La storia del xx secolo, nei libri e non solo.

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Mi piacerebbe scrivere in merito a qualche episodio della storia del XX secolo. Spero che qualcuno si voglia unire.

Unico paletto: rispettiamo l’ordine cronologico degli eventi, diversamente si rischia il caos (il paletto non è da prendersi alla lettera, l’importante è che non saltiamo dalla prima guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino)

Per ogni episodio, sarebbe bello scambiarci consigli su libri che ne parlano e magari accendere un dibattito.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
gli inizi del secolo

All’inizio del XX secolo metà della popolazione lavora la terra, uno su cinque è occupato nell’industria e solo il 5 % nel terziario. Cifre quasi capovolte rispetto a quelle di oggi. Il mondo è popolato da un miliardo e mezzo di persone, un numero che oggi è inferiore agli abitanti della sola Cina.

Con il progressivo sviluppo della rivoluzione industriale prende forma in modo definitivo quella classe operaia vagheggiata da Karl Marx solo pochi anni prima. Gli operai non avevano di certo le tutele di oggi, lo sfruttamento era vero e sentito sulla pelle. Nasce il socialismo e si comincia a parlare di democrazia.

Parallelamente allo sviluppo del socialismo, nascono i primi movimenti organizzati cattolici, che rivendicano più o meno le stesse cose, partendo però da prospettive ideali diverse.

La rivoluzione industriale è il motore del ‘900. Porterà enormi stravolgimenti sociali, politici ed economici. Se molti da una parte vedono tale sviluppo in ottica positiva (si pensi al futurismo che canterà le lodi della velocità e della “macchina” o a d’Annunzio, propulsore intellettuale di tutto ciò che era considerato moderno), altri si spaventeranno di fronte alla rapidità di questi cambiamenti.

Non saranno pochi a pensare che la tecnologia potesse sfuggire dalle mani del proprio creatore.

Consiglio la lettura di Frankestein (M.Shelley, 1831) e la visione di Fantasia (Walt Disney, 1940).

Nel libro una creazione umana sfugge dalle mani del proprio creatore, così come nel capolavoro di Walt Disney, lo stregone non ha più alcun controllo su ciò che sta facendo.
 

