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In attesa di vedere nei prossimi giorni il nuovo lavoro del grande e meraviglioso Woody
-ma Emma Stone , quando sgrana gli occhi in modo innocente la seguirei anche nella giungla cambogiana......-
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/d0/9b/31/d09b310141008a1daab1552086c2a275.jpg
copio sotto la recensione di Nicolo' Barison, che lo introduce.
V.A
Joaquin Phoenix è Abe Lucas, professore di filosofia alcolizzato e depresso che ha perso ogni gioia di vivere. Appena arrivato in un’università di una piccola cittadina, Abe conosce Jill Pollard (Emma Stone), una studentessa tediata dalla monotona vita che conduce con il suo fidanzato. Un giorno Abe ascolta per caso l’infelice storia di una donna e il desiderio di aiutare questa sconosciuta porterà l’insegnate a prendere una decisione radicale che innescherà reazioni a catena inaspettate. Questa scelta irrazionale cambierà per sempre l’esistenza di Abe, il quale, finalmente, avrà uno scopo nella vita.
Con Irrational man, Woody Allen riprende le atmosfere thriller di Match Point e Sogni e delitti (ma anche del più datato Crimini e misfatti), dimostrando di avere ancora tanto da dire, nonostante gli anni che avanzano. Il film comincia in sordina nel presentare i vari personaggi che si muovono in questo campus universitario dotato di ogni confort, per poi passare, nella seconda parte, ad un’atmosfera decisamente hitchcokiana in grado di creare, nonostante il tono del film sia tutt’altro che cupo, un tensione crescente in grado di attirare completamente l’attenzione dello spettatore. Gli elementi cari ad Allen ci sono tutti: il nichilismo, la depressione, gli strizzacervelli, il pessimismo contrapposto alla gioia di vivere, il caos e la casualità che governano l’esistenza umana, l’ossessione per il delitto perfetto. Inoltre, è molto interessante riflettere sulla figura di Abe, interpretato magistralmente da un grande Joaquin Phoenix con la pancetta, che non si sforza nemmeno di trattenerla, anzi. La totale passività di Abe, la sua inazione e la razionalità, lasciano spazio, grazie ad un evento casuale, all’irrazionalità, alla volontà e all’azione. Abe decide di agire seguendo l’istinto e, lasciando da parte la morale kantiana di cui parla nelle sue lezioni all’università, porterà la sua vita oltre il limite, accettando le estreme conseguenze che ne possono derivare.
Irrational man è l’ennesima prova del fatto che il buon Woody non sia da pensionare (anche se alcuni, a torto, se lo augurano da tempo), ma, al contrario, è sempre in grado di scavare in profondità, mettendo a nudo l’umanità e le sue contraddizioni. Lasciando da parte il cinepanettone To Rome with love, sicuramente il peggiore Allen degli ultimi anni, Woody è ancora capace di costruire dei film davvero interessanti, sia nelle commedie pure (vedi Midnight in Paris), che nei drammi (l’eccellente Blue Jasmine) o, come in questo caso, nei thriller.
Nicolò Barison
-ma Emma Stone , quando sgrana gli occhi in modo innocente la seguirei anche nella giungla cambogiana......-
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/d0/9b/31/d09b310141008a1daab1552086c2a275.jpg
copio sotto la recensione di Nicolo' Barison, che lo introduce.
V.A
Joaquin Phoenix è Abe Lucas, professore di filosofia alcolizzato e depresso che ha perso ogni gioia di vivere. Appena arrivato in un’università di una piccola cittadina, Abe conosce Jill Pollard (Emma Stone), una studentessa tediata dalla monotona vita che conduce con il suo fidanzato. Un giorno Abe ascolta per caso l’infelice storia di una donna e il desiderio di aiutare questa sconosciuta porterà l’insegnate a prendere una decisione radicale che innescherà reazioni a catena inaspettate. Questa scelta irrazionale cambierà per sempre l’esistenza di Abe, il quale, finalmente, avrà uno scopo nella vita.
Con Irrational man, Woody Allen riprende le atmosfere thriller di Match Point e Sogni e delitti (ma anche del più datato Crimini e misfatti), dimostrando di avere ancora tanto da dire, nonostante gli anni che avanzano. Il film comincia in sordina nel presentare i vari personaggi che si muovono in questo campus universitario dotato di ogni confort, per poi passare, nella seconda parte, ad un’atmosfera decisamente hitchcokiana in grado di creare, nonostante il tono del film sia tutt’altro che cupo, un tensione crescente in grado di attirare completamente l’attenzione dello spettatore. Gli elementi cari ad Allen ci sono tutti: il nichilismo, la depressione, gli strizzacervelli, il pessimismo contrapposto alla gioia di vivere, il caos e la casualità che governano l’esistenza umana, l’ossessione per il delitto perfetto. Inoltre, è molto interessante riflettere sulla figura di Abe, interpretato magistralmente da un grande Joaquin Phoenix con la pancetta, che non si sforza nemmeno di trattenerla, anzi. La totale passività di Abe, la sua inazione e la razionalità, lasciano spazio, grazie ad un evento casuale, all’irrazionalità, alla volontà e all’azione. Abe decide di agire seguendo l’istinto e, lasciando da parte la morale kantiana di cui parla nelle sue lezioni all’università, porterà la sua vita oltre il limite, accettando le estreme conseguenze che ne possono derivare.
Irrational man è l’ennesima prova del fatto che il buon Woody non sia da pensionare (anche se alcuni, a torto, se lo augurano da tempo), ma, al contrario, è sempre in grado di scavare in profondità, mettendo a nudo l’umanità e le sue contraddizioni. Lasciando da parte il cinepanettone To Rome with love, sicuramente il peggiore Allen degli ultimi anni, Woody è ancora capace di costruire dei film davvero interessanti, sia nelle commedie pure (vedi Midnight in Paris), che nei drammi (l’eccellente Blue Jasmine) o, come in questo caso, nei thriller.
Nicolò Barison