Zola, Emile - Al paradiso delle signore

ila78

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La protagonista del romanzo è una giovinetta di nome Denise che dopo l'improvvisa morte dei genitori, negozianti, ha dovuto abbandonare Valognes, sua città natale, e trasferirsi a Parigi con i fratelli più piccoli, Jean e Joseph, fidandosi dello zio Baudu, un mercante che sostiene di aver trovato nella capitale francese la fortuna.
Presto però si accorge che lo zio è sull'orlo della rovina come tanti altri mercanti del quartiere che sono stati spiazzati dalla concorrenza fatta dallo spregiudicato Octave Mouret che ha aperto un grande e moderno magazzino.
Octave Mouret, che è un grande conquistatore e anche conoscitore dell'animo femminile, riesce a sfruttare due sue amanti per ottenere azioni e alleati anche se poi, con grande cinismo, le abbandona quando costoro non servono più.
Denise, con grande dispiacere dello zio, pur di lavorare è costretta a farsi assumere come commessa al magazzino "Al paradiso delle signore" dove, grazie alla sua grazia e fierezza, conquista l'ammirazione degli uomini e l'odio delle donne ma continua a combattere con coraggio per sé e per i suoi fratelli.

Ho deciso di leggere questo romanzo dopo aver visto la serie Tv della BBC che ne ha tratto ispirazione; a dire la verità già dalle prime pagine si capisce che il romanzo con la serie TV c'entra poco o nulla e, strano a dirsi, io ho preferito la trasposizione in telefilm. Del libro ho apprezzato principalmente l'analisi straordinariamente attuale che Zola fa del commercio "di massa" che fa fuori inesorabilmente i piccoli negozianti, è del diciannovesimo secolo ma sembra di assistere a ciò che è successo da noi in pochi anni con l'avvento dei centri commerciali.
il Paradiso altro non è che un gigantesco, luccicoso centro commerciale, attrazione fatale per le Signore parigine che vi si riversano in massa a dilapidare i soldi dei mariti che subiscono passivamente la follia da "girone dantesco" in cui le consorti cadono una volta varcata la soglia. Il Paradiso ha però un lato oscuro: è un "mostro" che produce soldi a palate e fagocita a poco a poco tutti i negozietti del quartiere circostante, i piccoli commercianti le provano tutte per cercare di resistere (commovente l'ombrellaio) ma alla fine devono soccombere alla voracità del mostro denominato "comemrcio moderno.
Octave Mouret gestisce la "mostruosità", spregiudicato, avido e donnaiolo incallito, conosce alla perfezione psicologia e debolezza del gentil sesso (anche quelle sono straordinarimente identiche alle donne moderne), finchè non arriva Denise: la classica "sfigatella" innocentina, perfettina, a tratti persino fastidiosa, che però piano piano riesce a far capitolare lo scapolone incallito e a farsi strada nello spietato mondo (tutto al femminile) del reparto abiti.
La storia tra i due è molto banale e prevedibile, si capisce fin dal primo sguardo come va a finire e si capisce anche che Denise farà mangiare polvere a quelle streghe che lavorano con lei.
Nel complesso il libro non è niente eccezionale, lo consiglio solamente alle malate di shopping come me, se non vi frega nulla di tessuti, colori, vestiti e "psicologia" del commercio e delle vendite lo troverete quasi sicuramente noioso. Voto 2/5
 
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