro hardware ma dobbiamo assolutamente creare un "virus benefico" da mandare nel loro software culturale/religioso.
E questo richiede un paio di generazioni purtroppo.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Il problema è molto complesso e chi ritiene di avere la soluzione pronta e finita, secondo me o non ha capito oppure strumentalizza (mi riferisco ai politici).
Credo anch’io che ci vorrà del tempo, ma temo ben più di due generazioni purtroppo.
E anch’io credo che le libertà di cui godiamo in occidente siano un punto di arrivo a cui tutte le civiltà dovrebbero tendere. E quando parlo di civiltà, lascio fuori quelli dello Stato Islamico, che stato islamico lo sono solo nella loro testa bacata e di civile in senso culturale non hanno niente.
Questi si fanno saltare per aria perché pensano di trovare, un secondo dopo, qualche decina di vergine al loro servizio, questo è tutto. Dietro di loro, poi, ci sono di certo altri ed è qui che la situazione si aggroviglia.

Quello alla Francia è stato un attacco, credo io, che ha molte logiche, non solo quella di voler piegare la nostra voglia di libertà (non ce la faranno mai!), ragion per cui hanno sparato dentro ad un locale dove si teneva un concerto, appena fuori da uno stadio e nei ristoranti. In secondo luogo perché la Francia è in prima linea nei bombadarmenti in Siria. In ultimo, forse, il fatto che gli arabi finanziatori dell’Is, si siano scocciati del recente avvicinamento francese all’Iran. Da una parte i privati francesi fanno affari con i privati arabi che finanziano l’Is, dall’altra fanno l’occhiolino ai nemici (o non amici) dell’Arabia Saudita. Questo avrà stizzito qualche capo dell'Is.

Bisogna distinguire; la società e la politica. Socialmente stiamo vincendo, secondo me, perchè per quanto mi riguarda credo che piuttosto che farci togliere le nostre libertà ci faremo ammazzare tutti e il nostro modo di vivere la vita è di certo più affascinante del loro (mi riferisco a quelli dell'Is), che se vedono una donna senza velo si sentono in diritto e in dovere di lapidarla.

D'altra parte però, dal punto di vista prettamente politico, stiamo facendo di tutto per spingere la stragrande maggioranza dei musulmani moderati verso il fanatismo, da una parte imponendo governi attraverso una democrazia il cui modello è stato dettato da noi (vedi Afghanistan, in cui il popolo non ha ancora votato per davvero liberamente). Dall’altra dando ascolto a chi vorrebbe chiudere le frontiere, quando è ovvio che chi viene da noi per il 99% sono persone in fuga da quegli stessi fanatici che si fanno esplodere per aria.

Politicamente stiamo facendo di tutto per spingere la maggioranza dei moderati nelle braccia dei fanatici, che quanto meno promettono una cinquantina di vergini dopo la morte.

Il titolo di Libero (“Islamisti bastardi”) fomenta l’odio anche di coloro che sono dalla nostra parte pur avendo un altro Dio. Come se due italiani avessero ammazzato un francese e Le Monde avesse titolato “Italiani di m.erda”. Come minimo la prossima volta ti trovi tre italiani a sparare.

Fare il giubileo adesso, secondo me, è un grande errore e un grande regalo per questi terroristi. Far trovare milioni di infedeli tutti nello stesso posto e nello stesso momento..beh..adesso come adesso non la trovo una bella mossa. Qualcuno obietterà che così la daremmo vinta a quelli dell’Is, ma per come la vedo io dobbiamo andare oltre le singole rinunce, non rinunciando mai alle nostre libertà generali, giustamente esaltate da Fabio. Libertà di andare al cinema, di andare a teatro, di ascoltare musica e di fare quello che vogliamo. In particolare, se poi il giubileo slitta non sarà un dramma. Sarà invece un dramma se ci sarà, anche se spero ovviamente di sbagliarmi.

Per me, bisogna invadere la Siria attraverso truppe di terra, stanarli a uno a uno e farli fuori tutti (mi riferisco a quelli dell’Is, ovvio), perchè con i bombardamenti non si risolve nulla, se non di fronte all’opinione pubblica per il fatto di non far correre rischi a nessun soldato, visto che per altro mandano droni telecomandati.
Ma questi si nascondono in mezzo ai civili, quindi non capisco cosa stiano bombardando di preciso, visto che non sappiamo dove si nascondano.

E quando parlo di "invadere la Siria", non intendo conquistare la terra per poi mettere un governo fantoccio al nostro servizio, ma intendo invadere con soldati per far fuori quelli dell'Is che danneggiano tutti, siriani in primis e popolo occidentale a ruota. Poi Siria libera e Siria al voto. Lo so, è un miraggio, ma sto parlando giusto per.

Andando con le truppe io sono convinto che i siriani sarebbero con noi, perché anche loro vogliono andare al cinema e allo stadio e di certo non godono nel farsi crocefiggere a causa di un antenato cristiano.
 
