Laxness, Halldór - La base atomica

elisa

Motherator
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“Non vogliamo vendere l’Islanda!” Reykjavík, fine anni ’40, il paese è appena uscito dalla guerra ottenendo finalmente l’indipendenza, ma gli USA, con un’allettante offerta, ne chiedono un pezzo per una base NATO. Il popolo grida, il governo complotta, gli americani premono, quando in città arriva la giovane Ugla, una Candide contadina, discendente diretta delle eroine delle saghe che ancora popolano le sue lontane valli del nord, armata del fascino e della freschezza del “prodotto naturale”, ma anche di allegria e sano buon senso, e decisa a trovare il suo posto indipendente nella vita. È lei che racconta le sue avventure quando entra come governante in casa del deputato Árland, con un harmonium come unico bagaglio: la sua educazione sentimentale in una luccicante società da operetta, tra cene segrete e sedute spiritiche, faccendieri arricchiti, figli di papà allo sbando, politici che giurano oggi quello che rinnegheranno domani, ma anche nel mondo sotterraneo delle cellule comuniste e di un organista filosofo che predica la vera rivoluzione, l’anarchia dell’arte e la libertà del pensiero. Scritto nel 1947 anticipando la realtà, censurato dall’Europa della guerra fredda, La base atomica rimane un romanzo di sorprendente attualità che, come sempre in Laxness, non si lascia etichettare. Una brillante denuncia politica e sociale che affronta l’emancipazione della donna, della cultura e di un’Islanda proiettata nel futuro con le sue forti radici nel passato. Un capolavoro di poesia e umorismo firmato da chi ha visto ogni sogno venduto, ma ama troppo l’umanità per disperare, per non trovare almeno un mazzo di fiori da cui ripartire. (quarta di copertina)

Questo è un romanzo che mi ha entusiasmato sia per la sua attualità sia per la libertà nel raccontare e nel linguaggio. Sembra strano sia scritto nel 1947 perché potrebbe essere scritto oggi e mantenere intatto il suo fascino e questo è una delle caratteristiche dei grandi romanzi. L'autore è islandese e ha vinto un meritatissimo Nobel nel 1955, coniugando temi moderni e miti antichi. Me la sento di consigliarlo senza alcun dubbio.
 

Valuzza Baguette

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lo metto in wishlist!!!!!io ho letto di questo autore gente indipendente e mi è piaciuto moltissimo.
 
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