197° MG - Gente di Dublino di Joyce

ila78

Well-known member
Eccoci qua! Io e Bonadext inizieremo nei prossimi giorni questa raccolta di racconti di Joyce. Prima esperienza in assoluto con questo autore per quanto mi riguarda. Spero di non pentirmene presto. :mrgreen:

Credo di poter iniziare già oggi.

Bonadext attendo le considerazioni che mi hai promesso. :wink:
 

bonadext

Ananke
Inizio domani, tu Ila che edizione hai? Traduzione di? :wink:

Io edizione BUR, traduzione di Margherita Ghirardi Minoja. Questa traduzione non l'ho mai letta, in gennaio quando ho letto Gente di Dublino avevo un'altra edizione (orrenda, piena di errori di stampa, c'erano addirittura le pagine in ordine sbagliato :W ) che non riportava il traduttore :W, cmq ho controllato e questa della BUR risulta diversa, per fortuna! :YY

Non so se avevi letto il mio commento in pb, cmq ti riporto la spiegazione della tecnica usata da Joyce per questi racconti, ovvero le epifanie:

‘Epifanie’ nella letteratura inglese
In letteratura inglese il termine venne ripreso nel suo equivalente inglese “epiphany” da James Joyce per indicare momenti di rivelazione nella vita di un personaggio, ovvero un momento in un romanzo o in una storia in cui un personaggio sperimenta un improvviso risveglio spirituale, durante il quale dettagli trascurabili, pensieri, gesti, oggetti, sensazioni emergono e si uniscono insieme per condurlo ad una nuova consapevolezza interiore. Si tratta spesso di dettagli o ricordi sepolti per lungo tempo nella memoria e che all’improvviso vengono in superficie per dare avvio ad un processo mentale spesso lungo e doloroso. Simili alle epifanie di Joyce sono quelli che Virginia Woolf chiama “moments of being” letteralmente ‘momenti di essere’, cioè i momenti di massima intensità, di percezione, di visione durante la “incessante pioggia di innumerevoli atomi che colpisce le nostre menti ogni giorno”. (cit.)


Poi non so se nella tua edizione viene spiegato l'ordine che seguono i racconti in base alle fasi della vita, ti riporto anche questo:
Le storie inoltre seguono una sequenza tematica e possono essere suddivise in quattro sezioni, ciascuna delle quali rappresenta una fase della vita: l'infanzia (Le sorelle, Un incontro, Arabia); l'adolescenza (Eveline, Dopo la corsa, I due galanti, Pensione di famiglia); la maturità (Una piccola nube, Rivalsa, Polvere, Un caso pietoso); la vita pubblica (Il giorno dell'Edera, Una madre, La grazia). Alla fine è presente un epilogo, I morti. (da Wiki)
 

ila78

Well-known member
Inizio domani, tu Ila che edizione hai? Traduzione di? :wink:

Io edizione BUR, traduzione di Margherita Ghirardi Minoja. Questa traduzione non l'ho mai letta, in gennaio quando ho letto Gente di Dublino avevo un'altra edizione (orrenda, piena di errori di stampa, c'erano addirittura le pagine in ordine sbagliato :W ) che non riportava il traduttore :W, cmq ho controllato e questa della BUR risulta diversa, per fortuna! :YY

Non so se avevi letto il mio commento in pb, cmq ti riporto la spiegazione della tecnica usata da Joyce per questi racconti, ovvero le epifanie:

‘Epifanie’ nella letteratura inglese
In letteratura inglese il termine venne ripreso nel suo equivalente inglese “epiphany” da James Joyce per indicare momenti di rivelazione nella vita di un personaggio, ovvero un momento in un romanzo o in una storia in cui un personaggio sperimenta un improvviso risveglio spirituale, durante il quale dettagli trascurabili, pensieri, gesti, oggetti, sensazioni emergono e si uniscono insieme per condurlo ad una nuova consapevolezza interiore. Si tratta spesso di dettagli o ricordi sepolti per lungo tempo nella memoria e che all’improvviso vengono in superficie per dare avvio ad un processo mentale spesso lungo e doloroso. Simili alle epifanie di Joyce sono quelli che Virginia Woolf chiama “moments of being” letteralmente ‘momenti di essere’, cioè i momenti di massima intensità, di percezione, di visione durante la “incessante pioggia di innumerevoli atomi che colpisce le nostre menti ogni giorno”. (cit.)


