Apro il ventesimo Poeticforum di FL, siete pronti per postare le vostre poesie preferite e per poi commentarle tutte insieme? TUNZZZ
Questa canzone Baglioni la scrisse quasi 40 anni fa, durante una tourneè che fece nei paesi dell'est europeo, quando eravamo ancora in piena guerra fredda e il muro di Berlino era ancora lontano da essere abbattuto e Papa Woityla era stato appena eletto... precisamente la scrisse in Polonia. Rimase soprattutto colpito dalle donne e dalle ragazze, che non conoscevano praticamente nulla di quello succedeva e di come era la vita nella parte ovest del mondo, dalla loro ingenuità e dai modi gentili e rispettosi verso gli "stranieri"... un aspetto questo già praticamente scomparso nel nostro vivere quotidiano occidentale...
Questa canzone Baglioni la scrisse quasi 40 anni fa, durante una tourneè che fece nei paesi dell'est europeo, quando eravamo ancora in piena guerra fredda e il muro di Berlino era ancora lontano da essere abbattuto e Papa Woityla era stato appena eletto... precisamente la scrisse in Polonia. Rimase soprattutto colpito dalle donne e dalle ragazze, che non conoscevano praticamente nulla di quello succedeva e di come era la vita nella parte ovest del mondo, dalla loro ingenuità e dai modi gentili e rispettosi verso gli "stranieri"... un aspetto questo già praticamente scomparso nel nostro vivere quotidiano occidentale...
Cominciamo con la prima poesia Aspetto i vostri commenti
Le ragazze, quelle che camminano
con stivali di occhi neri
sui fiori del mio cuore.
Le ragazze, che abbassano le lance
sui laghi delle proprie ciglia.
Le ragazze che lavano le gambe
nel lago delle mie parole.
Velimir Chlébnikov
(Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
1919-21.
Девушки, те, что шагают
Сапогами черных глаз
По цветам моего сердца.
Девушки, опустившие копья
На озера своих ресниц.
Девушки, моющие ноги
В озере моих слов.
Велими́р Хле́бников
La seconda poesia da commentare è una poesia - canzone
Le ragazze dell'est
Nei mattini pallidi appena imburrati di foschia
risatine come monete soffiate nei caffe'
facce ingenue appena truccate di tenera euforia
occhi chiari, laghi gemelli, occhi dolci amari
io le ho viste fra cemento e cupole d'oro che il vento spazza via
sotto pensiline che aspettano sole il loro tram
coprirsi il cuore in mezzo a sandali e vecchie camicie fantasia
e a qualcuno solo e ubriaco che vomita sul mondo
io le ho viste portare fiori e poi fuggire via
e provare a dire qualcosa in un italiano strano
io le ho viste coi capelli di sabbia raccolti nei foulards
e un dolore nuovo e lontano tenuto per la mano
io le ho viste che cantavano nei giorni brevi di un'idea
e gomiti e amicizie intrecciati per una strada
io le ho viste stringere le lacrime di una primavera che non venne mai
volo di cicogne con ali di cera
ancora le ho viste far la fila con impazienza davanti ai gelatai
quando il cielo stufo d'inverno promette un po' di blu
piccole regine fra statue di eroi e di operai
lievi spine d'ansia nei petti rotondi e bianchi
io le ho viste eccitate buffe e sudate per la felicita'
negli alberghi dove si balla gridare l'allegria
e bere birra e chiudere fuori la solita neve e la realta'
e ballare alcune tra loro e ballare e poi ballare
le ho viste nelle sere quando son chiuse le fabbriche e le vie
sulle labbra vaghi sorrisi di attesa e chissa' che
scrivere sui vetri ghiacciati le loro fantasie
povere belle donne innamorate d'amore e della vita
le ragazze dell'est
(Claudio Baglioni)