Ho trovato nel forum questa frase, scritta ovviamente a proposito di un romanzo.
Personalmente non la condivido nè in letteratura, nè nelle altre arti.
Pensiamo all'architettura o alla pittura o alla scultura. A volte è la linearità e la semplicità che rende immortale un capolavoro.
O anche più semplicemente alla musica ... Io ho in mente arie immortali (sia in musica classica che di musica pop/rock/soul ecc...) fatte di poche e semplicissime note.
Che ne pensate?
Io adoro le cose semplici, nell'arte, nell'architettura a volte anche nella letteratura.
Non è affatto facile arrivare con tratti, trame o linee semplici, al cuore dello spettatore o lettore. Se pensiamo ai quadri di Fontana "concetti spaziali " sono solo dei tagli su una tela bianca, oscurati sul retro da una garza, ma quanti musei se li contendono ?
Anisch Kapoor lo scultore anglo-indiano ha fatto della semplicità la sua firma.La sua opera " Cloud Gate " spicca nel Millenium Park di Chicago, è solo un grande fagiolo argentato per molti, ma quanto è bello ? A me piace moltissimo perchè si sposa perfettamente con l'ambiente circostante, interagisce con chi guarda l'opera, ci si può passare sotto per vedere una realtà capovolta .
E i quadri del grande Mirò, non sono di una semplicità disarmante ?
Per i libri però ho qualche perplessità, non amo molto uno stile troppo semplice tipo "IL giovane Holden " per esempio, ma aspetto di leggere le vostre opinioni sulla semplicità, sono curiosissima