1° Diario di Lettura: Orlando Furioso di L. Ariosto

Spilla

Well-known member
L'idea di questo Diario di Lettura nasce dal desiderio, che ho spesso provato (e penso non solo io) di commentare un libro e di discuterne via via che procede la lettura, pur in assenza di un minigruppo.

Così, mentre io leggerò l'Orlando Furioso, chi vorrà potrà intervenire con riflessioni, osservazioni, ricordi scolastici... pensieri in libertà purché attinenti al libro di cui si sta parlando.

E, magari, qualcuno potrebbe unirsi alla lettura solo di un canto o dell'episodio in cui Astolfo va sulla luna :mrgreen:

Oppure, beh...passate per darmi una pacca sulla spalla e a farmi un saluto:ad:, così sarà più facile arrivare in fondo (confesso, per me è un bel cimento, perciò ho bisogno di un po' d'aiuto :mrgreen:)

Ok, credo di aver detto tutto :)

Chiudo e... vado a leggere! Ciao :HIPP
 

Dory

Reef Member
Fantastica idea Spilla! In bocca al lupo!
 

Spilla

Well-known member
Un po' di storia

Allora, ecco come sono arrivata fino a qui :mrgreen:

A differenza di quello che, a quanto capisco, capita a tutti, io a scuola ho amato ogni singolo autore e ogni singola opera. Anche i Malavoglia :mrgreen:
Avevo una prof in gamba (non simpatica, ma in gamba) ma probabilmente avrei amato i libri a prescindere. Deve essere una cosa che sta nel DNA. Mah.
Insomma, già a 17 anni mi ero riproposta di leggere l'Orlando Furioso, che in classe mi era piaciuto tanto. Poi tra il dire e il fare ce ne passa. Nel mio caso 30 anni tondi tondi :mrgreen:
Sì, lo so, sono una che deve riflettere bene sulle cose, e finisco sempre per metterci un po':mrgreen::wink:
Il libro comunque l'ho comprato nel '92, vedete che già mi ero data da fare....:SISI:SISI:SISI:SISI
 

Spilla

Well-known member
Perché adesso

Da quando sono nel forum ho ripreso a pensarci, ma tra volere e decidere il salto è notevole.
L'anno scorso, giusto per misurare le mie forze, mi sono cimentata con il Decameron ed è andata benone, nel senso che mi sono divertita parecchio e ho portato a termine l'impresa.

A settembre ho stabilito che il momento era finalmente giunto e mi sono fissata la data del 1 gennaio del 2016 per iniziare la lettura...

Incredibile: ho scoperto poi che la prima edizione dell'OF fu stampata nel 1516, quindi quest'anno cade il cinquecentenario!!! Una coincidenza che mi è sembrata magica :paura:.
Adesso non posso più tirarmi indietro. :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Canto I

Allora, si inizia (respira, Spilla, rilassati; andrà tutto bene. Ohmh,,,:-x).

Carlo Magno è attendato presso i Pirenei. Sta per svolgersi la battaglia contro i Mori che deciderà le sorti della guerra e tutti sono molto preoccupati perché quei due pisquani di Orlando e Rinaldo, che dovrebbero essere gli eroi del momento, sono invece persi dietro ai begli occhi di Angelica. Re Carlo perciò a "prende in custodia" e la promette in premio a chi ucciderà più nemici.
Ora, dico io.
Ma chiedere alla ragazza il suo parere no?:WHY
Pare non si usasse proprio, anzi: Orlando ha appena finito di inseguirla per tutta l'Asia e non gli è mai passato per la testa, una volta che sia una, il pensiero che forse (può essere, almeno come remota possibilità), forse, dicevo, se la dolce Angelica è fuggita con tanta determinazione può darsi che di lui non ne voglia sapere, possibile persino che lo trovi repellente, chissà. Invece no, l'importante è prenderla, punto.

Così quando, durante la battaglia, Angelica ne approfitta per saltare a cavallo e riprendere a fuggire, ecco che tutti le corrono dietro.

Al di là della storia, davvero movimentata, la bellezza sta tutta nel modo in cui Ariosto compone le sue ottave, piccoli gioielli quasi indipendenti l'uno dall'altro. Ogni tanto mi fermo a rileggerne una, a gustarne la completezza. Un esempio:

I, 13
La donna il palafreno a dietro volta,
e per la selva a tutta briglia il caccia;
né per la rara più che per la folta,
la più sicura e miglior via procaccia:
ma pallida, tremando, e di sé tolta,
lascia cura al destrier che la via faccia.
Di sù di giú, ne l'alta selva fiera
tanto girò, che venne a una riviera.
 

peergynt

New member
Ottima iniziativa !
Ho sempre cercato un luogo in cui il lettore rendesse pubbliche le sue personali annotazioni e riflessioni fatte DURANTE la lettura. Ma non l'ho mai trovato, infatti di solito si trovano solo le recensioni o le valutazioni numeriche finali, formulate sinteticamente.
Sarebbe ben più interessante conoscere le riflessioni che nascono da una lettura, capitolo per capitolo.
Ora mi auguro che questa idea si estenda.
 

