Sui cambiamenti climatici

malafi

Well-known member
In questi giorni in cui è si è svolta la conferenza sul clima di Parigi, non ho potuto fare a meno di fare le mie considerazioni.

Considerazioni che sarebbero lunghissime e che ci porterebbero fuori strada, ma una lista di ‘non sopporto quelli che’ mi sento di farla:

- credono che preoccuparsi del pianeta sia di sinistra, inquinare sia di destra
- fanno campagna elettorale puntando su temi che andrebbero trattati con tutt’altro rispetto
- confondono climatologia e meteorologia
- credono che vi siano lobbies ed interessi economici solo dietro alla dirt economy e non anche alla green economy
- non sanno che i cambiamenti climatici si misurano nell’arco di millenni e non di decenni
- non comprendono che la risonanza mediatica degli eventi fa percepire e conoscere cose che fino a 50 anni fa erano note nell’arco di 10 km dall’evento
- non si ricordano che famosi enti governativi taroccarono i dati per sostenere la tesi del global warming di origine antropica
- non sanno che nel Medio Evo vi furono un paio di secoli chiamati ‘optimum climaticum’ con temperature sensibilmente superiori a quelle odierne
- non sanno che sempre nel secondo millennio c’è stata una PEG (piccola era glaciale)
- non si ricordano (anche solo stando in Italia) che gli anni 70 furono nevosissimi, tra la fine degli 80 e l’inizio degli anni 90 abbiamo avuti inverni senza un fiocco di neve e che da allora gli inverni hanno andamenti altalenanti
- non sanno che se in questi giorni fa caldo, è perché ci sono 4 o 5 eventi concomitanti a livello meteorologico che ne giustificano l’entità (e che il Global Warming, se anche c’è, non c’entra una cippa)
- non sanno che dati significativi e scientifici e tra loro paragonabili li abbiamo da così pochi anni, da non rendere possibile esprimere giudizi
- si sentono depositari di verità assolute ed inconfutabili, quando il buon senso indicherebbe una sospensione del giudizio e, al più, l’applicazione di un sano principio di precauzione (che non fa mai male)
- sono certi che la CO2 sia il peggiore dei mali da combattere, dimenticando che il vero inquinamento (quello che con certezza fa male alla salute) è ben altro

La climatologia, così come tante altre discipline, soffre di bulimia di informazioni nell’epoca di internet. E’ uno dei tanti temi che divide e dove puoi trovare tutto e il contrario di tutto.
Ma come in tutte le cose, c’è una fazione più chiassosa che, forse proprio perché appare in dissonanza rispetto agli interessi dei poteri forti, raccoglie più consensi tra chi si sente duro e puro.

Il mio pensiero, che credo traspaia dai miei non sopporto, è che di fronte ad una comunità scientifica che è tutt’altro che unanimemente concorde sul GW di origine antropica (a differenza di quanto leggete su tutti i quotidiani che sposano le tesi politically correct, che vi fanno credere che non esistono voci dissonanti se non quelle dei petrolieri), bisognerebbe agire con più cautela.
E capire se davvero la CO2 è il nemico più pericoloso da sconfiggere. Più pericoloso della fame e della sete nel mondo? Dell’inquinamento delle grandi metropoli? Delle guerre? Ecc….

Io sospendo il giudizio su questa cosa e tendo a fidarmi dei meteorologi (che seguo con passione): come una rondine non fa primavera, così 0,5 °C in più o 3.000.000 di kmq in meno di ghiaccio non fanno cambiamento climatico. E soprattutto non siamo certi della correlazione tra Co2 e questi fenomeni.

Che ne pensate (senza tirare fuori grafici e contrografici per i quali poi dopo ci si accapiglia a chi trova il grafico più consono alla sua tesi)?
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Intanto penso che tu abbia aperto un 3d molto interessante.

Butti sul piatto tanti di quegli argomenti -su ognuno dei quali ci sarebbe da scrivere lenzuolate- che non saprei da dove cominciare.

Io non sono affatto un esperto in materia, la mia cultura si limita a qualche articolo di giornale, ma parteciperò ben volentieri a questa discussione sperando di essere corretto da probabili castronerie.

In linea di massima sono d'accordo con te, anche se ho qualche (ignorante) perplessità che vorrei dibattere.

