Rabito, Vincenzo - Terra Matta

lettore marcovaldo

Well-known member
Questo è un libro di memorie scritto per un solo lettore: l'autore stesso.
Autore che nonostante fosse semianalfabeta, con singolare determinazione, dal 1968 al 1975, per 7 anni, all'insaputa dei familiari, riempì 1027 pagine battute a macchina con interlinea zero e senza margine, in cui ciascuna parola o quasi è separata dalla successiva da un punto e virgola. Nato in una famiglia poverissima in Sicilia, bracciante e tuttofare, arruolato come "ragazzo del '99" durante la prima guerra mondiale, emigrante in Africa Orientale e poi in Germania durante la seconda guerra mondiale. Assiste al passaggio delle truppe americane in Sicilia. Prova prima a diventare commerciante e poi viene assunto come cantoniere.
Sposato già quarantenne ha tre figli. Suo obiettivo principale: assicurare ai figli un "pezzo di carta" che possa garantirgli una esistenza migliore di quella avuta da lui in gioventù. L'italia del boom economico, rispetto alla miseria dei primi del novecento, gli offre concrete speranze: "Che belle ebiche che sono queste per i miei feglie!".
Una vita intera condensata in quelle pagine scritte con tanto sforzo e passione. Il dattiloscritto verrà ritrovato alcuni anni dopo la sua morte, da uno dei figli, e inviato all'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Vince, nel 2000, il Premio Pieve, conferito a opere inedite diaristiche, memorialistiche ed epistolari.

Il libro riporta solo una parte delle 1027 pagine, soprattutto non nella forma che gli aveva dato l'autore, ma riporta i principali avvenimenti raccontati. Le pagine sono state divise in paragrafi e la punteggiatura è stata sistemata, in modo da rendere la lettura pìù facile. Il libro è scritto in un misto di dialetto siciliano e lingua italiana più o meno "interpretata".

Mi è sembrato uno dei libri più belli tra quelli letti negli ultimi anni. Curiosità, spirito, commozione, amarezza ed entusiasmo si alternano nel racconto di una vita molto difficile e sofferta.

Nota: Nel 2012 è stato presentato alla 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il documentario Terramatta - Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano diretto da Costanza Quatriglio. Dal libro è stata anca ricavata una rappresentazione teatrale (wikipedia).
 
Ultima modifica:
Alto