Van Dine, S.S. - La fine dei Greene

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
"La fine dei Greene" è il terzo romanzo della saga di Philo Vance, l'eccentrico, antipatico, ma geniale investigatore dilettante nato dalla penna di S.S. Van Dine, al secolo William Huntinton Right.
E' da molti considerato (e secondo me con ragione) l'omicidio più ingennioso mai inventato e personalmente non ho problemi a condividere l'affermazione: si tratta di una storia geniale per com'è stata sottilmente architettata e per quanto strabiliante sia il finale.
La storia si sviluppa nella magione dei Greene, una benestante famiglia newyorchese composta da 5 figli (di cui 4 legittimi ed una adottiva), la vecchia madre paralizzata e bisbetica e l'ombra di un padre rigido ed autoritario che, morto da più di 10 anni, continua a dettare le sue condizioni mediante un testamento oltremodo vincolante.
I familiari, obbligati a vivere nella casa per 25 anni dalla morte del padre per non perdere l'eredità, si odiano tra loro e non perdono occasione per accusarsi, contribuendo ad accrescere il veleno presente nell'ambiente. Una notte la casa viene svegliata da due spari. Apparentemente si tratta dell'opera di un ladro, ma presto si capirà che non è affatto così... da qui parte una serie di fatti strani ed apparentemente inspiegabili tutti legati alla famiglia.
Si tratta di un libro appassionante, da divorare pagina dopo pagina, anche per la maestria dell'autore nell'eliminare fisicamente tutti i presunti colpevoli.
E' fantastico, davvero consigliato!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Me lo ricordo ... vagamente ... l'ho letto circa una quindicina di anni fa :wink:
Mi ricordo che avevo una trilogia di Van Dine e che gli altri due non mi erano piaciuti per niente, mentre questo mi aveva appassionato tantissimo, però avevo capito prima del tempo chi fosse l'assassino :)
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Non sono riuscita a staccarmi da questo giallo, ero così tanto vogliosa di saperne di più che mi è sembrato durare un lampo. Oltre al piano per sbarazzarsi di quasi tutta la famiglia, piuttosto numerosa tra l'altro, che è stato veramente ben organizzato, la genialata è consistita nel fatto che anche se c'erano sospetti sulla sua identità chi ha organizzato il tutto è stato talmente bravo a fingere e a mostrarsi disperato che quando poi si è rivelato per ciò che era veramente è stato impossibile non restarci almeno un po' male.
 

qweedy

Well-known member
Lettura molto gradevole, mi ha rammentato "10 piccoli indiani" di Agatha Christie, anche qui alla fine quasi non rimane più nessuno! Del resto questo giallo è stato scritto nel 1928, più o meno il periodo in cui Agatha Christie scriveva del suo Poirot.
Qualcosa si intuisce prima del finale, comunque è una lettura molto piacevole e di una leggerezza e semplicità che ho apprezzato moltissimo.
 
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