Mann, Thomas - Racconti

Minerva6

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Sono 22 i racconti giovanili presenti in questa raccolta, scritti a partire da quando l'autore ancora non aveva 20 anni fino ai suoi 36 (quindi dal 1893 al 1911).
I primi sono pervasi più dallo spirito della malattia come ne La montagna incantata, mentre altri sono simili a Tristano e a La morte a Venezia.

Durante la lettura ho preso appunti su quelli che mi hanno colpita di più, quindi ripasserò per postarne i singoli commenti.
 

Minerva6

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Nell'introduzione alla mia edizione (Mondadori) si fa notare come la critica abbia indagato sulla possibilità che Mann sia stato influenzato dalle opere di Turgenev e di Dostoevskij... adoro questi due autori russi, quindi non posso fare altro che concordare.
Si parla anche dei richiami alla poetica di Schiller e al pensiero di Schopenhauer e Nietzsche (ricordo bene il secondo dagli studi liceali di filosofia, mentre con gli altri due non posso azzardare paragoni, soprattutto con l'ultimo che ho sempre e solo associato al concetto del superuomo e qui l'ho ritrovato solo in un racconto, ma di certo ci sarà dell'altro).

I titoli dei 22 racconti sono (inizio a commentarne qualcuno):

Visione
Perduta
Desiderio di felicità
Delusione
La morte
Il piccolo signor Friedemann: l'ho trovato adatto ad una trasposizione cinematografica, soprattutto per il ruolo di Gerda che vedrei bene interpretato da Keira Knightley per una particolare espressione fatta con la bocca.
cit. imparò a capire che tutto era degno d'esser goduto e che era quasi follia voler distinguere tra esperienze felici e infelici.
La pace, ecco quello a cui aspirava! Ma non la pace nel nulla vuoto e opaco: una pace mitemente soleggiata, piena di buoni pensieri sereni.
Il pagliaccio: è stato il mio preferito, l'incipit è fenomenale ma troppo lungo per postarlo ora, comunque riguarda il disgusto soffocante del protagonista, ispiratogli dalla sua vita, che però si rende conto che bisogna pur vivere quindi decide di salvaguardare il proprio intimo e il proprio carattere. Parla di "felicità esteriore" a cui ha rinunciato e descrive il senso di rassegnazione che però viene scosso da un banale evento esterno che gli permette nuovamente di ben sperare. Il finale lo decreta "personaggio infelice e ridicolo" ma che continuerà comunque a vivere.
cit. Ma io non so essere indifferente verso me stesso, non so guardarmi con occhi diversi da quelli degli altri
Tobia Mindernickel: molto triste e soprattutto sconsigliato agli animalisti (anche se Mann amava molto i cani, ho letto infatti un racconto in cui descriveva con affetto la storia del suo secondo cane)
L'armadio: è l'unico onirico e surreale
Vendetta: della donna amica di un uomo inizialmente non desiderata da lui ma che quando si accorge di esserlo si prende la sua bella rivincita (anche se io avrei preferito l'amicizia platonica e me ne sarei fregata di non piacere, anzi ne sarei stata contenta)
Luisella
La strada del cimitero
Gladius Dei: è quello che ho trovato più barocco e meno scorrevole
Gli affamati
Il bambino prodigio: anche questo mi ha un po' annoiata
Felicità
In visita dal profeta: in lui confluiscono il pensiero di Budda, Gesù, Alessandro e Napoleone (quindi misticismo ma anche volontà di potenza)
Ora difficile: davvero molto poetico ed intenso, il protagonista ha quasi 40 anni e si sente privo della fede nell'avvenire
Sangue welsungo: è la storia incestuosa di un fratello e una sorella nati gemellicit. Se lei vuol godere, realmente godere la sua vita, consapevolmente, da artista, faccia il possibile per non abituarsi mai alle nuove circostanze. L'assuefazione è morte, è torpore. Rifugga dall'avvezzarsi, non tolleri che nulla le diventi ovvio, conservi un gusto infantile per i piaceri del benessere.
L'incidente ferroviario: letto a pochi giorni da quello in Puglia mi ha fatto uno strano effetto, anche se qui sono stati più fortunati, non ci sono state vittime
Aneddoto
Come si picchiarono Jappe e Do Escobar
 
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