Vitt96

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Come ha già detto Zingaro, il XX secolo inizia con una forte accelerazione: in poco tempo il settore industriale si accresce esponenzialmente, provocando modificazioni profonde nel tessuto socio-economico delle popolazioni avanzate. Tutto assume caratteri globali; le nuove tecnologie accorciano le distanze e rendono la vita dell'uomo più facile e piacevole. Naturalmente ogni medaglia ha il suo rovescio e se è vero che il XX secolo è stato un secolo di grandi passi in avanti, è pur vero che l'umanità nel suo complesso si è allontanata dalla sua condizione primaria. Un esempio di ciò è la luce elettrica, o per essere più precisi, l'illuminazione notturna dei centri abitati.
Mentre la scienza si è molto avvicinata all'universo, tanto che alcuni uomini sono stati così fortunati da mettere un piede fuori dall'atmosfera terrestre per saggiare il vuoto dello spazio; la maggior parte delle persone che non godevano di tali privilegi si sono allontanati dall'universo a causa dell'inquinamento luminoso: l'intensa luce dell'illuminazione pubblica, infatti, impediva loro di vedere la luce delle stelle.
Questa forma di inquinamento che continua tutt'oggi, e più si va avanti più sembra aggravarsi, ha notevoli impatti negativi sia per l'umanità sia per le altre forme di vita, da un punto di vista biologico. Inoltre, io credo abbia anche avuto forti ripercussioni da un punto di vista psicologico in quanto l'umanità sin dagli arbori ha sempre guardato le stelle. Le adorava, le usava come punti di riferimento e queste ammaliavano le notti degli innamorati. L'universo era parte fondamentale dell'uomo antico, infatti, le grandi civiltà del passato sono ricordate perché tra i vari pregi, avevano una grande conoscenza della volta celeste; l'astronomia era una scienza fondamentale e i fenomeni che accadevano al di fuori dell'ambiente terreste influenzavano la cultura e le credenze di questi popoli.
Oggi sono stati inventati telescopi potentissimi i quali hanno aperto orizzonti dell'universo che gli antichi nemmeno potevano immaginare ma se qualcuno di noi si affaccia alla finestra (ed è fortunato) riesce a distinguere a stento le stelle dell'Orsa maggiore e minore e qualche altra costellazione dello zodiaco, altrimenti l'unica cosa che si vede è un cielo insanguinato. Sono pochissimi i luoghi della terra su cui si può vedere una vera Notte Stellata.
Grazie al progresso tecnologico abbiamo spalancato i nostri occhi artificiali e abbiamo chiuso quelli naturali. Qualcosa su cui riflettere, non credete?
È giusto, secondo voi, dire che il progresso ci ha rubato, almeno in parte, la nostra personalità? la nostra identità?
Gli antichi sapevano chi erano (magari sbagliavano, molto probabilmente sbagliavano) ma oggi noi, dopo tutti i grandi progressi che ci hanno catapultato in avanti, siamo in grado di dire chi siamo?
Quando la notte era buia, lo sguardo dell'uomo si alzava verso l'alto e lo spettacolo che vi si mostrava era da mozzare il fiato; ma ad un certo punto, l'oscurità della notte viene rischiarata da un'intensa luce artificiale che distorce e nasconde quella degli astri. Non potendo più osservare le stelle, l'uomo ha puntato lo sguardo dentro di sé e ha visto un abisso; perché il XX secolo non è soltanto l'epoca dei grandi cambiamenti positivi, ma anche l'epoca in cui nascono le scienze psicologiche e i grandi indagatori della psiche e qui di libri da consigliare ce ne sono tantissimi: gli scritti di Freud e di Pirandello, dove si cerca di analizzare l'uomo dalle più svariate angolazioni. Prendiamo ad esempio Uno, nessuno e centomila di Pirandello dove la realtà s'infrange in migliaia di piccoli frammenti frammenti: nulla è più reale perché ognuno vede una sua personale versione alla quale attribuisce la parola fallace di verità.
Per Pirandello l'unica persona che può sfuggire a questo intricato gioco di specchi è il pazzo perché non si identifica in nessuna maschera, sfuggendo così al sistema sociale che imprigiona i "sani".
Un libro che mi sento di consigliare vivamente è Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Pirandello, dove si vede il contrasto nascente tra cinema e realtà, tra uomo e macchina. Dove accadono tantissime situazioni, alcune da accapponare la pelle, ma l'importante è che si giri la manovella della macchina affinché tutto venga ripreso su pellicola.

Io definirei il XX secolo l'epoca dei grandi paradossi: da una parte l'uomo che alza fiero lo sguardo volto al futuro, sicuro di sé e delle sue capacità. Un uomo che lavora per una società migliore e che combatte per conquistare dei diritti. Una società in fermento che caratterizza questo secolo.
Dall'altra parte c'è un uomo che vede scorrere tutto attorno a sé, un uomo paralizzato dalla velocità degli eventi e dalle conseguenze degli stessi.
Una società che si discosta dall'idea di un Dio e che cerca di costruirsi il benessere con le proprie mani e che con quelle stesse mani si è macchiata di gravi crimini e si è portata sull'orlo dell'autodistruzione.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Dunque; l'elettricità ha chiuso i nostri occhi naturali?

La domanda è talmente bella che personalmente non riesco a liquidarla su due piedi.