Poi non so se nella tua edizione viene spiegato l'ordine che seguono i racconti in base alle fasi della vita, ti riporto anche questo:
Le storie inoltre seguono una sequenza tematica e possono essere suddivise in quattro sezioni, ciascuna delle quali rappresenta una fase della vita: l'infanzia (Le sorelle, Un incontro, Arabia); l'adolescenza (Eveline, Dopo la corsa, I due galanti, Pensione di famiglia); la maturità (Una piccola nube, Rivalsa, Polvere, Un caso pietoso); la vita pubblica (Il giorno dell'Edera, Una madre, La grazia). Alla fine è presente un epilogo, I morti. (da Wiki)

Ho preso un e book della collana Grandi Classici.
Ti ringrazio per le spiegazioni perché parte col racconto direttamente, non spiega nulla di nulla.:W
 

ila78

Well-known member
copj170.asp


Questa è la mia edizione, spero di non aver scelto un'edizione schifosa perché da quanto leggo anche qui in pb dovrebbero esserci un'introduzione esplicativa e delle note. Inutile dire che non ho nessuna delle due. :W
Forse non era il caso di prendere l'ebook, ma ormai....
Nessuna info sul traduttore (sigh...)
Ad ogni modo, ho letto "Le due sorelle" e parte di "Un incontro". A prima vista credo di dovermi basare più sulle "sensazioni" che sulla consistenza della trama e in questo senso "Le due sorelle" è sicuramente valido. Sembra di sentire il puzzo dei fiori in quella stanzetta....:)
E' normale che ci dica che il pastore morto aveva qualcosa che non andava e il racconto finisca lì? :?

Ps Abbi pazienza con me Bonadext...sono neofita totale. :wink:
 

Tanny

Well-known member
copj170.asp


Questa è la mia edizione, spero di non aver scelto un'edizione schifosa perché da quanto leggo anche qui in pb dovrebbero esserci un'introduzione esplicativa e delle note. Inutile dire che non ho nessuna delle due. :W
Forse non era il caso di prendere l'ebook, ma ormai....
Nessuna info sul traduttore (sigh...)
Ad ogni modo, ho letto "Le due sorelle" e parte di "Un incontro". A prima vista credo di dovermi basare più sulle "sensazioni" che sulla consistenza della trama e in questo senso "Le due sorelle" è sicuramente valido. Sembra di sentire il puzzo dei fiori in quella stanzetta....:)
E' normale che ci dica che il pastore morto aveva qualcosa che non andava e il racconto finisca lì? :?

Ps Abbi pazienza con me Bonadext...sono neofita totale. :wink:

Crescere edizioni :??

Avevo trovato una serie di libri di questa collana a prezzo scontatissimo e ne avevo presi molti, non sono un gran che, li metto sullo stesso livello della newton compton. :OO
 

ila78

Well-known member
Crescere edizioni :??

Avevo trovato una serie di libri di questa collana a prezzo scontatissimo e ne avevo presi molti, non sono un gran che, li metto sullo stesso livello della newton compton. :OO

Oddio....per me la Newton Compton è il massimo dello schifo....:W la evito come la peste.

Dite che è meglio comprare un cartaceo? Tanto amazon me lo spedisce in un paio di giorni...cosa consigliate?
 

bonadext

Ananke
copj170.asp


Questa è la mia edizione, spero di non aver scelto un'edizione schifosa perché da quanto leggo anche qui in pb dovrebbero esserci un'introduzione esplicativa e delle note. Inutile dire che non ho nessuna delle due. :W
Forse non era il caso di prendere l'ebook, ma ormai....
Nessuna info sul traduttore (sigh...)
Ad ogni modo, ho letto "Le due sorelle" e parte di "Un incontro". A prima vista credo di dovermi basare più sulle "sensazioni" che sulla consistenza della trama e in questo senso "Le due sorelle" è sicuramente valido. Sembra di sentire il puzzo dei fiori in quella stanzetta....:)
E' normale che ci dica che il pastore morto aveva qualcosa che non andava e il racconto finisca lì? :?

Ps Abbi pazienza con me Bonadext...sono neofita totale. :wink:

Non conosco quell'edizione :boh: Cmq peggio di quella che avevo io è impossibile :W si chiama Insolito libro, le copertine sono stupende, ma sono piene di errori di stampa, parole mancanti o buttate a caso, punteggiatura a caso, pagine buttate a caso :OO insomma da evitare!
Pensa che l'edizione che ho io della BUR cartacea l'ho pagata solo 2,70 euro nuova
image_book.php
:YY
Se non hai notato errori nel testo tieni quello che hai, non c'è bisogno di note, non ce le ho neanch'io! :wink: io ho l'introduzione, ma per il resto non c'è bisogno di niente, le cose importanti te le ho già dette io :wink:

Adesso non ricordo con esattezza i racconti, magari commentiamo racconto per racconto, quando li leggo poi ti faccio sapere :wink:

PS: non è vero che la Newton è così schifosa :mrgreen:, io mi sono trovato sempre egregiamente :boh:
 

bonadext

Ananke
Ila ho una brutta notizia per te :paura: ... ho visto solo ora che a fondo pagina ci sono le note :mrgreen: Cmq nell'edizione che avevo letto non c'erano e non ne ho sentito la mancanza :wink: Se non ti è chiaro qualcosa chiedimi pure, magari con le note ne so più anch'io!