Spilla

Well-known member
Ottima iniziativa !
Ho sempre cercato un luogo in cui il lettore rendesse pubbliche le sue personali annotazioni e riflessioni fatte DURANTE la lettura. Ma non l'ho mai trovato, infatti di solito si trovano solo le recensioni o le valutazioni numeriche finali, formulate sinteticamente.
Sarebbe ben più interessante conoscere le riflessioni che nascono da una lettura, capitolo per capitolo.
Ora mi auguro che questa idea si estenda.

Grazie, Peergynt, me lo auguro anche io :)
 

Spilla

Well-known member
Canto I - finito!

La lettura del primo canto è risultata scorrevolissima e... divertente :mrgreen:

Ho scoperto che devo scrivermi un breve riassunto, sennò rischio di perdermi (anche io nella selva oscura :mrgreen:).
Allora: Angelica fugge dall'accampamento, è terrorizzata all'idea di incontrare uno dei suoi "pretendenti" e infatti...incappa subito in Rinaldo! il quale, abbandonata la battaglia e disarcionato dal proprio cavallo vaga per la selva in cerca di lei:paura:.
Angelica strilla come un'ossessa e fugge, spronando il cavallo al galoppo, e continua la sua corsa fino alle rive di un fiume, dove trova Ferraù alle prese con il suo elmo, caduto in acqua. Ora, questo Ferraù, saraceno, non è altri che il cavaliere che ha ucciso il fratello di Angelica (l'elmo in questione apparteneva a lui), ma, soprattutto... è innamorato di lei!(e ti pareva!!!)
Nuovo dietro front della fanciulla,che galoppa via come il vento.
Qui, breve pausa: Ferraù e Rinaldo si vedono, sguainano le spade e iniziano a combattere, ma dopo qualche momento Rinaldo si ferma e apostrofa il nemico:"Che cosa stiamo a fare qui? Non lo vedi che Angelica fugge? Inseguiamola, quando l'avremo catturata combatteremo per chi di noi la debba avere".
Ah, l'amore!
Anche Ariosto qui sospira: bei tempi, dice, quando i cavalieri, anche se nemici, riuscivano a dividersi l'unica cavalcatura pur di potere inseguire la donna amata da entrambi!
[bei tempi-dice Spilla-? Sarà...:BLABLA]
Ad un bivio Cip e Ciop...ooops! Ferraù e Rinaldo si separano. Ferraù finisce per trovarsi di nuovo al fiume e si rassegna a cercare di tirar su l'elmo, finché non gli compare il fantasma di Argalia che pretende di riavere il proprio copricapo e lascia lì Ferraù come uno stoccafisso.

Angelica si imbatte in Sacripante, re di Circassia (chi sa dov'è la Circassia? :?), il quale ovviamente è... vabbè, cosa lo dico a fare?
Il lamento d'amore di Sacripante è spassoso, magari poi lo inserisco qui; Angelica lo riconosce per uno facile da abbindolare e intende usarlo come protettore. Sacripante non crede alla fortuna di aver incontrato la sua amata nella selva (è da dire che 'sta selva è più affollata della Stazione centrale ad agosto :?). Vorrebbe saltarle addosso ma... sopraggiunge un cavaliere dalla bianca armatura:mrgreen:
Che può fare il povero Sacripante? Lancia in resta si scaglia contro il nuovo arrivato, ma i due cavalli cozzano l'un con l'altro e Sacripante finisce gambe all'aria, pure con il cavallo sopra.:mrgreen:
Angelica ha il suo bel da fare a levarlo di lì, mentre il moro vorrebbe sotterrarsi dalla vergogna. E proprio quando Angelica era quasi riuscita a rassicurarlo, giunge un messaggero che rivela il nome del misterioso cavaliere bianco: è Bradamante, una gentil donzella, il prode cavaliere che ha disarcionato il re dei Circassi.

