Che dire? Quando ho cominciato la trilogia “Millennium” sapevo che Stieg Larsson era morto dopo aver terminato il terzo libro e pensavo che Lisbeth Salander, Blonkvist, la stessa Millennium sarebbero morti con lui. Perciò ho esitato molto prima di leggere il quarto volume, “Quello che non uccide”, scritto da un altro autore, David Lagercrantz… capirete che non mi ha fatto una buona impressione sapere che lo stesso autore aveva anche scritto la biografia del calciatore Zlatan Hibrahimovic… Beh, sono lieta di annunciare che non è morto proprio nulla, Lisbeth e gli altri sono vivi e vegeti e ci emozioneranno ancora.
Avevamo lasciato la nostra amata, complicata aker alle prese con l’eredità sconfinata del padre e lì la ritroviamo, più agguerrita che mai: pur di scoprire qualcosa sui suoi nemici Lisbeth è pronta ad akerare uno dei server più protetti del mondo, quello del NSA, nel cuore della sicurezza statunitense. E’ così che si imbatte nel professor Valder e, incidentalmente, nel figlio autistico che, a quanto pare è in pericolo di vita. La cosa sorprendente è che il pericolo è costituito proprio dagli stessi nemici di Lisbeth: è così che le strade di questi due geni si incontrano, scamperanno a molti agguati e faranno faville.
Siamo di fronte, in “quello che non uccide” ad una delle tipiche, complicate e contorte indagini in cui Lisbeth e Mickael Blomkvist si ritrovano invischiati, stavolta siamo al cospetto di complesse formule matematiche, ricerche scientifiche, intelligenze artificiali, akeraggio internazionale per fini poco ortodossi. Un quarto volume tendenzialmente all’altezza dei primi tre, dunque, sebbene sia impossibile non notare qualche differenza di scrittura, soprattutto all’inizio, quando la storia sembra faticare a decollare. Una volta ingranata la marcia, però, Lagercrantz va come un treno portando la tensione ai livelli consueti per questa saga stupenda. Il finale, poi, è aperto e fa chiaramente riferimento ad un prossimo libro. Ebbene, ora lo sappiamo, il quinto volume uscirà il 7 settembre 2017 e si intitolerà “l’uomo che inseguiva la sua ombra”, sempre pubblicato da Marsilio. Beh, a questo punto io non vedo l’ora di leggerlo!