Dorn, Wulf - Incubo

Marzati

Utente stonato
Salve, ho appena finito di leggere il libro del titolo e, dunque, ho aperto questa discussione.

-Descrizione del libro (presa da internet):
Dalla morte dei genitori in un terribile incidente d'auto dal quale è uscito miracolosamente illeso, Simon soffre di incubi spaventosi. Dopo essere stato ricoverato in un ospedale psichiatrico in seguito allo shock, Simon si è stabilito dalla zia insieme con suo fratello maggiore, ma adattarsi alla nuova vita è un compito durissimo, soprattutto da quando Simon è perseguitato da una presenza malvagia che lo spia nel buio, proprio come nei suoi sogni più spaventosi. E forse è proprio questa presenza la responsabile della scomparsa di una ragazza, la stessa che Simon decide di cercare aiutato dalla sua unica amica.

-Commento:
E' il mio primo libro dell'autore, ho trovato il suo stile (o quello del traduttore?) molto semplice, cosa che considero positiva in quanto sinonimo di facilmente comprensibile, anche se talvolta mi sembra cadere nella banalità. La banalità di prima la ritrovo anche in alcuni dettagli, come una frase che vi cito: "avrebbe anche accettato di mangiare lumache fritte con polpette di formiche", capisco che a pensare è un ragazzo di 15 anni, ma così mi pare troppo sottostimata la capacità di noi adolescenti....
Altre cose che mi hanno infastidito sono i continui rimandi ai bulli e alle torture che eseguivano sul povero protagonista e anche alcuni elementi che contraddistinguono la sua personalità (è lo stereotipo del “secchione”), stupidaggini troppo in stile film americano per ragazzi di qualche decennio fa.
Il romanzo, inoltre, fatica un po' a partire e, talvolta, risulta anche lento, ma il finale diviene veramente concitato e soprattutto si rivela, tranne qualche particolare intuibile, un vero colpo di scena.
Il mio voto, soggettivo ovviamente, è mediocre, si tratta di una lettura non molto impegnativa, che non ti cambia la vita ma che tenta, e forse ci riesce, di affrontare i temi della precarietà e della morte, come lo stesso autore fa notare, ma anche quelli che possono essere i problemi e il modo di vivere la realtà delle persone che affrontano un trauma o che sono autistiche.
P.s un punto a favore della copertina e dell’ebook, fatti veramente bene!
 

Smerdjakov

New member
Salve, ho appena finito di leggere il libro del titolo e, dunque, ho aperto questa discussione.

-Descrizione del libro (presa da internet):
Dalla morte dei genitori in un terribile incidente d'auto dal quale è uscito miracolosamente illeso, Simon soffre di incubi spaventosi. Dopo essere stato ricoverato in un ospedale psichiatrico in seguito allo shock, Simon si è stabilito dalla zia insieme con suo fratello maggiore, ma adattarsi alla nuova vita è un compito durissimo, soprattutto da quando Simon è perseguitato da una presenza malvagia che lo spia nel buio, proprio come nei suoi sogni più spaventosi. E forse è proprio questa presenza la responsabile della scomparsa di una ragazza, la stessa che Simon decide di cercare aiutato dalla sua unica amica.

-Commento:
E' il mio primo libro dell'autore, ho trovato il suo stile (o quello del traduttore?) molto semplice, cosa che considero positiva in quanto sinonimo di facilmente comprensibile, anche se talvolta mi sembra cadere nella banalità. La banalità di prima la ritrovo anche in alcuni dettagli, come una frase che vi cito: "avrebbe anche accettato di mangiare lumache fritte con polpette di formiche", capisco che a pensare è un ragazzo di 15 anni, ma così mi pare troppo sottostimata la capacità di noi adolescenti....
Altre cose che mi hanno infastidito sono i continui rimandi ai bulli e alle torture che eseguivano sul povero protagonista e anche alcuni elementi che contraddistinguono la sua personalità (è lo stereotipo del “secchione”), stupidaggini troppo in stile film americano per ragazzi di qualche decennio fa.
Il romanzo, inoltre, fatica un po' a partire e, talvolta, risulta anche lento, ma il finale diviene veramente concitato e soprattutto si rivela, tranne qualche particolare intuibile, un vero colpo di scena.
Il mio voto, soggettivo ovviamente, è mediocre, si tratta di una lettura non molto impegnativa, che non ti cambia la vita ma che tenta, e forse ci riesce, di affrontare i temi della precarietà e della morte, come lo stesso autore fa notare, ma anche quelli che possono essere i problemi e il modo di vivere la realtà delle persone che affrontano un trauma o che sono autistiche.
P.s un punto a favore della copertina e dell’ebook, fatti veramente bene!

