Ellroy, James - Dalia Nera

Simenon

New member
Inaccettabile l'assenza nella Biblioteca di un tale classico del noir :twisted:

DALIA NERA "James Ellroy"
tornaImmagine_1_.jpg


Trama Dwight e Lee sono due ex pugili. Sono cresciuti assieme, hanno vissuto entrambi le stesse esperienze, e insieme fanno i poliziotti nella Citt àdegli Angeli. Ma siamo a Los Angeles negli anni Quaranta, e gli angeli sono tutti caduti. Il pericolo più grave per loro non arriva dalla folla di relitti umani e delinquenti che li circondano, nè dalla violenza e dalla corruzione della città, nè da Kay, la donna di cui entrambi sono innamorati.
E' un orrido delitto a sconvolgere per sempre la loro vita: il massacro di Elizabeth Short, la "Dalia Nera", ragazza leggera, allegra, imprudente, prostituta a tempo perso. Una delle tante vittime sacrificali e consenzienti dello show business, ma soprattutto di sè stessa. Lo squarcio dell'indagine diventa una voragine senza fine. E quando Lee scompare misteriosamente, per Dwight le indagini si trasformano in una tremenda ossessione. Per lui non ci sarà nè pace nè amore finchè l'assassino non sarà smascherato.

Commento. Che dire? Nel "giallo" qualcuno apre una porta ed entra. Nel noir qualcuno apre una porta ed esce. James Ellory, con questo libro, apre la porta e ci trascina a Los Angeles, inferno metropolitano dove nulla e nessuno sembrano immuni dal peccato, dal vizio, dalla corruzione e dal sesso.
L'immancabile corruzione delle forze dell'ordine, il mondo rutilante della malavita, le luci accecanti di Hollywood, donne leggere o dissolute, amori sopiti che non riescono a esprimersi, loschi segreti e sofferenze umane non più sanabili.
C'è poi anche la storia di un'amicizia, quella tra i due poliziotti, destinata ad essere travolta dagli eventi. La solitudine di una vittima che non avrà giustizia è la stessa di tutti i testimoni della storia.
Il ritrovamento di questa ragazza tagliata a metà e orrendamente sfigurata è il pretesto per 350 pagine di grandissima e infuocata tensione. Man mano che la storia pesca nel torbido, la scrittura di Ellroy si fa via via più ritmata e incisiva. Senzo per questo compromettere il segno e la complessità di un carattere ( e nel libro ci sono oltre 100 personaggi).
Il rush finale è sempre il banco di prova per un libro del genere. Una spiegazione c'è, ma una soluzione non è sempre possibile.
De Palma ne ha fatto un film. Prevedibilmente bruttino. Soprattutto per colpa di un cast assolutamente sbagliato (Swank apart!)
 
Ultima modifica di un moderatore:

mame

The Fool on the Hill
E' molti mesi che questo libro mi sta lì sullo scaffale e non riesco a finirlo. Non so se la traduzione italiana lo abbia reso più travolgente, ma in inglese mi ha dato la sensazione di una scrittura a dir poco opprimente. Confesso però di non amare questo genere di storie, in un ambiente decadente, pieno di corruzione senza soluzione, in cui non si riesce a trovare niente di positivo.
 

alexyr

New member
leggere Ellroy é come bere tequila
va fatto moderatamente, con calma e consci delle conseguenze su testa e stomaco.
 

mame

The Fool on the Hill
se può consolarti, io ci ho messo una vita ad affrontare L.A confidential.

Guardavo ieri sera che mi mancano 120 pagine. L'avevo iniziato il 3 ottobre 2008 (metto la data quando inizio un libro). Qualcuno mi ha consigliato una paginetta al giorno. Ma continuo a chiedermi se valga davvero la pena di andare avanti con un libro che chiaramente non è nelle mie corde.
 

Musa_di_nessuno

New member
Uno dei libri più belli che abbia letto. Coinvolgente, tagliente, atmosfere davvero particolari e noir.

