ryoko
b
Questo romanzo, benchè illustrato a colori, è dominato dalla nebbia. Nella nebbia si risveglia Yambo, dopo un incidente che gli ha fatto perdere la memoria. Non la memoria che i neurologi chiamano "semantica" (Yambo ricorda tutto di Giulio Cesare e sa recitare tutte le poesie che ha letto in vita sua), bensì la memoria "autobiografica": non sa più il proprio nome, non riconosce la moglie e le figlie, non ricorda nulla dei genitori e della sua infanzia.
Accompagnandolo nel lento recupero di se stesso, la moglie lo convince a tornare nella casa di campagna dove ha conservato i libri letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora. Così in un immenso solaio tra Langhe e Monferrato Yambo rivive la storia della propria generazione, tra "Giovinezza" e "Pippo non lo sa", tra Mussolini, Salgari, Flash Gordon e i suoi temi scolastici di piccolo balilla. Si arresta di fronte a due vuoti ancora nebbiosi, le tracce di un'esperienza forse atroce vissuta negli anni della Resistenza e l'immagine di una ragazza amata a sedici anni e poi perduta.
Interviene un secondo incidente. Yambo è ora in coma, ma rivive a spirale, tra folate di nebbia intermittente, ogni momento degli anni tra infanzia e adolescenza, sino a quando, in una sorta di Apocalisse benevola, tra il trentatreesimo canto del Paradiso, Bing Crosby, don Bosco e le scale di Wanda Osiris, sta per avere la visione finale. Ma......
Non saprei dare un giudizio coerente a questo libro, a tratti l'ho amato, a tratti l'ho trovato noioso...sicuramente non è tra i capolavori di Eco.
Mi piacerebbe conoscere il vostro giudizio.
Accompagnandolo nel lento recupero di se stesso, la moglie lo convince a tornare nella casa di campagna dove ha conservato i libri letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora. Così in un immenso solaio tra Langhe e Monferrato Yambo rivive la storia della propria generazione, tra "Giovinezza" e "Pippo non lo sa", tra Mussolini, Salgari, Flash Gordon e i suoi temi scolastici di piccolo balilla. Si arresta di fronte a due vuoti ancora nebbiosi, le tracce di un'esperienza forse atroce vissuta negli anni della Resistenza e l'immagine di una ragazza amata a sedici anni e poi perduta.
Interviene un secondo incidente. Yambo è ora in coma, ma rivive a spirale, tra folate di nebbia intermittente, ogni momento degli anni tra infanzia e adolescenza, sino a quando, in una sorta di Apocalisse benevola, tra il trentatreesimo canto del Paradiso, Bing Crosby, don Bosco e le scale di Wanda Osiris, sta per avere la visione finale. Ma......
Non saprei dare un giudizio coerente a questo libro, a tratti l'ho amato, a tratti l'ho trovato noioso...sicuramente non è tra i capolavori di Eco.
Mi piacerebbe conoscere il vostro giudizio.
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