Rasy, Elisabetta - Le regole del fuoco

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Sinossi:
È la primavera di un anno terribile, il 1917, quando Maria Rosa Radice a poco più di vent’anni lascia gli agi della sua casa a Napoli. Scappa da sua madre, dal salotto aristocratico che fino ad allora è stato il suo unico, soffocante orizzonte. La destinazione è la sola possibile per una donna non sposata e in fuga: il fronte. L’impatto della guerra è brutale. In un piccolo ospedale sul Carso cura centinaia di feriti, li vede soffrire e morire. Ma c’è una luce nelle sue giornate, una scintilla di cui si accorge poco a poco. È la sua silenziosa compagna di stanza Eugenia Alferro, una provinciale del Nord che sogna di diventare medico. Giorno dopo giorno, le insegna a sopravvivere in corsia e a superare la paura. La guerra regala alle due ragazze una libertà altrimenti impossibile. Così, nel tempo, avvertono una passione inattesa crescere tra loro e a mezza voce, la notte, si dichiarano l’amore. Non sanno se il futuro permetterà loro di rimanere vicine, entrambe però sentono di essere cambiate. Ora sono pronte a lottare per restare se stesse. In un romanzo vibrante, che appassiona e scuote, Elisabetta Rasy racconta la guerra dalla prospettiva misconosciuta delle donne al fronte. Ritraendo un’intimità limpida ma circondata dalle tenebre, ci mostra come l’amore non abbia mai avuto confini, perché i sentimenti esplodono sempre senza chiederci il permesso.

Maria Rosa ed Eugenia, due infermiere volontarie, due donne molto diverse tra loro, si ritrovano a condividere una stanzetta e una corsia in un ospedale sul Carso, nell’estate del 1917.
Maria Rosa viene da Napoli, scappa da una famiglia agiata, opprimente, piena di clichés, strane regole da rispettare ma scarsa di affetto. Maria Rosa è pigra, viziata, disordinata, una schiappa nei lavori manuali e soprattutto non ha mai visto nulla di simile ai corpi martoriati da una guerra.
Eugenia, invece, viene da un paesino vicino a Como, è ordinata, taciturna, stacanovista e vuole diventare medico. Sotto la guida di Eugenia, Maria Rosa migliorerà nel lavoro di infermiera e capirà che la realtà è ben diversa da quella a cui lei era abituata: la guerra cambia le persone, le prospettive, le vite; alla fine Maria Rosa supererà le diffidenze iniziali di chi non crede alle capacità delle donne in guerra e comincerà ad essere apprezzata in corsia, da medici e feriti.
Anche Eugenia, spinta di Maria Rosa, sarà più aperta e perderà le sue inibizioni. Ma ciò che finalmente accomunerà le due ragazze sarà l’amore, un amore sbocciato tra sangue, fango, corpi martoriati e bombardamenti… un amore nato dalla guerra, che sopravvive alla luce fioca di una candela durante la notte e che esploderà fortissimo, più forte della distanza e delle convenzioni sociali.
Maria Rosa ed Eugenia non sanno cosa sarà di loro e del loro amore, ma si promettono fiducia, fedeltà e paziente attesa, determinate a stare insieme dopo la guerra ed a far sopravvivere un sentimento tanto vero e tanto forte. Ed anche quando l’attesa sarà spezzata da un plico di lettere con versi sdolcinati, l’eredità di quell’amore resterà in eterno, magari in una fotografia perduta chissà dove.
Ispirandosi ai tanti diari delle infermiere al fronte, Elisabetta Rasy racconta la vita delle donne durante la prima guerra mondiale. Lo fa usando il tono intimo e confidenziale di una lettera, una lunga lettera scritta da Maria Rosa ad Eugenia, una di quelle lettere che si sa che non saranno mai lette e che per questo contengono le confidenze più profonde e le verità che non si ha il coraggio di dire ad alta voce.
La quotidianità della guerra, il lavoro in corsia e la forza di un sentimento condiviso sono raccontati in un tono così naturale, intimo, delicato e al contempo vibrante, che tutto si fonde in un flusso di emozioni. Una lettura assolutamente consigliata a tutti, data l’importanza dei temi trattati e la semplicità con cui gli stessi vengono affrontati.
 
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