Adesso sto leggendo l'introduzione, stasera leggerò i primi 3/4 racconti... sicuro quelli dell'infanzia :wink:
 

ila78

Well-known member
Ila ho una brutta notizia per te :paura: ... ho visto solo ora che a fondo pagina ci sono le note :mrgreen: Cmq nell'edizione che avevo letto non c'erano e non ne ho sentito la mancanza :wink: Se non ti è chiaro qualcosa chiedimi pure, magari con le note ne so più anch'io!

Adesso sto leggendo l'introduzione, stasera leggerò i primi 3/4 racconti... sicuro quelli dell'infanzia :wink:

Io ho letto tutto il secondo (un incontro) molto bello....finora le note non mi servono, è tutto abbastanza chiaro e ho capito anche che c'è un filo conduttore tra i racconti, sottile, ma c'è....:wink:
 

bonadext

Ananke
Una piccola curiosità che ho letto nell'introduzione: i primi tre racconti, quelli dell'infanzia, sono in prima persona mentre tutti gli altri sono in terza :wink:
 

ila78

Well-known member
Una piccola curiosità che ho letto nell'introduzione: i primi tre racconti, quelli dell'infanzia, sono in prima persona mentre tutti gli altri sono in terza :wink:

È vero....se non ci fossi tu Bonadext....:wink:
Cosa vorrà mai dire? Scelta stilistica per sottolineare il "distacco" da una fase momentanea della vita a un'altra, definitiva come quella adulta?
 

bonadext

Ananke
È vero....se non ci fossi tu Bonadext....:wink:
Cosa vorrà mai dire? Scelta stilistica per sottolineare il "distacco" da una fase momentanea della vita a un'altra, definitiva come quella adulta?

Sai che non lo so! :? Non viene neanche spiegata questa cosa, provo a pensare a una soluzione man mano che leggo... :mrgreen:
 

bonadext

Ananke
Ho letto i primi tre racconti dell'infanzia, questi tre per me sono quelli più “leggeri”, appunto perchè si respira un'aura di innocenza e di spensieratezza tipica dell'infanzia. Forse è appunto per questo che Joyce ha deciso di scriverli in prima persona!? (Ila mi sembra anche a me come hai detto tu :wink:)



Le sorelle: il primo racconto parla di morte parallelamente con l'ultimo, è una storia malinconica, dove il bambino (le note dicono che è un sognatore) entra a contatto con la morte, per la prima volta, di una persona cara. Un racconto molto delicato dove vengono descritti i rituali delle condoglianze e i sentimenti del bambino.

Un incontro: questo racconto è il massimo della spensieratezza, la voglia di libertà e di esplorare oltre i propri confini. I ragazzini che marinano la scuola per evadere è tipico di quell'età, le descrizioni dei moti d'animo del protagonista sono sublimi e raggiungono l'apice quando sente il pericolo che gli suscita quel personaggio ambiguo sul finale.

Arabia: il protagonista in questo racconto vive il primo amore, con tutti i suoi misteri e angosce. Le descrizioni sono molto delicate e dettagliate, quasi a non voler rovinare qualcosa di così prezioso come il primo "grande" amore. Nel finale esplode tutto il senso di impotenza e di confusione nell'animo del protagonista in tutta la sua innocenza.


In Gente di Dublino sono descritti veri e propri sprazzi di vita dell'epoca, con una prosa impeccabile e raffinata. Mi sembra quasi di vivere quei momenti che vengono descritti da Joyce! :ad:
 

ila78

Well-known member
Ho letto i primi tre racconti dell'infanzia, questi tre per me sono quelli più “leggeri”, appunto perchè si respira un'aura di innocenza e di spensieratezza tipica dell'infanzia. Forse è appunto per questo che Joyce ha deciso di scriverli in prima persona!? (Ila mi sembra anche a me come hai detto tu :wink:)



Le sorelle: il primo racconto parla di morte parallelamente con l'ultimo, è una storia malinconica, dove il bambino (le note dicono che è un sognatore) entra a contatto con la morte, per la prima volta, di una persona cara. Un racconto molto delicato dove vengono descritti i rituali delle condoglianze e i sentimenti del bambino.

Un incontro: questo racconto è il massimo della spensieratezza, la voglia di libertà e di esplorare oltre i propri confini. I ragazzini che marinano la scuola per evadere è tipico di quell'età, le descrizioni dei moti d'animo del protagonista sono sublimi e raggiungono l'apice quando sente il pericolo che gli suscita quel personaggio ambiguo sul finale.