Ultima modifica:

malafi

Well-known member
Socialmente stiamo vincendo, secondo me, perchè per quanto mi riguarda credo che piuttosto che farci togliere le nostre libertà ci faremo ammazzare tutti

Ziggy, condivido quasi tutto, tranne questo.

Nel senso che lo diciamo, lo affermiamo perchè ci fa stare bene. Ma lo diciamo finchè la statistica è dalla nostra parte.
Scommetti che se queste azioni terroristiche continuano, le nostre abitudini cambiano?

Per ora la possibilità di essere oggetto di azioni terroristiche è più bassa che essere investiti per strada (ne parlammo anche quando ila doveva andare nel Mar Rosso). Ma sarà sempre così?
Hanno fatto massacri in spiaggia, hanno tirato giù un aereo di rientro da Sharm ... ci andiamo o no in Maro Rosso?
Certo andare in Mar Rosso è cosa diversa dalla libertà di andare a teatro, ma solo simbolicamente.
E andresti ad Istanbul dopo che (pare) che abbiano sventato un attacco qualche giorno fa? La risposta: sì, a maggior ragione, visto che dopo questo atto mancato la probabilità nei prossimi giorni è ancora più bassa. Ma è sempre un fatto di statistica.

Io, e lo dico contro il pensar comune e non me ne vergogno anche se posso sembrare codardo, non sono pronto sfidare i terroristi per le mie libertà. Se lo faccio, è figlio di un calcolo. Non di un'idea.

p.s. non sparate sulla Croce Rossa (cioè me) please :)
 

Lauretta

Moderator
Io posso solo dire quello che sto vivendo...
Sabato mattina avevo un aereo per Parigi, pronto per me, per un week end che dopo un anno di fatica mi sono regalata.
Venerdi sera ho sentito degli attentati e mi si è completamente sconnesso il cervello. Ho pensato che se fosse successo 24 ore dopo io sarei stata a Parigi serenamente a passeggiare tra l'ile de la Cité e la Tour Eiffel, e credo che un'esperienza così drattatica mi avrebbe sicuramente segnato per la vita.
Credo anche che purtroppo la relione centri in quanto portata all'estremismo e al fanatismo. In un altro post avevo commentato che in passato anche i cristiani sono andati a fare le Crociate...erano fanatici pure loro, mi viene da dire.
Inoltre condanno aspramente le scelte degli ultimi anni del mondo occidentale che ha deciso di debellare le dittature che comandavano in Medio Oriente. Non tanto perchè a favore della dittatura e delle atrocità che i popoli stavano vivendo, ma perchè ritengo che un popolo possa uscire dalla dittatura quando è pronto, non quando sono pronti altri...
il risultato è quello che oggi abbiamo di fronte...
La rivoluzione francese l'ha fatta il popolo francese, non sono andati li altri a far cadere la monarchia...

Altro non so dire..solo che ieri volevo andare a Milano e sono tornata indietro per la nebbia, non per altro...ma l'idea di prendere la metropolitana proprio tranquilla non mi lasciava.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io posso solo dire quello che sto vivendo...
Sabato mattina avevo un aereo per Parigi, pronto per me, per un week end che dopo un anno di fatica mi sono regalata.
Venerdi sera ho sentito degli attentati e mi si è completamente sconnesso il cervello. Ho pensato che se fosse successo 24 ore dopo io sarei stata a Parigi serenamente a passeggiare tra l'ile de la Cité e la Tour Eiffel, e credo che un'esperienza così drattatica mi avrebbe sicuramente segnato per la vita.
Credo anche che purtroppo la relione centri in quanto portata all'estremismo e al fanatismo. In un altro post avevo commentato che in passato anche i cristiani sono andati a fare le Crociate...erano fanatici pure loro, mi viene da dire.
Inoltre condanno aspramente le scelte degli ultimi anni del mondo occidentale che ha deciso di debellare le dittature che comandavano in Medio Oriente. Non tanto perchè a favore della dittatura e delle atrocità che i popoli stavano vivendo, ma perchè ritengo che un popolo possa uscire dalla dittatura quando è pronto, non quando sono pronti altri...
il risultato è quello che oggi abbiamo di fronte...
La rivoluzione francese l'ha fatta il popolo francese, non sono andati li altri a far cadere la monarchia...

Altro non so dire..solo che ieri volevo andare a Milano e sono tornata indietro per la nebbia, non per altro...ma l'idea di prendere la metropolitana proprio tranquilla non mi lasciava.

Secondo me non c'è nessun termine di paragone tra la rivoluzione francese e lo stato delle cose di cui stiamo parlando.

Tra armare (malissimo) i curdi o chi deve combattere l'Is sul luogo, come dici giustamente, e andare con un esercito di coalizione internazionale avanzato opterei per la seconda. Stiamo dando sostegno ad una guerra civile che stanno vincendo quelli dell'Is, non vedo perchè non andarci direttamente.

Ogni storia è storia a sè e non può essere paragonata, secondo me.

E' diversa la situazione di adesso rispetto a quella dell'undici settembre, figuriamoci con la rivoluzione francese.

