I quattro pilastri della letteratura del '900?!

malafi

Well-known member
Io inizio oggi La Montagna Incantata di Thomas Mann.
Sono rimasto incantato dal titolo :)
 
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bonadext

Ananke

E chi l'ha stabilito? In base a cosa?

Ecco le risposte che state cercando :wink: ...
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
Ecco le risposte che state cercando :wink: ...
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Io volevo la tua opinione, non una fotocopia, che per altro dà delle definizioni di massima che di certo ben si adattano agli scrittori che hai citato.

Il romanzo-mondo non è un "grande" romanzo in senso qualitativo. È "grande" nel senso che abbraccia il mondo intero perché si fa capire un po da tutti. Che di certo non è cosa da poco.

A me personalmente il cosiddetto "romanzo-mondo" non fa impazzire, preferisco quelli che si calano nel micro. Ma sono gusti.

Io credo che non esistano capolavori assoluti. E credo che questo valga per ogni modalità espressiva, anche non artistica. Com’è ovvio ognuno ha i propri gusti e assolutizzare la bellezza o la validità di un’opera significa implicitamente sminuire chi la pensa diversamente.

Se “La montagna incantata” è indiscutibilmente un caposaldo della letteratura del ‘900, io che non l’ho apprezzato sono forse scemo? (è una domanda astratta, a me è piaciuto parecchio).

Per altro questo libro, alla sua uscita (ma ancora oggi) è forse tra i più discussi del secolo scorso; non a tutti è piaciuto, molti, anzi, lo reputarono (e lo reputano) una bufala.

Se il “capolavoro assoluto” non dovrebbe esistere in nessun contesto, a maggior ragione nei libri e nella letteratura il concetto di “valore” deve essere relativo. Il libro è un elastico che si tende a seconda della prospettiva e del contesto dal quale guardiamo le cose. In molti corsi di scrittura creativa, ogni anno, docenti di fama internazionale si trovano tra le mani romanzi che reputano meravigliosi. Scritti da profani della parola, da gente che fino al giorno prima pensava a tutt’altro. Eppure la maggior parte di questi libri non verrà nemmeno pubblicato. I perché sono tanti, ma il valore intrinseco dell’opera non ha nulla a che vedere con il fallimento.

Assolutizzare il concetto di bello in un libro, definire con certezza quali siano i capisaldi senza i quali la letteratura di un determinato secolo non sta in piedi, significa negare il campo stesso all’interno del quale si muove la parola scritta, che è una cosa difficilissima da spiegare, che ha bisogno di molti secoli prima di stabilizzarsi.

Possiamo (forse) dire quali siano i capisaldi della letteratura “romanza” dei suoi inizi. E (forse) possiamo dirlo solo oggi perché il tempo ha dato modo di valutare l’indirizzo, il senso e in un certo senso la piega che ha preso la storia stessa.

Il libro perfetto non esiste e, personalmente, mi piace sempre parecchio chi la pensa diversamente da me, a patto, però, che lo faccia ragionando con la propria testa e a patto che voglia semplicemente instillarmi una goccia di dubbio, facendomi pensare in modo diverso e che soprattutto non pretenda di istruirmi.
 
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ila78

Well-known member
Ecco le risposte che state cercando :wink: ...
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Io i 4 citati non li ho letti (e per ora non ho intenzione di leggerli)
Ma potrei menzionare altri titoli e autori che PER ME rispondono alle caratteristiche di quel passo.
È soggettivo. Io la penso così.
Siamo un po' OT comunque.
 

bonadext

Ananke
Io i 4 citati non li ho letti (e per ora non ho intenzione di leggerli)
Ma potrei menzionare altri titoli e autori che PER ME rispondono alle caratteristiche di quel passo.
È soggettivo. Io la penso così.
Siamo un po' OT comunque.

Infatti ce ne sono altri che fanno parte di quella categoria :wink: Dorfles (ovviamente lui doveva rientrare in canoni editoriali e limitarsi ad un numero ristretto) ci ha messo oltre quelli citati anche: Cent'anni di solitudine, La chiave a stella, Quel pasticciaccio brutto..., I fratelli Karamazov :wink: Poi per esempio io ci metterei anche Anna Karenina che lui ha messo in un altra categoria, questo per farti un esempio :)
 

tochiro

New member
Concordo con tutto quello che ha scritto Zingaro, in particolare le seguenti frasi:
Io credo che non esistano capolavori assoluti. E credo che questo valga per ogni modalità espressiva, anche non artistica. Com’è ovvio ognuno ha i propri gusti e assolutizzare la bellezza o la validità di un’opera significa implicitamente sminuire chi la pensa diversamente.
(...)
Assolutizzare il concetto di bello in un libro, definire con certezza quali siano i capisaldi senza i quali la letteratura di un determinato secolo non sta in piedi.
(...)
Il libro perfetto non esiste e, personalmente, mi piace sempre parecchio chi la pensa diversamente da me, a patto, però, che lo faccia ragionando con la propria testa e a patto che voglia semplicemente instillarmi una goccia di dubbio, facendomi pensare in modo diverso e che soprattutto non pretenda di istruirmi.