Up per questo topic!
Chi è che nel frattempo l'ha letto?
 

wayne_tedrow

New member
Io l'ho letto un po' di tempo fa.... A me è piaciuto abbastanza, secondo me non è il migliore di Ellroy ma resta comunque una bella storia.
Tipico di Ellroy la trama "incasinata" e lo stile incalzante, che può non piacere universalmente ma è di sicuro un tratto distintivo di questo autore.
Fra l'altro questa estate ho visto anche il film tratto dal libro ed è piuttosto fedele, con le dovute reinterpretazioni.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Elizabeth Short, aspirante attrice e prostituta per necessità, viene barbaramente uccisa e ritrovata su un prato in un quartiere malfamato di Los Angeles. Fra le centinaia di investigatori coinvolti al caso ci sono anche Lee Blanchard e Dwight (detto Bucky) Bleichert, poliziotti, ex pugili, “soci” sul lavoro ed amici al di fuori.
Mentre Bucky non vuole lasciarsi coinvolgere, Lee viene particolarmente colpito dal caso “dalia nera” e per una serie di circostanze concomitanti finisce per perdere il controllo e fugge inspiegabilmente in Messico facendo perdere le sue tracce. Suo malgrado, Bucky si ritrova coinvolto nella vicenda della Dalia nera che, contrariamente alle apparenze, si dimostra sempre più articolata, misteriosa ed inestricabile. Quando il caso, irrisolto, viene chiuso dopo numerosi colpi di scena, Bucky viene rimandato a pattugliare i quartieri malfamati di Los Angeles, ma non riesce a staccarsi dal ricordo di Betty Short, la dalia, nemmeno quando è con Key, l’enigmatica compagna del suo ex collega ed amico Lee, diventata nel frattempo sua moglie. Così, fra un matrimonio naufragato, una vita piena di bugie ed una carriera costantemente in bilico, Bucky torna sulle tracce dell’assassino della dalia e scopre un’intrigo familiare molto più sordido e squallido di quanto potesse immaginare.
Questa, per sommi capi, la trama. Ora, per dovere di obiettività, vi dirò che si tratta, tutto considerato, di un buon libro… a me, comunque, non è piaciuto troppo: l’ho trovato soprattutto lento! Sebbene il numero di pagine non sia per nulla proibitivo, la lettura mi è risultata stancante, con pochi picchi di suspense e sostanzialmente monocorde. Probabilmente questa sensazione è stata acuita dal fatto che a raccontare tutto è la voce narrante di Bucky in prima persona e l’autore spesso si sofferma troppo su circostanze, fatti, sensazioni del poliziotto che rallentano lo svolgersi dell’intreccio.
In definitiva, la storia in sé è gradevole, ma non ho apprezzato lo stile usato dall’autore nel raccontarla. Perciò, se vi piacciono i libri lenti potrete facilmente avere un parere contrario al mio a fine lettura. Se invece siete abituati a thriller incalzanti e costantemente al cardiopalma questo libro potrebbe non piacervi.
Considerazioni personali a parte, “dalia nera” è salutato dai più come un ottimo libro, uno tra i migliori di quest’autore noto fra gli estimatori del genere noir. Tra l’altro “dalia nera” basato su un caso realmente accaduto e dal quale è stato tratto anche un film omonimo, è il primo della tetralogia di Los Angeles o “L. A. quartet”, ambientata nella Los Angeles degli anni 40 e 50. Perciò, se dovesse piacervi questo primo libro, sappiate che il ciclo si compone, nell’ordine, di “dalia nera”, “Il grande nulla”, “L. A. Confidential” e “White jazz”. Beh, non mi resta che augurare buona lettura a chi vorrà provarci!
 

velmez

Active member
nemmeno a me è piaciuto granchè, ma non perché l'abbia trovato lento... anzi... l'ho trovato pieno di dettagli inutili!
i libri lenti solitamente mi piacciono molto, questo mi ha annoiato tantissimo, tanto che sono spesso dovuta tornare indietro a rileggere i particolari più importanti perché perdevo il filo del discorso... :?
poi ho trovato il protagonista, ma in generale tutti i personaggi, davvero antipatici! E leggere 350 pag scritte in prima persona da un personaggio antipatico... è snervante!
gli ho dato 3/5, ma sono stata troppo buona!
 

Valuzza Baguette

New member
Non mi ha fatta impazzire ma non posso nemmeno dire che non mi sia piaciuto,nel complesso l'ho trovato avvincente in alcuni punti(la ricerca del collega e il finale)e noioso in altri.
Un po caotico ma bella l'ambientazione
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La trama è avvincente, le sorprese sono numerose e ho trovato attraenti le atmosfere e l'ambientazione, sebbene non ami lo sfoggio di violenza gratuita, neppure se le vittime di questa violenza sono esseri immondi e gli artefici i poliziotti (a volte, come dice un personaggio del libro, è davvero difficile capire a chi si dovrebbero mettere le manette). Però troppa, troppa carne al fuoco e, per quanto mi riguarda, molta confusione (alcuni collegamenti mi sfuggono tuttora, ma è vero che non è un genere a cui sono abituata). Tutto sommato però l'ho letto con piacere e con curiosità riguardo all'identità dell'assassino e alla fine che avrebbero fatto i personaggi.
 
Alto