Nothomb, Amélie - Mercurio

Fabio

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Questa scrittrice ancora mi sorprende per la sua fantasia. Di lei ho letto Metafisica dei Tubi e lo reputo uno dei più divertenti ed ironici libri mai letti.

Questo Mercurio tratta in profondità il tema dell'amore ma con una visione alquanto irreale e paradossale.

Una giovane ragazza viene "salvata dal mondo" da un anziano Signore il quale le fa scoprire un'amore tanto profondo quanto apparentemente non voluto dalla protagonista.

Due finali per questo libro.

Il piacere della lettura personalmente ha avuto un andamento parabolico: inizialmente poco, poi a metà libro molto (tant'è che ho tirato notte fonda quando l'infermiera è stata sequestrata) e poi finisce troppo, secondo me bruscamente.

Decisamente consigliato e sicuramente non il migliore della grande Amélie Nothomb.

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Un'isola. Il capitano e la sua pupilla abitano in un castello da dove sono stati eliminati tutti gli specchi, perché la giovane Hazel non veda il suo viso. È prigioniera? L’infermiera Françoise, chiamata a curare la fanciulla, scopre gli elementi di un mistero nella strana legge instaurata dall’inquietante padrone assoluto dell’isola. Con un doppio finale a sorpresa.
 
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Holdenina92

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ho letto due libri di Amelie Nothomb "nè di Eva nè di Adamo" e "Stupore e tremori" Anche io sono stata colpita dal suo inconfodibile stile ironico e divertente... però forse, come hai anche fatto notare tu in Mercurio, tende a concludere i suoi romnzi in maniera un po' brusca ^^

Mercurio ancora non l'ho letto, ma considerando la tua buona recensione, lo farò di sicuro :D
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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A me è piaciuto tanto, forse anche un po' di più di Igiene dell'assassino, il precedente che avevo letto e gradito molto.
Pur sapendo del doppio finale dalla trama vista su Ibs me ne ero già dimenticata :mrgreen:, quindi ne sono stata piacevolmente colpita.
Come ho scritto anche nella sezione Autori, secondo me Amélie sa ben scrivere, il suo stile è scorrevole ed accattivante, in più lei riesce ad interpretare entrambi i ruoli dei suoi protagonisti, maschili e femminili, in maniera magistrale.
Dell'infermiera mi è rimasta impressa la fuga nel sonno perché sono un'esperta in questo campo :wink:.
A seconda del livello di insoddisfazione, la cosa può andare da una sonnolenza fastidiosa alla letargia patologica.
Dormire è un'occupazione ottima e piena di buonsenso

Di Hazel ho ben compreso il comportamento... se c'è già qualcosa in noi che ci impedisce di vivere in maniera normale poi non è facile abbandonare il proprio ruolo di vittime.
Particolare l'amicizia che si istaura tra le due donne...
Mi piace ascoltarla. I suoi racconti sono come viaggi.
Se le cose stanno così, il merito è tutto suo. È chi ascolta a creare la fiducia. Se non pensassi che il suo è un orecchio amico, non mi ispirerebbe niente. Lei ha un talento raro: sa ascoltare.


La parola rende liberi. Strano, no?
- In certi casi è il contrario. Ci sono persone che ti invadono con la loro logorrea: si ha la penosa impressione di essere prigionieri delle
loro parole.
Quelli non parlano, chiacchierano.


Non saprei dire se sia uno dei migliori della Nothomb, questo è solo il terzo che leggo, però ve lo consiglio lo stesso.
 
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Ondine

Logopedista nei sogni
In questo romanzo l'autrice sembra voler riflettere il mito di Euridice attraverso la figura di Hazel (che a sua volta è il riflesso di Adele). Francoise è invece il riflesso di Mercurio, il dio messaggero, attraverso l'utilizzo del termometro da cui estrae quotidiamente il mercurio per poter far specchiare Hazel ma, allo stesso tempo, questa infermiera è il riflesso del Capitano.
Ho trovato bellissimo questo gioco di specchi, l'ambientazione di una casa senza specchi su un'isola che diventa una prigione ma allo stesso tempo simbolo di una possibile fuga per la presenza del mare e questa ambiguità è resa benissimo nella scelta dei due diversi finali. C'è in sottofondo il messaggio del potere salvifico della letteratura attraverso la costruzione della pila di libri che l'infermiera usa per poter fuggire dalla sua stanza con l'alta finestra e raggiungere la stanza della ragazza (ambigua anche la figura di Hazel così come quella di Francoise).
 

darida

Well-known member
Bello! Sì,mi è piaciuto
Miti, citazioni,rimandi letterari...tutto quello che spesso mi irrita con altri autori,con Amelie mi diverte! mi sembra una caccia al tesoro 😊
Non è stata una sorpresa scoprire la bellezza sfolgorante di Hazel ma credo che fosse previsto.Una bella trovata presentare il peso della cultura nelle sue più ampie accezioni :mrgreen:
Ho gradito molto anche la soluzione dei due finali.
Diciamo che il primo happy ending un po' troppo stile Harmony spianava la strada al secondo 👍
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Voto: 3 stelle su 5

Come tutti i libri della Nothomb anche questo è breve e senza troppi dettagli. Non è fra quelli più surreali (li preferisco) ma è comunque una lettura piacevole. Anche qui tratta un tema molto comune, l'amore, e altri affini, guardandolo però con punti di vista nuovi e insoliti, di nuovo con protagoniste femminili, e anche se non approfondisce nulla riesce, soprattutto con i dialoghi, ad aprire la mente di chi legge a nuove prospettive. Si legge in un paio d'ore e come sempre mi piacerebbe leggere qualcosa di più lungo scritto da lei, sono sicuro che ne verrebbero fuori dei bei romanzi e l'autrice avrebbe più spazio per esplorare di volta in volta temi diversi (cosa che evidentemente non le interessa).
 
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