King Hu - A Touch of Zen/La fanciulla cavaliere errante

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ku, giovane artista che vive con sua madre vicino ad un forte abbandonato, incontra un giorno la bella Yang, ragazza in fuga dalle guardie imperiali che le hanno ucciso la famiglia. L'uomo deciderà di aiutarla, iniziando una lotta contro le guardie corrotte.

Il film inizia come una commedia dove un uomo semplice e timido viene continuamente sollecitato dalla madre a fare carriera e a sposarsi, poi man mano si evolve in un film dove si parla di fantasmi e ci sono spettacolari combattimenti per concludersi in modo spirituale e secondo i valori buddisti. Un film così complesso e di grande impatto che celebra il genere wuxia, un misto tra cappa e spada e spaghetti western. La regia è pregiatissima, grande tecnica e grande capacità di raccontare una storia tutto sommato semplice ma tutto sommato piena di significati profondi. Bellissime immagini e straordinarie le scene di combattimento,

 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Non è interessante, è capolavorico! :D
Uno dei 10 wuxia più importanti e belli della storia :D :)

devo dire che l'ho apprezzato molto, soprattutto per i cambi di registro durante la storia, è vero dura molto, per cui il regista ha potuto sviluppare la complessità del suo pensiero, ma non avrei mai immaginato da come è iniziato come sarebbe andato a finire. L'ho trovato sorprendente.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Giova ricordare che King Hu è, insieme a Chang Che, il fondatore del cinema moderno di Hong Kong. Specie in "A Touch of Zen" la trasformazione continua e l'apparenza ingannatrice sono il motivo fondante di un cinema che si basa sulla preminenza del simbolico rispetto al realistico :) In questo film si può notare la modalità di "montaggio della pellicola" che diventerà caratteristica del regista, spesso manca un frame di raccordo tra un'immagine e la successiva! Il senso cinetico e di rapidità assume grande importanza; King Hu in "A Touch of Zen" taglia immagini, monta a sprazzi (il famoso "glimpse"); a lui interessa suggerire più che mostrare! Ricordo che questo film vinse un premio a Cannes nel 1975. Ho letto da qualche parte che per rendere le scenografie più "realistiche" le lascò "invecchiare " per sei mesi :D Questa pellicola è forse il suo capolavoro e, come il classico racconto da cui è tratto, anch'esso s'è imposto negli anni successivi come grande classico del wuxia! :D
Mi fermo sennò "sbrodolo" troppo :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Mi ha colpito molto la tecnica utilizzata e ho apprezzato i giochi di luci che hanno reso il passaggio spirituale dell'ultima parte del film, so che ci sono voluti due anni per girarlo e non dubito che abbia impiegato ogni minuto del tempo visti i risultati impeccabili.
 
Alto