Complimenti Mal! Ottimi spunti.:HIPP
 

ila78

Well-known member
Sììììì...apriamo la conferenza sul clima qui sul forum!!! :YY

Mi accodo a Ziggy, sono molto ignorante ma ritengo che l'argomento sia molto interessante (e controverso). La mia unica riflessione è che, CO2 o meno, la Terra si è rotta le scatole di noi e sta scatenando le forze della Natura per "spurgare" un po' di umanità. :wink:
 

Grantenca

Well-known member
Ho letto con grande interesse le considerazioni di MALAFI sui cambiamenti climatici. Premetto che sono totalmente ignorante in materia, anche perché l'argomento, pur importantissimo per la nostra sopravvivenza, non mi ha mai veramente interessato, dal momento che guardo raramente anche le previsioni del tempo (sarà anche perché, obbiettivamente, per la mia età, è molto difficile che riesca veramente a toccare con mano questi cambiamenti epocali). Su una cosa concordo comunque con lui al 100%. Dietro ognuna di queste posizioni (pro o contro) ci sono rilevantissimi interessi economici.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
- sono certi che la CO2 sia il peggiore dei mali da combattere, dimenticando che il vero inquinamento (quello che con certezza fa male alla salute) è ben altro
Se il clima è legato all'effetto serra.
Se l'effetto serra è legato alle emissioni di gas con effetto serra.
Se lo sfruttamento delle fonti fossili fa variare la concentrazione dei gas ad effetto serra.
A una conferenza sui cambiamenti climatici indotti dall'attività umana di quale "ben altro" avrebbero dovuto parlare?

Gli effetti dell'inquinamento sulla salute umana è indubbio ci sia ma questo lo discutono in mille altre conferenze. A Parigi si voleva tentare di auto-imporci un limite allo sfruttamento delle fonti fossili riuscendo a mantenere uno sviluppo socio-economico poderoso come l'attuale.

Stiamo giocando ben più che con il fuoco
Il Clima è un sistema non lineare e complesso. Non lineare e complesso nel senso scietifico dei termini.
Giocare con il clima è dal mio punto di vista estremamente rischioso e ritengo oculato provare a non farlo. Tuttavia la società richiede di utilizzare pesantemente le fonti fossili. Quindi che fare? Cerchiamo di trovare un compromesso techno-socio-economico.

Vediamo se porteranno a casa una ETS mondiale. Sarebbe il primo vero passo avanti del secolo.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
In linea di principio io convengo con Mal che ci sia molta disinformazione a proposito dei cambiamenti climatici. La mia visione è, in contro tendenza, piuttosto ottimistica.


L'uomo ha di certo fatto grandi danni, ma credo anche che la natura abbia, per fortuna, un potere autorigenerativo impressionante.

Tutti gli scenari catastrofici degli anni'80 si sono per fortuna rilevati infondati, o parzialmente infondati. Il che non significa che dobbiamo andare avanti così, tutt'altro.

Da montanaro quale sono, posso testimoniare, ad esempio, un ritiro dei ghiacciai spaventoso, da lacrime agli occhi. E non mi pare che quest'effetto sia dovuto a qualcosa di fisiologicamente naturale o che sia qualcosa di poco rilevante.

Poi esistono città come Pechino, che è una città invivibile, letteralmente invivibile, non so se avete visto ultimamente le foto della nebbia che nebbia non è. Che schifo. Ma non credo che tutto questo sia devastante a livello planetario, credo sia molto stupido.

In linea di principio, io sono fiducioso. Non nel genere umano, ma nel fatto che l'economia si stia spostando verso altre fonti, diverse dal petrolio e diverse dal carbone.

E sarà sempre più "politicamente corretto" inquinare meno. La politica fa sempre ciò che conviene alla politica, a prescindere dalle società. D'ora in avanti converrà essere più prudenti nell'utilizzo delle fonti non rinnovabili e nel rapporto che abbiamo con ciò che ci sta intorno, perchè meno è la quantità del materiale, più il materiale si fa prezioso.

Ben venga questa convenienza politico-economica, ma non credo che la terra sia ad un punto di non ritorno e nemmeno credo che questa conferenza di Parigi sia stata fatta per convenienza umanitaria, ma piuttosto per convenienze politiche.

