Simenon, Georges - Tre camere a Manhattan

libraia978

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Questa la trama:

New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. E riprendono a camminare, instancabili, come se non potessero fare altro che camminare: -come se avessero sempre camminato così, per le strade di New York, alle cinque del mattino-: Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Lei traballa un po' sui tacchi troppo alti, e ha una voce roca, una voce che fa pensare a una pena oscura; su una delle sue calze chiare spicca una smagliatura sottile “ come una cicatrice. Non è nè giovanissima nè potentemente bella; sul suo viso, i segni di una stanchezza, di una ferita remota: ma è proprio questo a renderla seducente. Si sono incontrati solo poche ore prima, in una caffetteria nei pressi di Washington Square, come due naufraghi, e ora sono così tenacemente avvinti l'uno all'altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile�. Ma come si può rimanere in quel territorio privilegiato, fuori del tempo e dello spazio, che è l'amour fou?

Più che la passione la protagonista di questo romanzo sembra essere la solitudine. Sono due solitudini che s'incontrano, nella New York del secondo dopoguerra, sono due stranieri con quell'aria un po' bohemien, tipica di un certo genere di artisti. Conosciuto più che alto per la serie che riguarda Le inchieste di Maigret, questo autore ha invece sfornato anche qualche buon romanzo, che esula completamente dal giallo classico, e nei quali, come in questo, si intravede controluce qualche nota autobiografica, tratta dalla dissoluta vita dell'autore.
 
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gian1804

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Ditemi, vi prego, qualcosa in piu' su questo libro. L'ho in casa ma non mi decido mai ad iniziarlo. Merita? Trama?boh...dite vobis
 

pigreco

Mathematician Member
Devo essere sincero, è stata un'altra piccola delusione che questo autore mi ha dato. Dopo "La camera azzurra" che non mi aveva fatto impazzire avevo deciso di riprovarci. Il romanzo è scorrevole, si legge quasi tutto d'un fiato data anche la sua brevità. Però mi è sembrato di aspettare continuamente un qualche avvenimento che non si decideva ad accadere. Non mi sentirei di dare un giudizio completamente negativo su questo testo, però mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca...
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho ascoltato "Tre camere a Manhattan" di Georges Simenon letto da Anna Bonaiuto.
Molto affascinante l'atmosfera notturna che si respira, sembra di camminare tra le vie deserte e malinconiche della città e di trovarsi seduti ad un tavolino dei suoi bar, con aria pensosa, come in un famoso dipinto di Hopper.
La voce di Anna Bonaiuto è intensa e rende perfettamente l'emozione della nascita di un amore, divisa tra passione, paura, gelosia e speranza.
 