Sono sempre diffidente quando sento affermazioni assolute.
Tornando in tema, ho finito "Io sono leggenda", sto decidendo il nuovo libro da leggere.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Vorrei sottolineare solo che non si sta facendo una classifica dei libri più "belli" o che ci sono "piaciuti" di più, ma di libri ritenuti "fondamentali" (io li ho studiati a scuola così, ma non è che per questo mi hanno costretto ad apprezzarli!)... E, per quella che è la mia modesta formazione letteraria (e, ripeto, "scolastica", dove non per forza questo aggettivo deve avere un significato negativo) i libri fondamentali del 900 (europeo) sono i capolavori di Musil, Proust, Joyce e Mann. Poi magari fanno schifo, ma sono considerati così. ;)

PS non per niente utenti diversi, che non si sono messi d'accordo prima, hanno capito subito di chi si parlava!!!

PPS adesso verrà fuori che la critica sbaglia e che nessuno ha il potere di stilare classifiche... Io vado controcorrente e dico che qualche volta, se non ci impone cosa "apprezzare" ma solo cosa è "fondamentale" nella storia della letteratura, la critica ne sa più di noi! ;)
 
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tochiro

New member
Non ho più tempo e voglia, come una volta, di "dire la mia", ma sottolineo solo che non si sta facendo una classifica dei libri più "belli" o che ci sono "piaciuti" di più, ma di libri ritenuti "fondamentali" (io li ho studiati a scuola così, ma non è che per questo mi hanno costretto ad apprezzarli!)... E, per quella che è la mia modesta formazione letteraria (e, ripeto, "scolastica", dove non per forza questo aggettivo deve avere un significato negativo) i libri fondamentali del 900 (europeo) sono i capolavori di Musil, Proust, Joyce e Mann. Poi magari fanno schifo, ma sono considerati così. ;)

PS non per niente utenti diversi, che non si sono messi d'accordo prima, hanno capito subito di chi si parlava!!!

PPS adesso verrà fuori che la critica sbaglia e che nessuno ha il potere di stilare classifiche... Io vado controcorrente e dico che qualche volta, se non ci impone cosa "apprezzare" ma solo cosa è "fondamentale" nella storia della letteratura, la critica ne sa più di noi! ;)

Il tuo punto di vista ha la sua logica, anche se non mi trovo d'accordo su tutto. Purtroppo non è la sede adatta per discuterne. Se verrà aperta una discussione dedicata sarò ben lieto di dire il mio punto di vista (che, beninteso, resta il mio soggettivo). Qui siamo decisamente OT.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Non ho più tempo e voglia, come una volta, di "dire la mia", ma sottolineo solo che non si sta facendo una classifica dei libri più "belli" o che ci sono "piaciuti" di più, ma di libri ritenuti "fondamentali" (io li ho studiati a scuola così, ma non è che per questo mi hanno costretto ad apprezzarli!)... E, per quella che è la mia modesta formazione letteraria (e, ripeto, "scolastica", dove non per forza questo aggettivo deve avere un significato negativo) i libri fondamentali del 900 (europeo) sono i capolavori di Musil, Proust, Joyce e Mann. Poi magari fanno schifo, ma sono considerati così. ;)

PS non per niente utenti diversi, che non si sono messi d'accordo prima, hanno capito subito di chi si parlava!!!

PPS adesso verrà fuori che la critica sbaglia e che nessuno ha il potere di stilare classifiche... Io vado controcorrente e dico che qualche volta, se non ci impone cosa "apprezzare" ma solo cosa è "fondamentale" nella storia della letteratura, la critica ne sa più di noi! ;)


Nessuno sbaglia e nessuno ha ragione. È questo il punto.

È tutto soggettivo. E non esiste nemmeno una critica univoca, anche se è vero che autori del calibro di Joyce e Proust mettono d accordo un po tutti
 
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