ho notato questo titolo in libreria e ho letto la trama sul retro di copertina, devo dire che sembra davvero intrigante, certo se piace il genere. E' un genere dal quale ho preso le distanze tempo fa ( dovevo disintossicarmi dalla dipendenza da King), sicuramente lo prenderò in considerazione per il futuro
 

Marzati

Utente stonato
ho notato questo titolo in libreria e ho letto la trama sul retro di copertina, devo dire che sembra davvero intrigante, certo se piace il genere. E' un genere dal quale ho preso le distanze tempo fa ( dovevo disintossicarmi dalla dipendenza da King), sicuramente lo prenderò in considerazione per il futuro
Nonostante il mio parere mi sento di consigliartelo, sia perchè la lettura, e dunque il parere, di un libro è sempre soggettiva, sia perchè, se è il tuo genere, potrebbe piacerti molto più che a me, magari senza partire con un parere troppo alto. Qualora tu lo comprassi, se ne avrai voglia, scrivi pure qua, è sempre bello confrontarsi!:D
 

Smerdjakov

New member
Nonostante il mio parere mi sento di consigliartelo, sia perchè la lettura, e dunque il parere, di un libro è sempre soggettiva, sia perchè, se è il tuo genere, potrebbe piacerti molto più che a me, magari senza partire con un parere troppo alto. Qualora tu lo comprassi, se ne avrai voglia, scrivi pure qua, è sempre bello confrontarsi!:D

se lo leggerò più avanti sicuramente troveremo il modo di confrontarci

ora sto leggendo memorie di una casa morta di dostoevskji e il colosso di marussi di miller, sono in modalità classici ultimamente

considera che per molti anni ho letto solo horror, tra i dodici e i tredici ho iniziato coi piccoli brividi, poi dylan dog, raccolte di racconti varie, lovecraft, poe e stephen king. Per almeno dieci anni se non più, Stephen King e i suoi titoli hanno segnato e accompagnato buona parte della mia adolescenza così come piccoli brividi e dylan dog l'infanzia. Negli ultimi della mia vita ho deciso di darci un taglio con l'horror di cui ormai ero saturo per volgere lo sguardo alla letteratura classica. Ho iniziato con i classici per finalità prevalentemente utilitaristiche ( volevo migliorare e completare il mio stile di scrittura) ma una volta iniziato uno ha tirato l'altro e non mi sono mai fermato. Dai tuoi messaggi mi pare di capire che sei molto giovane e all'inizio del tuo percorso di lettore, posso dirti che quello dei classici ( qualora tu non l'abbia ancora mai letti e sei accarezzato dall'idea di farlo in futuro) è un universo a parte, capisci subito di leggere il sacro verbo dei padri fondatori. Una volta letti i classici molti contemporanei ti sembreranno solo esecutori di strategie creative volte a sbancare i botteghini, è tutta un altra storia.

Scuso se mi sono dilungato, ci confronteremo senz'altro quando avrò letto questo interessantissimo libro :)
 

Marzati

Utente stonato
se lo leggerò più avanti sicuramente troveremo il modo di confrontarci

ora sto leggendo memorie di una casa morta di dostoevskji e il colosso di marussi di miller, sono in modalità classici ultimamente

considera che per molti anni ho letto solo horror, tra i dodici e i tredici ho iniziato coi piccoli brividi, poi dylan dog, raccolte di racconti varie, lovecraft, poe e stephen king. Per almeno dieci anni se non più, Stephen King e i suoi titoli hanno segnato e accompagnato buona parte della mia adolescenza così come piccoli brividi e dylan dog l'infanzia. Negli ultimi della mia vita ho deciso di darci un taglio con l'horror di cui ormai ero saturo per volgere lo sguardo alla letteratura classica. Ho iniziato con i classici per finalità prevalentemente utilitaristiche ( volevo migliorare e completare il mio stile di scrittura) ma una volta iniziato uno ha tirato l'altro e non mi sono mai fermato. Dai tuoi messaggi mi pare di capire che sei molto giovane e all'inizio del tuo percorso di lettore, posso dirti che quello dei classici ( qualora tu non l'abbia ancora mai letti e sei accarezzato dall'idea di farlo in futuro) è un universo a parte, capisci subito di leggere il sacro verbo dei padri fondatori. Una volta letti i classici molti contemporanei ti sembreranno solo esecutori di strategie creative volte a sbancare i botteghini, è tutta un altra storia.