Posso dirti che non ho un’opinione radicale in merito. Di certo “la luce” è stata una rivoluzione globale tra le più importanti della storia dell’umanità e in quanto tale ha avuto ripercussioni enormi. Non solo tangibili e concrete, ma anche psicosociali, come hai giustamente sottolineato. L’inquinamento visivo è un aspetto negativo, sul quale direi che c’è poco da dire. Le stelle sono state spente, sacrificate sull’altare del progresso. Progresso che non sempre è negativo, anzi non lo è mai in modo definitivo o sotto tutti gli aspetti. La velocità di trasmissione, la velocità di informazione e di pensiero hanno dato luogo ad una sorta di schizofrenia sociale i cui effetti sono quelli di non capire dove si va e perché ci si muove. Fino al diciannovesimo secolo, molto spesso la notizia di una guerra arrivava quando la guerra era già finita. Oggi, nel nostro mondo informatico ipertrofico, la notizia arriva prima del fatto. Si va per sensazioni, per sentito dire. La notizia non è più tanto importante, quanto ciò che un dato avvenimento potrebbe creare a livello di effetti. Che poi quel fatto sia reale o meno, poco importa. La bomba atomica, l’arma di distruzione di massa creata proprio dalla “luce”, uccide anche chi non ha nessuna colpa, perché una colpa c’è sempre da qualche parte, anche se non è quella per cui si muore.

L’elettricità ha portato molti benefici, i quali sono lapalissiani. Medicina e chirurgia sviluppate, possibilità di fare cose a qualsiasi ora, macchine automatiche. Non sono cose da poco.

Quando metti in parallelo la nascente (pseudo) scienza della psicologia, che accende un faro verso “il dentro” dell’uomo proprio nel momento in cui il mondo si accorcia e diventa visibile, all’elettricità, fai una riflessione molto acuta.

Dici che gli antichi sapevano chi fossero, anche se probabilmente pensavano solo di saperlo. Oggi invece è cambiato che sappiamo di non sapere chi siamo, grazie (o a causa) a un mondo velocissimo che non ci dà tempo di adattare i nostri neuroni a ciò che ci capita attorno. Perché forse, come dice Vasco Rossi, il mondo un senso non ce l’ha e ora ci terrorizza vedere chiaramente, sotto i lampioni delle città, questo nonsense, che, nascosti al buio come eravamo, non potevamo osservare direttamente.
 

Vitt96

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Non è ironico il fatto che questa schizofrenia sociale sia esplosa proprio nel periodo in cui prendeva terreno la psichiatria moderna?
Una schizofrenia sociale di cui oggi percepiamo ancora un residuo di inerzia.

Concordo con quanto dici: che l'elettricità abbia avuto enormi effetti positivi sull'umanità è innegabile. L'elettricità ha avuto forti ripercussioni in tutti i campi; dal sanitario, alle comunicazioni; l'intrattenimento, sulla sicurezza dei centri abitati, la conservazione degli alimenti, i mezzi di trasporto e tantissime altre cose.
Forse più che di progresso positivo o negativo in termini assoluti dovremmo parlare di utilizzo ragionevole o sconsiderato degli strumenti che il progresso tecnologico fornisce alle comunità civili e militari e ai privati.
Rimanendo in tema di Novecento è giusto approfondire i nuovi mezzi di comunicazione e come questi hanno rivoluzionato il modo di essere dell'umanità nel bene e nel male.
L'informazione ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella società umana, nel XX secolo si è velocizzato lo scambio di informazioni e inoltre si è allargato il numero di persone che hanno accesso a tali informazioni e questo sicuramente è stato positivo. Dal punto di vista civile perché si iniziava a creare un'opinione di massa che diventava sempre più cosciente del mondo in cui viveva, inoltre le singole classi lavoratrici avevano a disposizione più informazioni per fare meglio il loro lavoro. Dal punto di vista militare perché ciò ha rivoluzionato completamente le strategie belliche infatti le manovre, rispetto alle guerre del passato sono molto più veloci. Volendo si potrebbe affrontare un simile discorso in termini biologici, tenendo conto della società umana come di un organismo pluricellulare in cui le cellule tendono a specializzarsi sempre più. In tali termini, l'elettricità, l'eccesso di informazione, e qualsiasi altro strumento di cui c'è stato un abuso ha stimolato la crescita di questo organismo comportandosi come un'ormone. In questo modo la tua espressione trova una giusta contestualizzazione: hai detto infatti, e ti do ragione, che il nostro mondo è ipertrofico; questo sicuramente perché i suoi ormoni sono impazziti, provocando la crescita abnorme di tessuto in eccesso. Oggi c'è troppa informazione e per questo si è perso l'importanza della stessa. Si usano le parole sbagliate volutamente per creare confusione nella massa, perché la confusione genera panico e quando si è nel panico si fanno scelte irragionevoli.