Non si tratterebbe di una guerra contro un paese, ma di una guerra contro un gruppo di fanatici che vuole costituire un'entità sovranazionale e distruggere il mondo occidentale, perchè è questo è il loro dichiarato scopo.

Con "invadere" la Siria, come ripeto, non intendo "conquistare" la Siria, come è stato in Afghanistan e come si è tentato di fare in Iraq.

Io il 12 settembre 2001 ero contro ai bombardamenti in Afghanistan e contro all'invasione in Iraq, un paese retto da un dittatore laico che a causa anche della precedente invasione aveva già finito di gasare chi doveva e con Bin Laden non c'entrava nulla.

Secondo me Lauretta ogni caso è a sè e io, per la prima volta in vita mia, sono a favore di una guerra. Contro l'Is.

Temo però che fosse più interessante la guerra a sfondo petrolifero dell'undici settembre, rispetto a questa, in cui personalmente non vedo nessuna pseudo congiura.
 

maclaus

New member
Chissà perché, per i fatti di Parigi, nessuno parla di ideologia islamista.

Chissà perché nessuno ricorda gli insegnamenti profetici di Oriana Fallaci,
di Benedetto XVI e del cardinale Biffi che furono moralmente linciati per aver detto la verità.
 

maclaus

New member
Vi offro uno spunto per la discussione:

"(...) recentemente lessi la parte edita dal professore Theodore Khoury (Münster) del dialogo che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue. Fu poi presumibilmente l'imperatore stesso ad annotare, durante l'assedio di Costantinopoli tra il 1394 e il 1402, questo dialogo; si spiega così perché i suoi ragionamenti siano riportati in modo molto più dettagliato che non quelli del suo interlocutore persiano. Il dialogo si estende su tutto l'ambito delle strutture della fede contenute nella Bibbia e nel Corano e si sofferma soprattutto sull'immagine di Dio e dell'uomo, ma necessariamente anche sempre di nuovo sulla relazione tra le – come si diceva – tre "Leggi" o tre "ordini di vita": Antico Testamento – Nuovo Testamento – Corano. Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo – che, nel contesto del tema "fede e ragione", mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema.

Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa. Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È probabilmente una delle sure del periodo iniziale, dice una parte degli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il "Libro" e gli "increduli", egli, in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto da essere per noi inaccettabile, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…" (...)

...questo è solo un passo del "famoso" discorso (...famoso solo per chi lo ha letto...ma di cui molti si riempiono la bocca) di Ratisbona di Benedetto XVI, che forse può fare un po' di luce di cosa passa nelle teste degli islamici...
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Vi offro uno spunto per la discussione:

"(...) recentemente lessi la parte edita dal professore Theodore Khoury (Münster) del dialogo che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue. Fu poi presumibilmente l'imperatore stesso ad annotare, durante l'assedio di Costantinopoli tra il 1394 e il 1402, questo dialogo; si spiega così perché i suoi ragionamenti siano riportati in modo molto più dettagliato che non quelli del suo interlocutore persiano. Il dialogo si estende su tutto l'ambito delle strutture della fede contenute nella Bibbia e nel Corano e si sofferma soprattutto sull'immagine di Dio e dell'uomo, ma necessariamente anche sempre di nuovo sulla relazione tra le – come si diceva – tre "Leggi" o tre "ordini di vita": Antico Testamento – Nuovo Testamento – Corano. Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo – che, nel contesto del tema "fede e ragione", mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema.

Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa. Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È probabilmente una delle sure del periodo iniziale, dice una parte degli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il "Libro" e gli "increduli", egli, in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto da essere per noi inaccettabile, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…" (...)

...questo è solo un passo del "famoso" discorso (...famoso solo per chi lo ha letto...ma di cui molti si riempiono la bocca) di Ratisbona di Benedetto XVI, che forse può fare un po' di luce di cosa passa nelle teste degli islamici...

Ciò che è scritto nella Bibbia, in particolare nel Vecchio Testamento, gli fa un baffo a Maometto.

Tra minacce di mandar giù dal cielo bestie feroci che rapiranno i bambini, stermineranno il bestiame e altre cose di questa natura se le persone non daranno retta a Dio

e Dio stesso che dice al padrone che bastonare il servo non va bene, ma se quel servo di bastonate non muore, allora può farne ciò che vuole perchè a quel punto è come se fosse di sua proprietà

uomini lapidati per aver raccolto legna durante il giorno di festa

impiccagioni ordinate da Dio in persona per far capire chi comanda in Israele

ordini di uccidere ogni uomo di una città a colpi di spada

città intere bruciate su ordine divino

donne stuprate per salvare la moralità degli uomini dai sodomiti

uccisioni di Dio dei figli per punire il padre

ecc ecc ecc (vado solo a memoria)

direi che, forse se questi dell'Is si convertissero alla lettura del vecchio testamento, troverebbero molti più esempi stuzzicanti

Basta confondere l'intero popolo islamico con quelli dell'Is.
 
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