Auster, Paul - La musica del caso

velmez

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non so se ho sbagliato qualcosa nel cercarlo, ma sono piuttosto perplessa nel non aver trovato la recensione di questo libro sul forum!

Un'eredità imprevista determina una svolta nella vita di Jim Nashe, il protagonista della "Musica del caso". Jim molla il lavoro, lascia sua figlia e, alla guida di una fiammante Saab 900, vagabonda per un anno intero avanti e indietro attraverso l'America. Sempre casualmente incontra Jack Pozzi, un giovanissimo giocatore d'azzardo, reduce da una rocambolesca avventura notturna. Con ciò che resta dell'eredità di Nashe i due decidono di portare avanti il progetto di Pozzi: battere a poker Flower e Stone, due miliardari per caso (hanno vinto una grossa somma con un biglietto della lotteria). Ma le cose non vanno nel modo sperato. Così quello che sembrava essere un classico romanzo on the road, con un eroe che attraversa l'America sconfinata, si trasforma in un altro tipo di avventura: un romanzo sull'azzardo, e sul potere sconfinato del Caso.

Ci ho messo un pochino a ingranare, inizialmente mi sembrava abbastanza scontato... ma, a poche pagine dalla metà del libro, si inizia a intuire che le vicende prenderanno una piega più psicologica e interessante! Libro davvero consigliato, inquietante, bello anche il finale... avrei preferito un maggior approfondimento!
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Finora non conoscevo Paul Auster se non per la sua fama, ma dopo aver letto questo libro sono certa che approfondirò la sua conoscenza. “La musica del caso” è un libro sorprendente, una di quelle letture su cui non scommetteresti, ma che alla fine ti lasciano spiazzato.
Il protagonista di questa storia, per la verità, non proprio realistica, è Jim Nashe ed il coprotagonista è il giovane Jack Pozzi, detto Jackpot. Il primo è un ex pompiere di Boston che, dopo aver ricevuto una cospiqua eredità inaspettata, decide di lasciare tutto (lavoro, figlia, famiglia) e di viaggiare in lungo e in largo per l’America a bordo della sua Saab rossa. Dopo più di un anno di viaggio, proprio quando la sua avventura sembra volgere alla fine, casualmente Jim incontra Jack Pozzi, un giovane giocatore di Poker conciato per le feste dopo una nottata andata male. Il ragazzo racconta a Jim che ha in programma la partita della vita con due miliardari che di poker non sanno nulla, ma che non ha i soldi per giocare, così inspiegabilmente Nashe punta tutto su di lui. Da questo momento le vite dei due protagonisti si legheranno a maglie sempre più strette e la storia prenderà una piega assolutamente inaspettata: da classico romanzo on the road questo libro racconta una continua partita a poker con la vita ed in questo gioco, si sa, mai nulla va dato per scontato, soprattutto il finale.
Confesso che quando ho cominciato a leggere questo libro ero curiosa, ma non mi aspettavo nulla di più di un romanzo americano alla Kerouaq, pieno di viaggi in su e in giù per l’America con bagordi, donne, alcool e chi più ne ha più ne metta… beh, questi elementi ci sono anche qui, sebbene in minima parte, ma perdono totalmente di importanza se confrontati alla storia principale che coinvolge i due protagonisti. Non voglio svelare troppo, ma vi dico solo che l’incontro con Flower e Stone, i miliardari della sfida a poker, segnerà la fine del viaggio fisico di Jack e Jim, ma non di quello mentale ed emozionale che, anzi, sarà solo all’inizio.
“La musica del caso” è un libro veloce (forse troppo veloce, a dirittura precipitoso nel finale) che si fa leggere d’un fiato senza alcuna difficoltà. La prosa di Auster è estremamente lineare, chiara e priva di fronzoli o sotterfugi interpretativi, ma non per questo scarna di profili interessanti su cui soffermarsi. Leggendo ho avuto l’impressione che l’autore volesse facilitare il più possibile la lettura per indurre il lettore a seguire il flusso di pensieri generati dagli eventi e, se è così, ci è pienamente riuscito a parer mio. Perciò consiglio questo libro senza riserve perché è una lettura leggera, ma interessante e ricca di colpi di scena. Il finale, poi, sebbene un po’ frettoloso, è una vera “genialata”: lo definirei spiazzante ed ineluttabile! Beh, non mi resta che augurarvi buona lettura!
 
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