Ritornando alla discussione primaria:
Nel corso del XX secolo, i mezzi di comunicazioni sono stati usati come metodi di propaganda, proprio perché si era capito che possedere l'informazione equivaleva a possedere il pensiero della massa e tanto per restare in tema di "luce", perché non spendere due parole sull'Istituto Luce e la censura applicata dai regimi totalitari che si espandono a macchia d'olio in Europa nella prima metà del 900?
 
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- La parola d'ordine è una sola:Velocità.Tutto il XX secolo è all'insegna della velocità.Sono veloci le nascenti auto,le navi,gli aerei ecc...Il motore con i suoi mitici pistoni sostituisce la carrozza, la fotografia spiazza la pittura e gli aerei fanno ammutolire le grandi navi.Come detto da voi i primi 15 anni del XX secolo sono caratterizzati da crescita economica e demografica senza precedenti;in Europa regna una (apparente) pace.Belle Epoque, la bellissima Belle Epoque.

- Ma che cos'è la Belle Epoque?

- E' quel periodo dove la gente impara ad uscire di casa anche dopo il calare del Sole (grazie Edison),dove l'America non è più troppo lontana, dove ti puoi comprare di tutto...basta che paghi a rate.Può essere riassunto in una sola parola: Titanic.

- Ma non era un transatlantico?

- Si, certo, uno dei transatlantici più lussuosi della storia,uno dei primi a raggiungere i 21 nodi di velocità,una signora nave e detto fra noi era pure inaffondabile.Inaffondabile e sicura proprio come la Belle Epoque.Si,insomma, se uno la guardava da fuori era impensabile che quella gigantesca nave potesse affondare, signori miei è impossibile vi dico.Eppure una brutta notte di tanti e tanti anni fa questa bella Madame di ferro colpisce un iceberg e affonda trascinando nella sua scia di morte e distruzione quasi 1.500 persone; una strage, una dannata strage.Il Mondo intero piange, un pianto che sembra un fiume,un delirio,sembra di vedere un bambino viziato che piange il suo costoso giocattolino.Ma cosa è successo??!! Niente di grave, la Belle Epoque è finita.

- Ma come è finita?Io sapevo che finiva nel 1914 con lo scoppio della Grande Guerra.

- Si certo, nel '14 scoppia la guerra, la pace finisce e così via ma,vedi? Il Titanic non era una semplice nave da due soldi costruita per essere un Taxi per ricchi.Il Titanic era un simbolo,il simbolo di una società in crescita che inseguiva il futuro con le tasche piene di banconote, tante ambizioni e la velocità fissa sui 21 nodi.Era la Belle Epoque, la rappresentava ma ora è tutto finito.Il simbolo è affondato.E' un segnale.
 

Vitt96

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Rivolta dei Boxer

Ma se l'Europa si gode gli ultimi anni di Belle Epoque, come ha ben ricordato Cyrano; in una condizione di calma apparente, come quando la brace sembra spenta ma sotto sotto arde ancora la viva fiamma; il resto del mondo è interessato da conflitti e ingiustizie.

Siamo in piena età del colonialismo e le potenze europee, molto poco velatamente, imponevano il loro dominio sulle popolazioni ritenute inferiori. L'Italia puntò principalmente in Libia, ma ci trovò soltanto un pugno di sabbia, e in Eritrea; Gran Bretagna (che controllava Egitto e Sud-Africa) e Germania si contendevano il Camerun. La Francia invece concentrava i propri domini nell'Africa Nord-occidentale (Marocco, Algeria).
Alla vigilia della Grande Guerra, l'Africa era un continente spartito tra Italia, Francia, Inghilterra e Germania con i confini letteralmente tracciati a tavolino senza tener minimamente conto delle varie e profonde differenze etniche presenti tra le popolazioni indigene e le tribù.

