bouvard
Well-known member
Conoscevo la Du Maurier per aver visto due film tratti dai suoi romanzi (Uccelli e Rebecca: la prima moglie) ma non avevo mai letto i suoi libri. Per conoscerla ho scelto un libro su cui i pareri dei lettori sono abbastanza discordi, alcuni infatti considerano La casa sull’estuario un libro bellissimo, altri un flop. Io penso che la verità stia nel mezzo: è un bel libro con alcune pecche. Bella, anzi bellissima l’idea che sta alla base del romanzo: i viaggi nel tempo. Capirai, direte voi, è un argomento trito e ritrito. Oggi sicuramente è un argomento ampiamente sfruttato, ma non bisogna dimenticare che la Du Maurier pubblicò il suo libro nel 1969 e allora l’argomento non era così sfruttato e soprattutto Zemeckis non aveva ancora girato i suoi vari ritorni dal futuro.
Uno scienziato geniale, ma un po’ folle crea una droga che consente di viaggiare nel tempo e tornare al passato. La sperimenta prima su se stesso e poi la fa sperimentare ad un amico. Richard Young (l’amico) si ritrova così a barcamenarsi tra la sua vera vita – un lavoro appena lasciato ed uno all’orizzonte dall’altra parte del mondo dove non vorrebbe andare, una moglie non sempre facile da sopportare e due figli adottivi – e la “vita” del passato a cui assiste senza poter intervenire, il problema è appunto riuscire a tenere separati i due mondi e non confondere nomi e vicende. E soprattutto può capitare che “l’altra” vita sia più interessante della propria, o che lo siano le persone coinvolte e questo può diventare un grosso problema…
Mi è piaciuta l’idea di far compiere a Richard “viaggi” nel tempo, ma non nello spazio, nel senso che nella sua vita reale Richard è in vacanza in un paesino della Cornovaglia e quando compie i suoi “viaggi” si ritrova sempre in quel paesino semplicemente 600 anni prima, in pieno Medio-Evo. Non solo i suoi “viaggi” lo riportano più o meno sempre negli stessi anni in modo da riuscire a seguire le vicende di alcune famiglie, gli intrighi, i delitti che le hanno viste coinvolte.
Veniamo ora alle pecche. Non sempre mi è piaciuto il ritmo del libro, in effetti mi sarei aspettata in diversi punti un ritmo più incalzante, una maggiore suspence, invece il libro è lento, tranquillo, anche nei punti in cui le vicende imporrebbero una maggiore adrenalina. Inoltre la parte riguardante il passato è piena di troppi personaggi, troppi nomi da ricordare e soprattutto troppo complicato ricordarsi chi è sposato con chi e chi è fratello di chi perché sono tutti imparentati fra loro, qualche nome in meno non sarebbe stato male.
Tutto sommato è una lettura interessante.
Uno scienziato geniale, ma un po’ folle crea una droga che consente di viaggiare nel tempo e tornare al passato. La sperimenta prima su se stesso e poi la fa sperimentare ad un amico. Richard Young (l’amico) si ritrova così a barcamenarsi tra la sua vera vita – un lavoro appena lasciato ed uno all’orizzonte dall’altra parte del mondo dove non vorrebbe andare, una moglie non sempre facile da sopportare e due figli adottivi – e la “vita” del passato a cui assiste senza poter intervenire, il problema è appunto riuscire a tenere separati i due mondi e non confondere nomi e vicende. E soprattutto può capitare che “l’altra” vita sia più interessante della propria, o che lo siano le persone coinvolte e questo può diventare un grosso problema…
Mi è piaciuta l’idea di far compiere a Richard “viaggi” nel tempo, ma non nello spazio, nel senso che nella sua vita reale Richard è in vacanza in un paesino della Cornovaglia e quando compie i suoi “viaggi” si ritrova sempre in quel paesino semplicemente 600 anni prima, in pieno Medio-Evo. Non solo i suoi “viaggi” lo riportano più o meno sempre negli stessi anni in modo da riuscire a seguire le vicende di alcune famiglie, gli intrighi, i delitti che le hanno viste coinvolte.
Veniamo ora alle pecche. Non sempre mi è piaciuto il ritmo del libro, in effetti mi sarei aspettata in diversi punti un ritmo più incalzante, una maggiore suspence, invece il libro è lento, tranquillo, anche nei punti in cui le vicende imporrebbero una maggiore adrenalina. Inoltre la parte riguardante il passato è piena di troppi personaggi, troppi nomi da ricordare e soprattutto troppo complicato ricordarsi chi è sposato con chi e chi è fratello di chi perché sono tutti imparentati fra loro, qualche nome in meno non sarebbe stato male.
Tutto sommato è una lettura interessante.
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