Il punto è che, una volta tanto, forse e per fortuna le due cose coincideranno.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
concordo, la natura ha un potere rigenerativo impressionante ...

peccato però che in ciò non abbia come prioritaria la conservazione della razza umana !

:boh:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
concordo, la natura ha un potere rigenerativo impressionante ...

peccato però che in ciò non abbia come prioritaria la conservazione della razza umana !

:boh:

Ovviamente.

C è il famoso racconto leopardiano in cui lo gnomo decide di uscire da sotto terra per vedere cosa succede lì in alto.

Il folletto lo informa che non è successo niente di che, è solo sparito il genere umano.

Lo gnomo decide quindi di tornare a casa sua, sotto terra, felice che in natura non sia successo granché.
 

malafi

Well-known member
concordo, la natura ha un potere rigenerativo impressionante ...

peccato però che in ciò non abbia come prioritaria la conservazione della razza umana !

:boh:

Prendo spunto dal tuo post per dire:
E se invecd di combattere il cambiamento climatico, si studiasse come renderlo sostenibile? Evolgerlo a nostro favore?
Ok, forse non siamo pronti a pensare che sia ineluttabile ed a rassegnarci ad esso (soprattutto se pensiamo che sia diorigine antropica).
Ma una volta che l'abbiamo razionalizzato, forse meglio pensare come affrontarlo, che combattere una lotta impari contro la natura.

p.s. anche perché la certezza del trend, su un arco temporale cosi breve, non c'è. Qualcuno parla di imminente piccola gkaciazione, addiritturs.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Possiamo iniziare OSSERVANDO le misure.
Ci sono persone che hanno misurato alcuni parametri. Osserviamo le misure, senza provare a intercettare correlazioni o relazioni ma solo osserviamo: http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar5/syr/AR5_SYR_FINAL_SPM.pdf
riporto le più interessanti.

Questo è quello che è accaduto negli ultimi secoli.
Ovviamente oltre al rilascio di GHG in atmosfera in questi secoli ci sono stati moltissimi altri processi che sono aumentati, penso che anche il numero di torte prodotte dalle nostre nonne sia aumentato ma forse influisce meno sul clima.

152800-emissioni-osservazioni.jpg


Beh, osservando direi che anche se non c'è nulla di certo, personalmente proverei a intervenire. Sul come non si riesce a mettersi d'accordo.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Possiamo iniziare OSSERVANDO le misure.
Ci sono persone che hanno misurato alcuni parametri. Osserviamo le misure, senza provare a intercettare correlazioni o relazioni ma solo osserviamo: http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar5/syr/AR5_SYR_FINAL_SPM.pdf
riporto le più interessanti.

Questo è quello che è accaduto negli ultimi secoli.
Ovviamente oltre al rilascio di GHG in atmosfera in questi secoli ci sono stati moltissimi altri processi che sono aumentati, penso che anche il numero di torte prodotte dalle nostre nonne sia aumentato ma forse influisce meno sul clima.

152800-emissioni-osservazioni.jpg


Beh, osservando direi che anche se non c'è nulla di certo, personalmente proverei a intervenire. Sul come non si riesce a mettersi d'accordo.

Torte della nonna a parte, concordo in pieno.

Per quel che ho potuto capire io, non c'è nulla di veramente certo, ma intervenire cercando di essere più rispettosi nei confronti del pianeta terra sarebbe cosa giusta a prescindere dagli effetti ottenuti.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Prendo spunto dal tuo post per dire:
E se invecd di combattere il cambiamento climatico, si studiasse come renderlo sostenibile? Evolgerlo a nostro favore?

Ho letto altrove proposte di questo tipo.

Ti ripeto che sono piuttosto ignorante in materia, ma a me sembra un po' balzano come concetto.

In estremo -anche se non credo che era ciò che intendessi dire- dovremmo continuare a fregarcene perchè ci sono anche effetti positivi sul cambiamento del clima in atto?

Sono perplesso, sperplessizzami Mal:)
 

apeschi

Well-known member
Non ne so molto di meteorologia e nemmeno di climatologia.

