Joyce, James - Giacomo Joyce

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Ananke
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Con molta probabilità, Giacomo Joyce sarà l’ultimo scritto di James Joyce a essere pubblicato. Composto a Trieste più di mezzo secolo fa, nello stesso periodo in cui lo scrittore stava terminando A Portrait of the Artist as a Young Man e iniziando Ulysses, Giacomo Joyce fa appunto da perno tra queste due opere. Poesia d’amore mai espressamente recitata, questa breve opera è insieme il tentativo joyciano dell’educazione sentimentale di una giovane donna triestina, il congedo dell’autore da una fase della sua vita e la sua scoperta di una nuova forma espressiva.
In gran parte dell’opera di Joyce si possono scoprire allusioni, almeno sotto voce, a questo idillio dell’età di mezzo, ma è soprattutto in Giacomo Joyce che Joyce dota quel « romanzo » di vita indipendente facendo al tempo stesso di quest’opera un risultato autonomo e compiuto della sua arte. Per lettori di Joyce adusi alle sue vaste strutture formali la dimensione e l’informalità di questo finissimo e delicato romanzo potranno avere un interesse e un fascino tutti particolari: quando, non molto prima della morte, Joyce disse di voler scrivere qualcosa di molto semplice e molto breve stava forse pensando a come aveva consolidato la esigua, diafana, transitoria perfezione della sua allieva triestina nell’esigua, diafana, durevole perfezione di Giacomo Joyce.
(dall’introduzione di Richard Ellmann)
 

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"Come tutti i libri di Joyce, Giacomo Joyce garantisce obliquamente il potere dell'amore anche se al tempo stesso attesta tutta la melanconia degli sforzi umani per goderne."
 
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