D'Urbano, Valentina - Quella vita che ci manca

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Quarta di copertina:
GENNAIO 1991. VALENTINO OSSERVA LE PICCOLE NUVOLE DI FIATO CHE MUOIONO CONTRO I FINESTRINI APPANNATI DELLA VECCHIA TIPO. L'AUTO CHE HA EREDITATO DAL PADRE, MORTO ANNI PRIMA, NON È L'UNICA COSA CHE GLI RIMANE DI LUI: C'È ANCHE QUELL'IDEA CHE UNA VITA DIVERSA SIA POSSIBILE. MA FORSE VALENTINO È TROPPO UGUALE AL POSTO IN CUI VIVE, LA FORTEZZA, UN QUARTIERE OCCUPATO IN CUI PERFINO LA CASA TI PUÒ ESSERE TOLTA SE TI DISTRAI UN ATTIMO. PERCIÒ, NON RESTA CHE UNA COSA A CUI AGGRAPPARSI: LA FAMIGLIA. VALENTINO È IL MINORE DEI QUATTRO FRATELLI SMERALDO, FIGLI DI PADRI DIVERSI. C'È ANNA, CHE A SOLI TRENT'ANNI NON HA ORMAI PIÙ NIENTE DA CHIEDERE ALLA VITA. C'È VADIM, CON LA MENTE DI UN DODICENNE NEL BELLISSIMO CORPO DI UN VENTENNE. E POI C'È ALAN, IL MAGGIORE, L'UOMO DI CASA, POSSEDUTO DA UNA RABBIA TANTO FEROCE QUANTO LO È L'AMORE VERSO LA SUA FAMIGLIA, CHE DEVE RIMANERE UNITA A OGNI COSTO. MA IL COSTO POTREBBE ESSERE TROPPO ALTO PER VALENTINO, PERCHÉ ADESSO C'È ANCHE LEI, DELIA. È PIÙ GRANDE DI LUI, È BELLISSIMA - MA TE NE ACCORGI SOLO AL SECONDO O AL TERZO SGUARDO - E, SOPRATTUTTO, NON È DELLA FORTEZZA. ED È PROPRIO QUESTO IL PROBLEMA. PERCHÉ VALENTINO NASCONDE UN SEGRETO CHE NON OSA CONFESSARLE E SOPRATTUTTO SENTE CHE SCEGLIERE LEI SIGNIFICHEREBBE TRADIRE LA FAMIGLIA. TRADIRE ALAN. E ALAN NON PERDONA. QUESTO È UN ROMANZO SULL'AMORE, SPIETATO COME SOLO QUELLO TRA FRATELLI PUÒ ESSERE. MA È ANCHE UN ROMANZO SULL'UNICO ALTRO AMORE CHE POSSA COMPETERE QUELLO CHE IRROMPE COME IL BUIO IN UNA STANZA.

L'ho appena terminato. Un annetto fa avevo letto d'un fiato "il rumore dei tuoi passi", il romanzo d'esordio di questa scrittrice giovanissima, quasi mia coetanea. Visto che mi era piaciuto ho deciso di leggere anche gli altri suoi romanzi. Questo è molto carino e ben scritto, anche se a dire il vero mi è piaciuto un po' meno del primo... Anche stavolta siamo alla Fortezza, un quartiere di completo degrado ai limiti geografici e sociali di una città imprecisata della quale solo alla fine si conosce il nome. Anche stavolta Valentina D'urbano ci racconta con sorprendente abilità storie di degrado, violenza, casi borderline, famiglie disastrate, pezzi di vita, sangue, respiri e sogni.
Ancora una volta la forza dell'amore si unisce con la cattiveria della strada, tra palazzoni grigi e vite deviate... ma ciò che più di tutto predomina in questo libro è la tenacia e la forza di un legame che supera tutto: differenze, rancori e ambizioni personali si annullano davanti all'importanza della famiglia che deve restare unita contro il mondo esterno che fa schifo. La famiglia è un'ancora di salvezza, un porto sicuro dove tornare, ma anche un laccio stretto che impedisce di fuggire.
Lettura consigliata, molto scorrevole.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Vale 1982

New member
Mi è piaciuto un sacco!!

Sto leggendo tutti i libri di questa super scrittrice.
Leggetelo, leggetelo perché merita e ci regala la descrizione di una realtà esistente, mettendosi perfettamente nei panni dei suoi personaggi, non è scontato, sembra cogliere in pieno i sentimenti e le emozioni di chi vive in quartieri come la Fortezza.
Questo libro si "beve", in un attimo e quando finisce dispiace...viene quasi voglia di fare un salto da quelle parti e vedere come vive oggi Anna, come se la passa Vadim...
 
Alto