ayuthaya

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Dopo averlo snobbato per anni, non c’è un libro di questo autore che non mi sia piaciuto (mettendo sempre davanti i “non Maigret”). Tre camere a Manhattan non fa eccezione, sebbene lo abbia trovato diverso dagli altri suoi romanzi.
Conoscendo Simenon, mi aspettavo da un momento all’altro una svolta, una rivelazione inquietante che ponesse la strana attrazione provata fra due sconosciuti in una luce ambigua, magari negativa. E invece no. Questo libro è la celebrazione di una passione fatale nata fra un uomo e una donna che fino a un momento prima erano due perfetti estranei. All’inizio, come è ovvio che sia, i due non cercano spiegazioni nè definizioni a ciò che provano, si lasciano travolgere da questo sentimento, che è un misto di attrazione fisica – la quale, in rari momenti, lascia il posto alla “repulsione” che naturalmente si prova verso un estraneo – curiosità, bisogno di un contatto umano.
Pensavano entrambi a loro due che, senza conoscersi, si erano incontrati per miracolo nella grande città, e ora si aggrappavano l’uno all’altra con disperato ardore, come se si sentissero già pervadere dal freddo della solitudine.”
Sappiamo bene che Simenon è un maestro non solo nell’analisi psicologica, ma anche di quella componente sensuale, irrazionale, che ha il potere di soggiogare un essere umano e trascinarlo via. In questo senso ho trovato dei punti in comune con altri suoi romanzi, come La camera azzurra: per quanto le situazioni siano completamente diverse, ricordo bene l’incapacità del protagonista di trovare delle giustificazioni ai propri gesti, alle proprie scelte. Non sempre agiamo seguendo un perchè... a volte ci sentiamo spinti a seguire il nostro istinto (si vive una volta sola...), facendoci condizionare magari dalle sensazioni che ci trasmette il mondo esterno. In Simenon il contesto è sempre molto importante e spesso si tratta di un contesto squallido; in questo caso lo è sicuramente: locali notturni, camere d’albergo anonime, rumori e odori che anzichè aggiungere “sentimentalismo” sembrano negarlo. Il frenetico quartiere di Manhattan sembrerebbe condurre alla solitudine e proprio qui, come un fiore nato dal fango, nasce un rapporto speciale. Quasi ubriachi l'uno dell'altra, François e Kay vivono in una condizione di sospensione, al limite della realtà.
Era chiaro che quella donna aveva occupato uno spazio nella sua vita. Che senso aveva pretendere di misurare fin d’ora l’entità di tale spazio?
Ecco, le pagine in cui i protagonisti vivono questo stato di incertezza, affidandosi solo all’istinto, alla passione, le ho trovate sublimi. Questo vivere fuori dal mondo, in una realtà parallela che appartiene solo a loro, dove non rendere conto a nessuno se non a se stessi... una condizione surreale, che è insieme miracolo e sogno dal quale ci si potrebbe svegliare, per scoprire che si è dissolto, che è stata tutta un'illusione. Più il sentimento cresce, più cresce la paura che nasce dall’ignoto.
Fino a quel momento erano rimasti al di fuori della vita, ma a un certo punto, volenti o nolenti, avrebbero dovuto rentrarvi.”
Il futuro che li attende, la paura di un “risveglio” suscitano una tensione tale da rendere questo romanzo, che dal punto di vista della trama ha ben poco da offrire, quasi un thriller. Per questo, come dicevo all’inizio, mi aspettavo da un momento all’altro un cambio di rotta, una sorte di “catastrofe”... come si può credere che una passione nata per caso duri per sempre?
Quando Kay è costretta ad allontanarsi, ecco che questa tensione travolge il protagonista, che senza di lei si sente perduto, avvilito, terrorizzato. “Le cose stavano così: Kay non c’era e lui aveva bisogno di Kay.”
Tornerà questa sconosciuta da lui, o la loro storia, semmai si è trattato di una vera storia, è finita per sempre? “Non era meglio così? Lei se n’era andata, per sempre. E sapeva benissimo, tutti e due sapevano benissimo, che era per sempre.
Il finale non me lo aspettavo, eppure è ciò che rende questo romanzo speciale, diverso dagli altri che, per quanto belli, lasciano spesso un briciolo di amareza e disillusione. Forse perché, incredibilmente, si tratta di una storia vera, ispirata a un incontro che ha cambiato per sempre la vita dell'autore.
Consigliatissimo.
 
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Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Questa la trama:

New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. E riprendono a camminare, instancabili, come se non potessero fare altro che camminare: -come se avessero sempre camminato così, per le strade di New York, alle cinque del mattino-: Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Lei traballa un po' sui tacchi troppo alti, e ha una voce roca, una voce che fa pensare a una pena oscura; su una delle sue calze chiare spicca una smagliatura sottile “ come una cicatrice. Non è nè giovanissima nè potentemente bella; sul suo viso, i segni di una stanchezza, di una ferita remota: ma è proprio questo a renderla seducente. Si sono incontrati solo poche ore prima, in una caffetteria nei pressi di Washington Square, come due naufraghi, e ora sono così tenacemente avvinti l'uno all'altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile�. Ma come si può rimanere in quel territorio privilegiato, fuori del tempo e dello spazio, che è l'amour fou?
Fonte: https://www.adelphi.it/libro/9788845913815
 
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