Capek, Karel - La guerra delle salamandre

bouvard

Well-known member
Romanzo utopico. Lo dico subito così chi non ama questo tipo di romanzi non spreca tempo a leggere questo commento. Mi ero immaginata un libro diverso, tipo La fattoria degli animali per intenderci, invece il libro di Capek è molto diverso da quello di Orwell. La prima cosa che mi ha colpito e sorpreso fin dalle prime pagine è stato il tono di Capek un’ironia che in più punti diventa vera e propria satira nei confronti della società degli anni ’30. Su questo forum di questo autore c’è il commento di un solo libro, ed anche in quel commento si sottolinea la sua ironia quindi penso sia proprio un suo marchio di fabbrica, una peculiarità del suo stile. Perciò se amate i libri di fantascienza per il tono apocalittico che molto spesso hanno allora questo libro potrebbe farvi storcere il naso, peccato perché è invece uno dei pregi del libro.
Trama: Per curo caso su un’isola esotica viene scoperta una particolare razza di salamandre capace di camminare su due zampe e capace di apprendere velocemente tutto ciò che gli uomini gli insegnano, dal linguaggio al lavoro. Il loro sfruttamento da parte degli uomini è inevitabile, ma può capitare che il loro numero aumenti enormemente e allora i loro interessi e quelli umani entrano in urto…
Il libro alterna stili diversi e la parte centrale è meno brillante e veloce di quella iniziale, più giornalistica, ma l’ironia è anche qui ampiamente presente. Non è difficile individuare sotto alcune battute i riferimenti al Ku Klux Klan e al nazismo (il libro è stato scritto nel 1936 quando il nazismo era in piena ascesa).
“Se le sole salamandre fossero contro gli uomini, forse si potrebbe ancora fare qualcosa; ma ci sono uomini contro uomini, e allora, mio caro, non c’è alcun rimedio”. Eh già basta guardarsi un po’ intorno, leggere qualche giornale o avere semplicemente il senso della realtà per rendersi conto che gli uomini sono i peggiori nemici degli uomini, oggi come nel 1936 e come sempre, incapaci come sono di anteporre gli interessi generali a quelli particolari.
Sono contenta di averlo letto, a volte fa bene leggere libri diversi da quelli che sono i propri abituali interessi.
 
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