Che altro dire: Sacripante evita anche per un pelo di essere prima scalciato poi disarcionato da Baiardo, il cavallo di Rinaldo, che vaga senza cavaliere per la foresta, poi deve affrontare in singolar tenzone lo stesso Rinaldo, sopraggiunto nel frattempo.

Ora, se tutto questo accade in un solo canto non so che cosa potrà avvenire nei successivi 43: è tutto un turbinio di fughe, incontri inattesi, rocamboleschi scontri, terrori, inimicizie, passioni incontenibili.

Ma la delizia sta nel tono ironico con cui Ariosto descrive questi alteri cavalieri, tutti pieni di ardore guerriero eppure soggetti a capitomboli, figuracce, incertezze.
Anche Angelica è sottoposta allo stesso trattamento; mentre lei giura a Sacripante la propria verginità, Ariosto si permette di suggerire che forse c'è da dubitarne :mrgreen:; in ogni caso sono sempre gli uomini, finora, a fare le figure più barbine.

Proseguo, lentamente perché devo terminare altre letture.:W
Peccato, perché al momento non vedo l'ora di reimmergermi nella selva selvaggia:mrgreen:
 
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bonadext

Ananke
Brava Spilla! Mi sto entusiasmando a leggere il tuo divertente e appassionante riassunto! :YY :mrgreen: Mi hai fatto venire voglia di leggerlo :W :boh:
 

Spilla

Well-known member
Brava Spilla! Mi sto entusiasmando a leggere il tuo divertente e appassionante riassunto! :YY :mrgreen: Mi hai fatto venire voglia di leggerlo :W :boh:

...e che cosa aspetti, scusa? :shock:
Salta sul destriero e raggiungimi, sono qui dalle parti dei Pirenei :mrgreen:
Dài, quando ti ricapita?:xaaa
 

bonadext

Ananke
...e che cosa aspetti, scusa? :shock:
Salta sul destriero e raggiungimi, sono qui dalle parti dei Pirenei :mrgreen:
Dài, quando ti ricapita?:xaaa

Sono pieno di altri libri da leggere :paura: ... poi se è scritto in modo "antico" tipo la divina commedia non ci capisco niente :boh: però un pensierino ce lo farei.. non so dimmi tu com'è scritto e se ce bisogno della guida alla lettura :?
 

Spilla

Well-known member
Sono pieno di altri libri da leggere :paura: ... poi se è scritto in modo "antico" tipo la divina commedia non ci capisco niente :boh: però un pensierino ce lo farei.. non so dimmi tu com'è scritto e se ce bisogno della guida alla lettura :?

Ma noooooo!!!! Non somiglia per niente alla Divina Commedia, si capisce benissimo!!! Magari devi leggere un paio di pagine per "ambientarti" ma poi fila liscissimo! Dai, provaci, no? Puoi mollarmi quando vuoi, non ti terrò il broncio :mrgreen:

Eccoti un'ottava, come aperitivo. Descrive il momento in cui Sacripante, con estrema sorpresa, vede davanti a sé Angelica, che riteneva perduta:

53
Non mai con tanto gaudio o stupor tanto
levò gli occhi al figliuolo alcuna madre,
ch'avea per morto sospirato e pianto,
poi che senza esso udì tornar le squadre;
con quanto gaudio il Saracin, con quanto
stupor l'alta presenza e le leggiadre
maniere e il vero angelico sembiante,
improviso apparir si vide inante.

Angelica gli garantisce che lo ama e che la sua verginità è intatta :mrgreen: e lui ci casca :mrgreen::mrgreen:

Ella gli rende conto pienamente
dal giorno che mandato fu da lei
a domandar soccorso in Orïente
al re de' Sericani e Nabatei;
e come Orlando la guardò sovente
da morte, da disnor, da casi rei;
e che 'l fior virginal così avea salvo,
come se lo portò del materno alvo.

Forse era ver, ma non però credibile
a chi del senso suo fosse signore
;
ma parve facilmente a lui possibile,
ch'era perduto in via più grave errore.
Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibiIe,
e l'invisibil fa vedere Amore.
Questo cretudo fu; che 'l miser suole
dar facile credenza a quel che vuole
.:mrgreen:
 
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Spilla

Well-known member
Canto II - fino all'ottava 35

Nel secondo canto si introducono nuovi personaggi e si cambiano di colpo ambientazioni...
Ora non ho tempo, spero di commentare stasera:wink:
 

bonadext

Ananke
Ma noooooo!!!! Non somiglia per niente alla Divina Commedia, si capisce benissimo!!! Magari devi leggere un paio di pagine per "ambientarti" ma poi fila liscissimo! Dai, provaci, no? Puoi mollarmi quando vuoi, non ti terrò il broncio :mrgreen:

Eccoti un'ottava, come aperitivo. Descrive il momento in cui Sacripante, con estrema sorpresa, vede davanti a sé Angelica, che riteneva perduta:

53
Non mai con tanto gaudio o stupor tanto
levò gli occhi al figliuolo alcuna madre,
ch'avea per morto sospirato e pianto,
poi che senza esso udì tornar le squadre;
con quanto gaudio il Saracin, con quanto
stupor l'alta presenza e le leggiadre
maniere e il vero angelico sembiante,
improviso apparir si vide inante.

