Checco (Zalone, ovviamente) è il prototipo del quasi quarantenne italiano di oggi, così come lo descrivono: vive con i genitori, eternamente fidanzato con una donna che non vuole sposare, e il "posto fisso" nell'ufficio provinciale caccia e pesca, in cui svolge un lavoro superimpegnativo
Quando però entra in vigore la riforma (ossia il taglio) delle province, Checco viene convocato da una terribile dirigente (interpretata da una bravissima Sonia Bergamasco) e viene messo di fronte ad una scelta: lasciare il posto fisso con una buona sommetta di liquidazione o essere messo in mobilità e trasferito lontano da casa. Ma per Checco il posto fisso è sacro, perciò sceglie senza dubitare la seconda opzione. Lo vedremo così girare per i posti più impensati e spostarsi dai paesini più sperduti della Sardegna o della Calabria a Lampedusa, fino al Polo Nord ...
E' destino che i film di Checco Zalone li debba inserire io nella Cineteca Devo dire che non si è dimostrato inferiore alle aspettative, credo che il suo successo sia meritato. Parecchi stereotipi sull'impiego pubblico, sul posto fisso, sulle differenze tra l'Italia e i Paesi del Nord Europa etc. etc., ma ben riusciti e raccontati in modo intelligente, oltre che divertente, a tratti esilarante. Il suo personaggio è sempre un ignorantone, in questo caso egoista, opportunista, il tipo da cui nella realtà tutti fuggiremmo, eppure non si può fare a meno di volergli bene
Quando però entra in vigore la riforma (ossia il taglio) delle province, Checco viene convocato da una terribile dirigente (interpretata da una bravissima Sonia Bergamasco) e viene messo di fronte ad una scelta: lasciare il posto fisso con una buona sommetta di liquidazione o essere messo in mobilità e trasferito lontano da casa. Ma per Checco il posto fisso è sacro, perciò sceglie senza dubitare la seconda opzione. Lo vedremo così girare per i posti più impensati e spostarsi dai paesini più sperduti della Sardegna o della Calabria a Lampedusa, fino al Polo Nord ...
E' destino che i film di Checco Zalone li debba inserire io nella Cineteca Devo dire che non si è dimostrato inferiore alle aspettative, credo che il suo successo sia meritato. Parecchi stereotipi sull'impiego pubblico, sul posto fisso, sulle differenze tra l'Italia e i Paesi del Nord Europa etc. etc., ma ben riusciti e raccontati in modo intelligente, oltre che divertente, a tratti esilarante. Il suo personaggio è sempre un ignorantone, in questo caso egoista, opportunista, il tipo da cui nella realtà tutti fuggiremmo, eppure non si può fare a meno di volergli bene