Sono assolutamente d'accordo sui seguenti punti citati. Anch'io non sopporto coloro che:

- credono che preoccuparsi del pianeta sia di sinistra, inquinare sia di destra. (Concordo in pieno. Io ritengo che la politica, di destra, di sinistra, di centro, dovrebbe evitare di schierarsi pro o contro argomenti e/o problemi scientifici nel senso piu' ampio del termine ma dovrebbe rimanere nei propri confini pensando a governare la 'Polis' ).

- fanno campagna elettorale puntando su temi che andrebbero trattati con tutt’altro rispetto (Concordo in pieno anche su questo. I problemi sono qualcosa di oggettivo, o ci sono o non ci sono. Le campagne elettorali dovrebbero evitare di prendere posizioni basata sulla pancia degli elettori, schierandosi pro o contro qualche fazione in particolare in funzione dei sondaggi elettorali).

- confondono climatologia e meteorologia (alla stessa stregua con cui normalmente viene confusa economia con finanza, problemi economici con problemi finanziari). La meteorologia agisce su basi ed in tempi ristretti, le variazioni climatologiche agiscono su tempi molto piu' ampi (secoli e secoli).

- sono certi che la CO2 sia il peggiore dei mali da combattere, dimenticando che il vero inquinamento (quello che con certezza fa male alla salute) è ben altro. (anche su questo concordo. Si tratta di capire l'influenza che possa avere la CO2 sull'effetto serra, e quanto l'effetto serra possa avere influenza sull'evoluzione del clima, considerando che la CO2 e' anche qualcosa di naturale prodotta dal normale metabolismo degli esseri viventi e in parte riutilizzata per la fotosintesi clorofilliana).
Molto piu' deleterio e' il CO (Ossido di Carbonio), e le varie scorie, il benzene, il piombo e centinaia di prodotti inquinanti.
Concordo sull'osservazione che andrebbero risolti problemi molto piu' importanti come la fame nel mondo e la guerra ma mi sembrano argomenti fuori tema anche se importantissimi e comnque discorsi un po' troppo utopistici.

Non sopporto nemmeno coloro che minimizzano il problema.

Sicuramente il problema c'e' e non va sottovalutato. Sicuramente oggi (inteso come negli ultimi anni dell'epoca industriale) l'uomo sta inquinando sotto tutti i punti di vista in modo impressionante il pianeta ed in tempi molto piu' ristretti.
Spesso le leggi antiinquinamento (o che comunque mettano delle regole alla riduzione dello stesso) sono applicate ed applicabili solo in una ristretta zona del pianeta e spesso anche parzialmente, in altre zone (tipo Cina, India e paesi in via di sviluppo le regole non vengono minimamente applicate). E' necessario considerare una cosa. La terra e' un sistema globale in equilibrio precario. L'inquinamento, i problemi vari, non sono limitati solo ad una zona, ma inevitabilmente si ripercuotono su tutto il pianeta, quindi non ha senso fare come gli struzzi, nascondere la testa sotto la sabbia e sperare che tutto vada bene.
"Una farfalla, sbattendo le ali in America, potrebbe provocare un ciclone in Asia" (citando l'effetto farfalla).
Forse e' un'affermazione essagerata e forte, tuttavia rende l'idea (almeno qualitativa, se non quantitativa), di come basti poco per produrre perturbazioni a carattere globale per cui non mi pare sia corretto fregarsene.

Probabilmente la natura riesce in parte ad assorbire i problemi climatici creati dall'uomo (o semplicemente accentuati da certi comportamenti umani), tuttavia la vita in generale, la vita intelligente in particolare, (e la vita umana, soprattutto), hanno dei vincoli e dei parametri abbastanza ristretti per poter esistere, svilupparsi, mantenersi.

Basta una variazione degli equilibri per scatenare l'estinzione della vita umana in particolare ed animale in generale.

Ne vale la pena fregarsene in nome di preconcetti, di ideologie politiche, di prese di posizione e soprattuto di interessi economici ?

Secondo me no.

Dopo di che il problema andrebbe affrontato con serieta' e cognizione di causa.
 

malafi

Well-known member
Ho letto altrove proposte di questo tipo.

Ti ripeto che sono piuttosto ignorante in materia, ma a me sembra un po' balzano come concetto.

In estremo -anche se non credo che era ciò che intendessi dire- dovremmo continuare a fregarcene perchè ci sono anche effetti positivi sul cambiamento del clima in atto?