Situazione analoga in Asia: l'India, o per meglio dire la "perla" dell'Impero Britannico è nelle grinfie reali, così come altri Stati orientali e mediorientali (Omar, Kuwait, Singapore, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Hong Kong); l'Indonesia e le regioni dell'Indocina erano sotto il controllo francese. Altri territori minori, invece, sotto il controllo spagnolo, portoghese, olandese e tedesco.
Dopo un periodo di forte "europeizzazione" la Russia si preparava ad accrescere la sua influenza sul panorama asiatico e anche il Giappone, uscito dall'isolamento dovuto al dominio degli shogun, che caratterizza gran parte della sua storia, mirava a diventare una potenza mondiale.

Diamo uno sguardo alla Cina:
Dopo le guerre dell'oppio e la guerra civile combattute nella seconda metà del XIX secolo, il governo imperiale viene destabilizzato ulteriormente dall'aggressione giapponese compiuta negli anni 1894-95. Successivamente la Cina viene spartita tra Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania e Russia. Anche in questo caso le tradizioni e la cultura cinese vengono calpestate dai conquistatori provocando ribellioni violente che presero il nome di rivolte dei boxer. La rivolta ebbe come base sociale molte scuole di kung fu (identificate come «scuole di pugilato») che inizialmente utilizzarono il nome di "pugili della giustizia e della concordia", da qui "boxer".
Questi boxer erano persone appartenenti alle classi sociali più povere che vedevano con terrore il progresso. Questa paura per il nuovo venne presto equiparata all'odio per lo straniero: costruttori di ferrovie, miniere e missionari cattolici e protestanti.
La rivolta dei boxer, di stampo populista, oltre a combattere per la difesa delle tradizioni, contro lo straniero che voleva stravolgerle professando la religione del progresso; combattevano anche contro i soprusi che subivano i contadini da parte dell'amministrazione locale e dei ricchi proprietari cinesi.
La rivolta scoppio nel nord della Cina e diversi furono i moti anti-cristiani e anti-straniero che si consumarono nel corso degli ultimi anni dell'800.
Nel frattempo le potenze europee si allarmarono e un distaccamento internazionale composto da forze militari dei vari paesi occupanti sbarcò in Cina intorno all'anno 1900, occupando la capitale.
Il governo cinese si dimostrò inefficiente, diffidava sia dei gruppi nazionalisti sia delle potenze straniere; seppur ufficialmente condannava le ribellioni, non ci furono persecuzioni, inoltre questi vennero sobillati ad attaccare il distaccamento straniero, sostenuti dall'esercito regolare.
Alla dichiarazione di guerra della Cina, Germania, Austria, Francia, Italia, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti e Giappone risposero inviando un corpo di spedizione di circa 20.000 uomini, che occupò Tianjin e liberò Pechino.
Numerose le violenze e i saccheggi, le esecuzioni e le decapitazioni.
Nel settembre 1901 l'imperatrice Cixi fu costretta a firmare il Protocollo dei Boxer, che impose alla Cina una pesante indennità di guerra: 450 milioni di tael pari a 67,5 milioni di sterline dell'epoca, rendendo totale la dominazione straniera sulla Cina.

Purtroppo di libri che approfondiscano l'argomento non sono in grado di consigliarne in quanto è un argomento che conosco poco, quindi lascio questo compito a chi ha letto qualcosa a riguardo :mrgreen:


Una cosa che ha ben inquadrato Cyrano nel suo fantastico post è la parola chiave che caratterizza il XX secolo: Velocità.
Tutto è caotico e frenetico, i cambiamenti sono tanti e tutti importanti, e questa velocità tende a rendere più grande il divario tra Nord e Sud. Non dimentichiamoci della questione meridionale e del Giolitti dalle due facce che ha governato l'Italia nei primi anni del nuovo secolo.
 
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