Angelica gli garantisce che lo ama e che la sua verginità è intatta :mrgreen: e lui ci casca :mrgreen::mrgreen:

Ella gli rende conto pienamente
dal giorno che mandato fu da lei
a domandar soccorso in Orïente
al re de' Sericani e Nabatei;
e come Orlando la guardò sovente
da morte, da disnor, da casi rei;
e che 'l fior virginal così avea salvo,
come se lo portò del materno alvo.

Forse era ver, ma non però credibile
a chi del senso suo fosse signore
;
ma parve facilmente a lui possibile,
ch'era perduto in via più grave errore.
Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibiIe,
e l'invisibil fa vedere Amore.
Questo cretudo fu; che 'l miser suole
dar facile credenza a quel che vuole
.:mrgreen:

Beh non mi sembra una lettura tanto semplice :OO senza la tua "guida" non ci capisco molto... mi sa che preferisco leggere i tuoi esilaranti riassunti! :mrgreen:

Se lo trovo senza impegno in biblioteca lo prendo per provarlo, se no amen :mrgreen: :wink:
 

Spilla

Well-known member
Beh non mi sembra una lettura tanto semplice :OO senza la tua "guida" non ci capisco molto... mi sa che preferisco leggere i tuoi esilaranti riassunti! :mrgreen:

Se lo trovo senza impegno in biblioteca lo prendo per provarlo, se no amen :mrgreen: :wink:

Ma và, sei un pigrone :mrgreen: :wink:
E' solo che leggere tutto di seguito o solo uno stralcio è molto diverso. Ti assicuro che, dopo due-tre paginette, nemmeno ti accorgi più di leggere un libro scritto 500 ( :OO ) anni fa!

Esilaranti i miei riassunti? davvero un bel complimento :YY speriamo sia vero :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Canto II - finito

Eccomi al termine del secondo canto. Arriverò a leggerli tutti e quarantaquattro? :mrgreen:

Qui le cose cambiano, la narrazione si fa più distesa, ormai Ariosto dsa di aver acchiappato l'attenzione dell'uditorio, può concedersi di non cambiare scena ogni due pagine :)

All'inizio del canto ritroviamo Sacripante e Rinaldo che si menano dei gran fendenti. E mentre se le danno a suon di spada di piatto e di taglio, Angelica decide che non conviene rimanere, caso mai risultasse vincitore Rinaldo, che lei odia. A questo proposito Ariosto ha provveduto ad informarci che, tempo prima, Angelica aveva bevuto alla fonte dell'odio, che fa detestare chi prima si amava, mentre Rinaldo aveva attinto dalla fonte dell'amore, perciò ora brama la donzella con passione ardente.
Insomma, mentre Rinaldo sta lì a far roteare la Fusberga ( perché, ebbene sì, così si chiama la sua spada :?? Contento lui...:??), Angelica si è già allontanata un pezzo ed ha incontrato nella selva un monaco-eremita-negromante e gli ha chiesto aiuto. Il vecchio ha aperto un libro incantato, dal qual subito esce uno spirito o demone o non so cosa, che, tramutatosi in valletto, si presenta ai due cavalieri che ancora duellano. "Cosa fate qui?" li apostrofa,"ma non sapete che Orlando ha trovato Angelica e con lei fugge a Parigi?". "Che bestia!" si dice Rinaldo (ok, con linguaggio ben più cinquecentesco, ma il senso è questo), "Se corro forse li riprendo".
Inizia così la folle corsa di Rinaldo (Sacripante rimane lì appiedato e rintronato dalla giornataccia). Ed è così che giunge a Parigi, dove ritrova Carlo Magno che, reduce dalla sconfitta, sta cercando di radunare il suo esercito e di ottenere rinforzi. Carlo non accetta rifiuto: Rinaldo deve imbarcarsi e raggiungere l'Inghilterra per chiedere aiuto. Durante la traversata la nave viene colpita pure da una tempesta. E qui Rinaldo viene temporaneamente abbandonato.
 
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