Sono perplesso, sperplessizzami Mal:)

Assolutamente no.
Intendevo dire che se è vero che ci sono cambiamenti climatici e se è vero che la natura è più forte dell'uomo e che i cambiamenti climatici ci saranno (come ci sono sempre stati), dovremmo concentrare gli sforzi sul come capitalizzarne gli effetti positivi e come minimizzarne gli effetti negativi.

Se fossimo di fronte ad un processo inverso (ovvero un calo delle temperature medie di due gradi) non sarebbe forse peggio e ci attrezzeremmo per fronteggiarla? Lo stesso dobbiamo fare (ammesso e non concesso che le modifiche ci saranno in tempi 'umani') in questo caso.

Ma la consapevolezza/sospetto/coda di paglia che ci fa pensare che sia colpa dell'uomo, ci distoglie da questo.
 

malafi

Well-known member
Come avevo anticipato, Fabio, non voglio impostare la discussione a chi posta il grafico più significativo.

Perchè altrimenti dovremmo considerare troppe incognite:

- il fatto che IPCC (sfornatore di studi, ricerche e grafici) è stato 'tanato' in bel IPCCleaks a taroccare dati per sostenere le proprie tesi
- il fatto che non sappiamo quanto possiamo fidarci dei rilievi delle temperature in tempi neanche troppo lontani
- il fatto che magari le zone in cui venivano eseguiti i rilievi 50 anni fa erano in aperta campagna ed oggi sono stati inglobati in metropoli (ed il fenomeno isola di calore è molto rilevante)
- il fatto che per un grafico con tendenza X, ne trovi senz'altro uno uguale ed opposto con tendenza Y

Insomma, non mi fido di chi vuole piegare ad essere scienza ciò che scienza non è ed approssima modelli e tendenze in barba alla statistica che chiederebbe serie ben più significative.

Detto questo, la produzione di energia da fonti fossili va superata (investendoci anche tanto ma tanto) per vari motivi:
- sono una quantità finita
- non sono democratiche nè diffuse uniformemente sul pianeta
- generano tensioni socio-economiche-politiche-belliche (sulla guerra dei prezzi del petrolio tra Arabia/paesi OPec e USA ci sarebbe da scrivere un trattato)
- mettiamoci anche, buona ultima :), la possibilità che l'aumento di CO2 di origine antropica influenzi il GW

Anche le energie rinnovabili non sono democraticamente diffuse su tutto il pianeta, ma ad ognuno la sua (chi ha il vento, chi ha il sole, chi ha le biomasse, chi ha l'acqua, ecc....).

E però troviamo un foraggio per le mucche che le facciano emettere meno peti: anche questi incidono (in modo molto più rilevante di quanto si crede) sui gas serra.
 

SALLY

New member
E però troviamo un foraggio per le mucche che le facciano emettere meno peti: anche questi incidono (in modo molto più rilevante di quanto si crede) sui gas serra.

....potremmo smetterla di allevare milioni di mucche.....potremmo diventare vegetariani o limitarne il consumo....faremmo sicuramente del bene al pianeta....ok, si sa, io sono di parte, non lapidatemi, grazie....
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ciao Malafi, scusa se ogni tanto confondo il generico inquinamento con la CO2, ma se sottilizzo ogni volta, non finiamo più; va da sè che non voglio darti del paladino dell'inquinamento! :)

…credono che preoccuparsi del pianeta sia di sinistra, inquinare sia di destra
Concorderei, solo che indipendentemente da quello che crediamo noi, le destre di tutto il mondo hanno preso più o meno le stesse posizioni, così come le sinistre (almeno in teoria, nella pratica no).

fanno campagna elettorale puntando su temi che andrebbero trattati con tutt’altro rispetto
Io invece penso che siccome certe scelte le fanno i politici, sia mio diritto e dovere votarli in base alle scelte che intendono fare, perciò preferisco sentirli parlare di un problema come quello dell’inquinamento che non dei canti di natale o del presepe.
Che poi chi ne parla non sappia cosa sta dicendo, è vero, ma escludere l’argomento dalla politica mi sembra sbagliato.

credono che vi siano lobbies ed interessi economici solo dietro alla dirt economy e non anche alla green economy
Concordo. Basti pensare al business dei pannelli solari, soprattutto se a finanziarli sono le banche coi soldi dello Stato.

