Jackson, Shirley - L'incubo di Hill House.

Dallolio

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Luke, Eleonor, Theodora e il prof. Montague decidono di indagare sugli eventi inspiegabili circolanti attorno a Hill House... l'orrore della mente umana e l'orrore del soprannaturale si fonderanno in questo piacevole e agghiacciante romanzo.
Voto: 8 e mezzo.
 

Jessamine

Well-known member
<i> Era il primo giorno davvero splendido dell'estate, un periodo dell'anno che riportava sempre Eleanor ai ricordi struggenti della sua prima infanzia, quando sembrava sempre estate; prima della morte di suo padre, avvenuta in una giornata fredda e umida, non ricordava nemmeno un inverno. </i>

Ho un'impressione un po' altalenante, di questo libro.
Ci sono dei passaggi affilati come lame, incisivi, in grado di creare un'atmosfera inquietante e capace di permeare la mente del lettore anche quando il libro è ben chiuso e lontano da lui, ma, nel complesso, trovo che si perda un po'.
Non ha, purtroppo, l'ampio respiro e la forza ipnotica del a mio parere bene più riuscito "Abbiamo sempre vissuto nel castello".
Eleanor, la voce narrante, mi ha ricordato per certi versi la protagonista di "Abbiamo sempre vissuto nel castello", con i suoi giochi infantili, la sua voce leggera e giocosa, i momenti che sembrano usciti da una fiaba distorta e inquietante, ma le manca qualcosa per affondare del tutto gli artigli e lasciare il segno.
La narrazione, pur essendo del tutto inaffidabile, pur giocando con lo spaesamento del lettore, che non può mai sapere se la voce che lo guida è quella di un pazzo o di una persona perseguitata, spesso risulta troppo arida, quasi distaccata.
Ci sono situazioni interessantissime, con grande potenziale (i colpi sul muro, le statue, gli scoppi d'ira e la frustrazione di Nellie), ma nel complesso non sono mai riuscita a lasciarmi avvolgere del tutto dalle atmosfere della storia, come ero riuscita invece a fare con i precedenti romanzi della Jackson.

<i> Insisti per avere la tua tazza di stelle; una volta che ti hanno incastrata e costretta a essere come tutti gli altri non la vedrai più, la tua tazza di stelle. </i>

Mi restano degli sprazzi, dei passaggi con una prosa vibrante e significativa, che si radicano e vanno oltre la semplice storia di una casa infestata.
Theo, la tazza di stelle, la casa con i due leoni sul davanti, il maglione rosso per combattere l'inverno e la notte di Hill House...
 
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