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Little Sister (2015) di Hirokazu Kore-Eda
Mi chiedo prchè uno debba rivolgersi al Giappone per vedere un film di questa delicatezza. All'uscita gli occhi di tutto il pubblico erano commossi. I maschi in difficoltà , le donne tutte a ravvivarsi i capelli, a sfiorarsi le frangie e cosi' via. Vabbè.
La trama non è niente di che. La vita quotidiana di alcune giovani sorelle in un Giappone di provincia di oggi, occidentalizzato ma senza esagerare. La normalità insomma. Con alcuni problemi, quelli che, piu' o meno, son parte della vita di tutti. Le scelte, il guardarsi dentro, il trarre dadi ogni tanto, il dolersi degli affanni, il lavorare per vivere, la simpatia per il sesso opposto e i problemi che questo comporta ecc.
Manco un sparo che sia uno, una esplosione, un scontro feroce, e trattandosi di donne, manco una cougar, toy boy, giochi di potere giocati attorno alla presenza o meno degli uomini, esagerazioni emotive atteggiate, sguaiatezze, corna e scambi di coppia. Niente! E che sarà?
E' un lavoro delicato questo, fatto di visi, di sfumature, di emozioni tenute a bada, di dolente gentilezza per nulla forzata, di trovare il modo di condividere un percorso (che poi si chiama vita, vivere) tenendosi in qualche modo saldi.
Sembra cinema di un altro mondo.
Ma che bel lavoro!
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Mi chiedo prchè uno debba rivolgersi al Giappone per vedere un film di questa delicatezza. All'uscita gli occhi di tutto il pubblico erano commossi. I maschi in difficoltà , le donne tutte a ravvivarsi i capelli, a sfiorarsi le frangie e cosi' via. Vabbè.
La trama non è niente di che. La vita quotidiana di alcune giovani sorelle in un Giappone di provincia di oggi, occidentalizzato ma senza esagerare. La normalità insomma. Con alcuni problemi, quelli che, piu' o meno, son parte della vita di tutti. Le scelte, il guardarsi dentro, il trarre dadi ogni tanto, il dolersi degli affanni, il lavorare per vivere, la simpatia per il sesso opposto e i problemi che questo comporta ecc.
Manco un sparo che sia uno, una esplosione, un scontro feroce, e trattandosi di donne, manco una cougar, toy boy, giochi di potere giocati attorno alla presenza o meno degli uomini, esagerazioni emotive atteggiate, sguaiatezze, corna e scambi di coppia. Niente! E che sarà?
E' un lavoro delicato questo, fatto di visi, di sfumature, di emozioni tenute a bada, di dolente gentilezza per nulla forzata, di trovare il modo di condividere un percorso (che poi si chiama vita, vivere) tenendosi in qualche modo saldi.
Sembra cinema di un altro mondo.
Ma che bel lavoro!
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