Arabia: il protagonista in questo racconto vive il primo amore, con tutti i suoi misteri e angosce. Le descrizioni sono molto delicate e dettagliate, quasi a non voler rovinare qualcosa di così prezioso come il primo "grande" amore. Nel finale esplode tutto il senso di impotenza e di confusione nell'animo del protagonista in tutta la sua innocenza.



In Gente di Dublino sono descritti veri e propri sprazzi di vita dell'epoca, con una prosa impeccabile e raffinata. Mi sembra quasi di vivere quei momenti che vengono descritti da Joyce! :ad:

Concordo quasi su tutto anche se nel secondo non vedo tutta sta spensieratezza, o almeno, c'è spensieratezza nel "progetto" di marinare la scuola, progetto che quando viene realizzato si scontra inevitabilmente con la noia del non saper che fare a zonzo per la città con pochi spicci in tasca, in questo Joyce racconta molto bene una realtà che tutti, chi più chi meno, abbiamo sperimentato; nell'ultima parte la noia diventa addirittura percezione del pericolo che stanno correndo, la figura che si ferma a parlare con loro sulla scarpata mette davvero i brividi.
Finora il mio preferito è Arabia, delicato e, in un certo senso, "luminoso", per quanto io abbia capito che la "luce" non è l'elemento "portante" di questi racconti, ma del resto raccontiamo storie ambientate a Dublino che non è città nota propriamente per la luce e infatti il finale è ancora una volta cupo; credo anch'io che Joyce abbia voluto far capire il senso di "impotenza" che coglie il ragazzino nell'attimo in cui si rende conto che il suo "amore" non è realizzabile.
Le sorelle è quello che mi è piaciuto meno finora. L'ho trovato "opprimente", ripeto, mi sembrava di sentire l'odore dolciastro e l'aria di chiuso di quella stanzetta.

Ehi Bonadext...sto scrivendo le mie impressioni "di pancia" eh...se scrivo bestialità sentiti libero di correggermi dall'alto della tua Joyce-conoscenza.:wink:
 

bonadext

Ananke
Concordo quasi su tutto anche se nel secondo non vedo tutta sta spensieratezza, o almeno, c'è spensieratezza nel "progetto" di marinare la scuola, progetto che quando viene realizzato si scontra inevitabilmente con la noia del non saper che fare a zonzo per la città con pochi spicci in tasca, in questo Joyce racconta molto bene una realtà che tutti, chi più chi meno, abbiamo sperimentato; nell'ultima parte la noia diventa addirittura percezione del pericolo che stanno correndo, la figura che si ferma a parlare con loro sulla scarpata mette davvero i brividi.
Finora il mio preferito è Arabia, delicato e, in un certo senso, "luminoso", per quanto io abbia capito che la "luce" non è l'elemento "portante" di questi racconti, ma del resto raccontiamo storie ambientate a Dublino che non è città nota propriamente per la luce e infatti il finale è ancora una volta cupo; credo anch'io che Joyce abbia voluto far capire il senso di "impotenza" che coglie il ragazzino nell'attimo in cui si rende conto che il suo "amore" non è realizzabile.
Le sorelle è quello che mi è piaciuto meno finora. L'ho trovato "opprimente", ripeto, mi sembrava di sentire l'odore dolciastro e l'aria di chiuso di quella stanzetta.

Ehi Bonadext...sto scrivendo le mie impressioni "di pancia" eh...se scrivo bestialità sentiti libero di correggermi dall'alto della tua Joyce-conoscenza.:wink:

Certo, scrivi pure i tuoi pensieri, alla fine è quello che faccio anch'io! Non sono mica un critico! :mrgreen:
Quella che tu chiami noia nel secondo racconto io la chiamo spensieratezza perchè riguarda appunto dei ragazzini, che per loro l'importante è esplorare e sentirsi liberi indipendentemente da quello che un'adulto deve il più delle volte avere un senso o uno scopo preciso :wink:

PS: ho deciso di commentare racconto per racconto così alla fine li unisco in una recensione finale, cosa che non ho mai fatto e che mi ispira :mrgreen:

PPS: Dove sei arrivata?

PPPS: Anch'io il primo l'ho trovato opprimente, non è uno dei miei preferiti :wink:
 

ayuthaya

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Membro dello Staff
Anch'io ho Gente di Dublino in casa da un po'... Ma non ho voglia di Joyce per il momento! :boh:
 

bonadext

Ananke
Anch'io ho Gente di Dublino in casa da un po'... Ma non ho voglia di Joyce per il momento! :boh:

Dai possiamo commentarli insieme questi racconti! :YY Che poi non sono da considerarsi racconti, ma un romanzo vero e proprio :wink:

Poi non hanno niente a che vedere con Ulisse, ti piaceranno, sono dei classici! :wink:
 
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