Joseph, Anjali - Lo scrivano di Bombay

francesca

Well-known member
Questo libro mi ha fatto venire in mente un gioco che andava di moda quando ero bambina: quello dei trasferelli.
Era composto da schede plastificate coloratissime con sfondi di vario tipo, paesaggi montani, marini, città… poi c’erano altre schede con personaggi e animali. Con una penna potevi trasferire i personaggi in qualsiasi sfondo volevi e collocarli dove più ti piaceva. Il risultato era sempre qualcosa di innaturale e non amalgamato.
E’ la stessa sensazione che ho avuto leggendo questo libro. C’è Bombay, un’India moderna, descritta con metodo , quasi seguendo uno schema preciso imparato per descrivere in modo appropriato una città, ci devono essere gli odori, i sapori dei cibi, i colori dei vestiti, i personaggi tipici e pittoreschi che servono a rendere più vero un ambiente, i riferimenti al tempo, bello, brutto, piove, fa caldo….
E ci sono i protagonisti, quelli di cui si racconta la storia, Ashish, Mohan, Sunder, Lakshimi e le loro storie: ma sembrano appiccicati lì su uno sfondo plastificato, ti aspetti di poterli trovare in qualsiasi altro sfondo altrettanto colorato e ben delineato.
Insomma un libro ben confezionato, ma con poca anima e poco coinvolgente.


Francesca
 

Spilla

Well-known member
Descrizione evocativa... detestavo i trasferelli :??
 
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