Van Dine, S.S. - La strana morte del signor Benson

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Mi permetto di prendere in prestito questa recensione che ho trovato sul web, prima di lasciarvi un commento personale su questo libro.
"Questo romanzo si ispira a una storia vera di un caso mai risolto degli anni ’20 e narra l’omicidio di un noto agente di cambio di Wall Street, appunto il Signor Benson , ucciso con un colpo di pistola in fronte ……. con relativo finale a sorpresa….. e non voglio dirvi altro.
La storia di questo libro mi ha preso da subito e mi è piaciuto molto, in particolare il modo di condurre le indagini di questo personaggio a me fino ad ieri sconosciuto: Philo Vance; investigatore dilettante, molto intelligente, ed è questa sua dote che lo trascina ad aiutare il suo amico di lunga data, il Procuratore distrettuale di New York, John F. Markham.
Vance fa il suo debutto nel 1926, con appunto l’omonimo romanzo "La strana morte del signor Benson” e diviene protagonista di tutti e 12 i romanzi scritti da Van Dine, pubblicati da Mondadori ed è stato anche il numero 1 della collana Giallo Mondadori in Italia.
Il narratore di queste imprese, nonché amico e procuratore legale dello stesso Vance, è proprio Van Dine sotto le cui spoglie si cela l’autore, inoltre lo scrittore è famoso per aver stilato le “Venti regole” che uno scrittore di romanzi polizieschi deve seguire.
Posso dire che la particolarità di questo libro, che mi ha molto intrigato, è la negazione di Vance dell’evidenza dei fatti, lui si attiene ad un metodo d’ interpretazione psicologica; le tracce possono essere create e falsificate in cento modi, un alibi può essere costruito ad hoc…. ma ciò che non può essere falsato è il carattere e la mentalità e quindi il comportamento individuale.
Avvincente…… affascinante....".

Eccentrico, snob, ma anche estremamente acuto ed intelligente, Philo Vance è l'esteta nonché investigatore dilettante protagonista di questo romanzo. Si tratta di un individuo che potrebbe risultare antipatico, data la sua saccenza per nulla occultata nel corso delle pagine. Svariate sono, infatti, le citazioni filosofiche ed i riferimenti all'arte ed alla letteratura classica greca e latina. Ma ciò che mi ha fatto soprassedere sulla sua verbosità è stata la sua estrema intelligenza e capacità di osservare al di là delle apparenze, di dedurre e di analizzare la psicologia che sta dietro ad ogni singola azione delle persone.
Trovo che il suo metodo deduttivo psicologico di risolvere i casi sia affascinante e molto istruttivo. E' il primo romanzo che leggo di Van Dine e penso che leggerò tutta la serie di Philo Vance per vedere fino a che punto si possa arrivare cercando di ignorare i falsi indizi e risolvere un caso concentrandosi solo su quanto è accaduto e su chi potrebbe averlo causato, basandosi sul carattere dei singoli attori.
Mi è piaciuto molto, consigliatissimo. Poe e Conandoil sembrano essere stati dei buoni maestri per questo autore.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Dopo aver letto il primo caso di Philo Vance, comprendo perfettamente perché Van Dine sia considerato uno dei maestri del giallo. è riuscito in un'impresa a dir poco titanica: creare un intreccio per cui secondo gli indizi un numero considerevole di sospettati avrebbe potuto essere colpevole, con tanto di movente, e contemporaneamente dare credibili giustificazioni basate su intuizioni psicologiche che hanno portato a scagionare queste stesse persone e acciuffare il primo colpevole.
Per pronunciarmi su Vance, escludendo ovviamente la sua intelligenza e la sua incredibile cultura, ho bisogno di leggere un'altra sua indagine. Mi ero fatta l'idea di una persona estremamente insopportabile, di quelle che appena aprono bocca vorresti solo piazzargli una bella sberla nella guancetta, però il finale mi ha scombussolata; ho compreso che il suo atteggiamento era in parte dettato dalla volontà di rendere le cose più facili ad un amico e questo gli ha fatto guadagnare parecchi punti.
 

estersable88

dreamer member
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Dopo aver letto il primo caso di Philo Vance, comprendo perfettamente perché Van Dine sia considerato uno dei maestri del giallo. è riuscito in un'impresa a dir poco titanica: creare un intreccio per cui secondo gli indizi un numero considerevole di sospettati avrebbe potuto essere colpevole, con tanto di movente, e contemporaneamente dare credibili giustificazioni basate su intuizioni psicologiche che hanno portato a scagionare queste stesse persone e acciuffare il primo colpevole.
Per pronunciarmi su Vance, escludendo ovviamente la sua intelligenza e la sua incredibile cultura, ho bisogno di leggere un'altra sua indagine. Mi ero fatta l'idea di una persona estremamente insopportabile, di quelle che appena aprono bocca vorresti solo piazzargli una bella sberla nella guancetta, però il finale mi ha scombussolata; ho compreso che il suo atteggiamento era in parte dettato dalla volontà di rendere le cose più facili ad un amico e questo gli ha fatto guadagnare parecchi punti.

E niente, io mi commuovo. Van Dine è uno degli autori che conosco solo io e pochi altri, sono strafelice che anche tu abbia cominciato a leggerlo e soprattutto che lo apprezzi. Io ne ho letti solo cinque di dodici finora, ma fidati, sono tutti così: pazzeschi! Vance non fa niente per risultare simpatico, ma è l'apoteosi di ciò che mi piace in un giallo: le espressioni di intelligenza ed acume. E soprattutto agisce sempre a fin di bene, anche quando non si capisce il suo ragionamento. Il cerchio con lui si chiude sempre. Leggi "La canarina assassinata", poi "La fine dei Greene" e tutti gli altri: non sono leggeri, ma sono appassionanti!
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
E niente, io mi commuovo. Van Dine è uno degli autori che conosco solo io e pochi altri, sono strafelice che anche tu abbia cominciato a leggerlo e soprattutto che lo apprezzi. Io ne ho letti solo cinque di dodici finora, ma fidati, sono tutti così: pazzeschi! Vance non fa niente per risultare simpatico, ma è l'apoteosi di ciò che mi piace in un giallo: le espressioni di intelligenza ed acume. E soprattutto agisce sempre a fin di bene, anche quando non si capisce il suo ragionamento. Il cerchio con lui si chiude sempre. Leggi "La canarina assassinata", poi "La fine dei Greene" e tutti gli altri: non sono leggeri, ma sono appassionanti!


Non l'ho detto perché ripeterlo ogni volta diventerebbe sviolinata, ma anche in questo caso ho sfruttato un tuo suggerimento. Tra l'altro ho preso la versione che contiene tutti i 12 racconti in un solo volume quindi già ho il materiale pronto. Avrei voluto leggerne uno al mese e farne il mio autore per il prossimo anno, ma non ho saputo resistere, e sicuramente gli altri li leggerò già i primi mesi del prossimo anno (non lo faccio adesso perché vorrei mettere un po' di carne al fuoco per concludere la challenge annuale con almeno 40 libri, ma sai quanto posso essere insistente con una serie quando mi fisso).
 
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