Scuso se mi sono dilungato, ci confronteremo senz'altro quando avrò letto questo interessantissimo libro :)

Ciao e grazie per la risposta. Sì sono ancora giovane, purtroppo e per fortuna, e non mi sono ancora avventurato nei grandi classici (o almeno non in molti) sia perché ritengo che debba crescere intellettualmente (concedimi il termine) sia perché ancora non mi sento pronto per comprendere al meglio questi libri nella loro totalità. Detto ciò, ritengo anche io che molti libri d’oggi, paragonati ai grandi del passato, siano come collinette paragonate all’ Everest e capisco la tua necessità di preferirli a racconti del genere (di cui pure io tenterei di disintossicarmi, se avessi letto tanti libri del genere).
Comunque sempre pronto per il futuro confronto, per ora anche io volto pagina (è il caso di dirlo) e mi abbandono ad un’altra lettura.
 

Davide.Zizza

New member
se lo leggerò più avanti sicuramente troveremo il modo di confrontarci

ora sto leggendo memorie di una casa morta di dostoevskji e il colosso di marussi di miller, sono in modalità classici ultimamente

considera che per molti anni ho letto solo horror, tra i dodici e i tredici ho iniziato coi piccoli brividi, poi dylan dog, raccolte di racconti varie, lovecraft, poe e stephen king. Per almeno dieci anni se non più, Stephen King e i suoi titoli hanno segnato e accompagnato buona parte della mia adolescenza così come piccoli brividi e dylan dog l'infanzia. Negli ultimi della mia vita ho deciso di darci un taglio con l'horror di cui ormai ero saturo per volgere lo sguardo alla letteratura classica. Ho iniziato con i classici per finalità prevalentemente utilitaristiche ( volevo migliorare e completare il mio stile di scrittura) ma una volta iniziato uno ha tirato l'altro e non mi sono mai fermato. Dai tuoi messaggi mi pare di capire che sei molto giovane e all'inizio del tuo percorso di lettore, posso dirti che quello dei classici ( qualora tu non l'abbia ancora mai letti e sei accarezzato dall'idea di farlo in futuro) è un universo a parte, capisci subito di leggere il sacro verbo dei padri fondatori. Una volta letti i classici molti contemporanei ti sembreranno solo esecutori di strategie creative volte a sbancare i botteghini, è tutta un altra storia.

Scuso se mi sono dilungato, ci confronteremo senz'altro quando avrò letto questo interessantissimo libro :)
Ciao, anche io ero un patito di horror di S. King, poi mi sono orientato più sul genere thriller, fantascienza, mistero. Tra l'altro mi interessa come autore Wolf Durn e probabilmente visto le cose che ho letto su di lui comincerei leggendo "La psichiatria". Sarei curioso di cimentarmi anche coi grandi classici, per il tuo stesso motivo... Da quale mi consiglieresti cominciare?
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Se, come me, amate i thriller psicologici non potete non conoscere Wulf Dorn, lo scrittore tedesco che esordì con “La psichiatra” e da allora non ha più smesso di analizzare le paure che si nascondono nella mente umana. L’analisi di queste paure, che Dorn ci regala in forma di thriller accattivanti ed inquietanti, è l’oggetto anche di questo libro, “incubo”, ambientato a Falhemberg, cittadina in cui si svolgono molti dei thriller di Dorn. La Walth Klinik, la clinica psichiatrica che troviamo spesso, qui è solo sullo sfondo, ma c’è, come c’è anche il dottor Jan Forstner che abbiamo conosciuto già in altri romanzi di quest’autore. Il vero protagonista, però, è Simon Strote, un sedicenne sopravvissuto ad un pauroso incidente d’auto nel quale sono morti i genitori. A seguito dell’incidente Simon viene ricoverato alla Walth Klinik per disturbi traumatici, difficoltà ad accettare l’accaduto ed incubi ricorrenti che lo perseguitano anche quando, mesi dopo, esce dalla clinica. Simon è praticamente solo, non ha più una casa, ha perso i genitori… gli sono rimasti solo una zia, il fratello Michael e Caro, una ragazzina che conosce appena arrivato a casa della zia. Sono queste le basi da cui Dorn si muove per architettare un thriller di prim’ordine nel quale le paure, la difficoltà di accettare il cambiamento, il terrore della solitudine sono gli elementi fondamentali. E ancora una volta Dorn ci ricorda che la realtà non è mai come sembra…
Consiglio questo libro agli amanti del mistero della psiche umana, a chi è disposto a provare qualche brivido per inseguire una storia e provare, magari, a scoprire un colpevole prima dell’autore. Anche se con Dorn non è esattamente una passeggiata. I suoi libri trasudano un senso di angoscia, di ineluttabilità, di sgomento sin dalla prima riga, ma probabilmente è proprio questo che affascina e cattura.
 
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