- non sanno che i cambiamenti climatici si misurano nell’arco di millenni e non di decenni
- non sanno che dati significativi e scientifici e tra loro paragonabili li abbiamo da così pochi anni, da non rendere possibile esprimere giudizi
- si sentono depositari di verità assolute ed inconfutabili, quando il buon senso indicherebbe una sospensione del giudizio e, al più, l’applicazione di un sano principio di precauzione (che non fa mai male)
Concordo in pieno, perciò, considerato che (forse) non esistono dati inconfutabili, per me applicare il sano principio di precauzione significa darsi una seria regolata: infatti, se ce la diamo e poi tra 20 anni scopriamo che non era il caso, ci saremo procurati una bella scocciatura; se invece non ce la diamo e tra 20 anni scopriamo che abbiamo sbagliato, avremo fatto un disastro dal quale non potremo tornare più indietro.

come una rondine non fa primavera, così 0,5 °C in più o 3.000.000 di kmq in meno di ghiaccio non fanno cambiamento climatico. E soprattutto non siamo certi della correlazione tra Co2 e questi fenomeni.
Non sono d’accordo.
0,5° possono sembrare pochi perché di fatto non ti fanno passare dal caldo al freddo, OK.
Ma se la temperatura dovesse innalzarsi (in media intendi?) veramente di 0,5°, ciò sarebbe il frutto di un innalzamento molto elevato delle temperature minime invernali (per esempio) che sono essenziali per il buon andamento del ns habitat: per esempio, tanti insetti dannosi (che magari arrivano da altri continenti) non morirebbero più.
L’apparentemente piccolo aumento di temperatura sarebbe il frutto di un immenso aumento del calore della terra, e perciò dell’energia termica intrappolata (questa è la base della termodinamica, non un opinione).
Questa energia intrappolata in aria e acqua si scatenerebbe in maniera disastrosa o non si scatenerebbe per niente lasciandoci nella siccità (anche questa non è fantascienza).
Quelli sopra citati sarebbero indiscutibili problemi e non sarebbero in alcun modo sfruttabili a nostro favore.
E’ vero che nel recente passato ci sono stati periodi più caldi o più freddi, ma è anche vero che all'epoca la terra era ancora foderata di boschi e foreste, e il mare (soprattutto i primi metri di costa) erano pieni di alghe e piante acquatiche che contribuivano all’attenuazione di certi squilibri.
0,5° di aumento medio con la vegetazione ridotta a una percentuale di quella esistente nel passato, sarebbe un disastro.
Se avverrà per via delle macchie solari e non ci possiamo fare nulla, pace; ma se dovessero dipendere dal consumo di combustibili fossili o dagli allevamenti intensivi di suini e bovini, be' una regolata non sarebbe proprio sbagliata.

3.000.000 di Kmq equivale a una superficie pari a 10 volte l’Italia: capisci che non restano neppure i gelati! :)
 

Raniero Toscano

Lettore dell'estremo sud
Al mio paese, la notte del 31 dicembre ha nevicato. Nessuno ricorda una nevicata (gli ultranovantenni, di memoria ancora lucida, hanno detto di non ricordare e di non aver sentito parlare di neve caduta dai loro genitori o nonni...), quindi non credo più alla storiella del riscaldamento globale... Semmai sarà il contrario!
Sulla tematica ambientale però credo che in Italia non si sia fatto nulla (critico verso i governi) riguardo all'avvelenamento dei terreni. Questo si che dovrebbe scatenare l'indignazione e una forte repressione a tolleranza zero. La gente muore a più non posso. Quale risposta è stata data? Scusate il piccolo sfogo, ma ci sono questioni ambientali di diversa sfumatura che vanno affrontate.
 

malafi

Well-known member
Non sono d’accordo.
0,5° possono sembrare pochi perché di fatto non ti fanno passare dal caldo al freddo, OK.

Credo di essermi spiegato male.
Chiaro che 0,5 °C o 3.000.000 di kmq in meno sono assai significativi.
E' evidente che 0,5 °C a livello mondiale sono tanti, tantissimi.

Intendevo dire che questi dati, se non suffragati da serie storiche significative, prolungate ed affidabili non fanno cambiamento climatico. Come una rondine non fa primavera.
 
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