28° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Siamo di nuovo qui (spero non solo i soliti, comunque graditissimi :D) per discutere insieme le poesie che vorrete proporre. I "veterani" sanno che sono gradite le creazioni dei poeti forumlibrosi, ma lo ripeto per i nuovi partecipanti, se dovessero essercene :)
Iniziamo con una proposta a testa, poi, terminata la fase delle proposte, commenteremo le poesie una per una.
Attendo le vostre belle proposte :)
 

maclaus

New member
Suonando a un pianoforte

L'oblio di un istante
porta tra le mani
momenti ormai lontani
sepolti dal presente.

Le dita sulla tastiera
cercano ancora i suoni,
accarezzano emozioni
perse una remota sera.

Che mistero questa vita!
Richiudo il pianoforte
e mi chiedo troppe volte:
"Ma son' io che l'ho vissuta?"

(maclaus)
 

shvets olga

Member
Un'altra sosta


Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.

Antonia Pozzi
Milano, 23 aprile 1929
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho scelto questa poesia senza badare al fatto che Olga avesse già proposto una poesia di Antonia Pozzi, comunque io la posto lo stesso perché mi piace molto :)

Sventatezza


Ricordo un pomeriggio di settembre,
sul Montello. Io, ancora una bambina,
col trecciolino smilzo ed un prurito
di pazze corse su per le ginocchia.
Mio padre, rannicchiato dentro un andito
scavato in un rialzo di terreno,
mi additava attraverso una fessura
il Piave e le colline; mi parlava
della guerra, di sè, dei suoi soldati.
Nell'ombra, l'erba gelida e affilata
mi sfiorava i polpacci: sotto terra,
le radici succhiavan forse ancora
qualche goccia di sangue. Ma io ardevo
dal desiderio di scattare fuori,
nell'invadente sole, per raccogliere
un pugnetto di more da una siepe.


Antonia Pozzi
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Suonando a un pianoforte

L'oblio di un istante
porta tra le mani
momenti ormai lontani
sepolti dal presente.

Le dita sulla tastiera
cercano ancora i suoni,
accarezzano emozioni
perse una remota sera.

Che mistero questa vita!
Richiudo il pianoforte
e mi chiedo troppe volte:
"Ma son' io che l'ho vissuta?"

(maclaus)

Questa è la prima poesia da commentare :wink:
 

shvets olga

Member
…un istante
…presente,
…sera,
…tastiera…
È la tastiera del computer, non del pianoforte, non ho il pianoforte e non so suonare nessuno strumento, posso solo immaginare che suoni cercano le dita del poeta, magari suoni di Adagio di Albioni o Die Loreley di Franz Liszt, o Oceano di Frédéric Chopin… per ricordare la sua madre il suo fiore più bello; per ricordare una sensazione provata nel passato quando sognava afferrare il vento e fermare il tempo anche se era un’illusione; per ricordare quel giorno tempestoso quando era come Petrarca solo e pensoso; per accarezzare emozioni che tutti insieme formano il "plesso solare" che assorbe tutte le particelle luminose della anima del poeta.
Niente è sepolto, da emozioni si nasce la poesia con rime armoniose, molto delicata e onesta, tessuta da momenti migliori della sua vita.

Che mistero questa vita!
Richiudo il pianoforte
e mi chiedo troppe volte:
"Ma son' io che l'ho vissuta?"

A giudicare dal fatto che le dita accarezzano emozioni ,nessun pianto, nessun lamento, nessun piagnisteo, la vita è vissuta non è male.:)
 

Marzati

Utente stonato
Pure per me qui v'è il ricordo, placida e malinconica reminiscenza di quello che fu. Il poeta qui riporta alla mente uno o più avvenimenti del passato, e mi sembra lo faccia con la serenità di chi sa che quei momenti non torneranno, ma che son stati belli. Il riferimento al pianoforte mi dà l' idea di una esistenza quasi plasmata, creata come una brano, e che come un brano è stata in grado di restituire emozioni. Mi sembra essere fortissima anche l' affezzione alla propria vita e il grande fascino che essa emana; bellissimo un verso in particolare: Che mistero questa vita!
Complimenti, davvero.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E' una poesia che mi trasmette serenità, il poeta ricorda i momenti belli con tenera nostalgia, ma senza dolore, li ha vissuti, sono trascorsi e va bene così. Molto carino quel finale "ma sono proprio io che l'ho vissuta?" :D non so se sia perché la sua vita è stata tanto intensa oppure perché è così cambiata che certi ricordi sembrano sfuocati, ormai troppo lontani.
 

maclaus

New member
E' una poesia che mi trasmette serenità, il poeta ricorda i momenti belli con tenera nostalgia, ma senza dolore, li ha vissuti, sono trascorsi e va bene così. Molto carino quel finale "ma sono proprio io che l'ho vissuta?" :D non so se sia perché la sua vita è stata tanto intensa oppure perché è così cambiata che certi ricordi sembrano sfuocati, ormai troppo lontani.

...la prima che hai detto :D
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccoci qui per commentare la prossima poesia :wink:

Un'altra sosta


Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.

Antonia Pozzi
Milano, 23 aprile 1929
 

maclaus

New member
Grazie a questa poesia ho scoperto Antonia Pozzi.
Ed ho scoperto che è morta suicida a 26 anni... mi sono subito tornati alla mente tutti i poeti romantici che si sono suicidati giovanissimi, in nome di amori contrastati o contrastanti...
Delicatissima e bellissima questa poesia in particolare dove ritrovo una dolce, irreversibile, malinconia...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Grazie a questa poesia ho scoperto Antonia Pozzi.
Ed ho scoperto che è morta suicida a 26 anni... mi sono subito tornati alla mente tutti i poeti romantici che si sono suicidati giovanissimi, in nome di amori contrastati o contrastanti...
Delicatissima e bellissima questa poesia in particolare dove ritrovo una dolce, irreversibile, malinconia...

non mi troverai tra quelli ...

... poiché poeta non sono.

:BLABLA
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Il Male di Arthur Rimbaud

Il Male

Mentre gli sputi rossi della mitraglia
sibilano senza posa nel cielo blu infinito;
scarlatti o verdi, accanto al re che li schernisce
crollano i battaglioni in massa in mezzo al fuoco,

mentre un'orrenda follia, una poltiglia
fumante fa di centomila uomini,
- Poveri morti! Nell'estate, nell'erba e nella gioia
tua, o natura! tu che santamente li creasti!

- C'è un dio che ride sulle tovaglie di damasco
degli altari, nell'incenso e nei grandi calici d'oro,
che s'addormenta cullato dagli Osanna,

- e si risveglia, quando madri chine
sulla loro angoscia, piangendo sotto i vecchi cappelli neri
gli danno un soldo legato nel loro fazzoletto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La prossima poesia è del nostro amico Marzati :wink:

Con gli occhi spenti
e la mente offuscata
avanzo senza meta
nella confusa moltitudine
di nessuno.

Marzati
 

shvets olga

Member
Eccoci qui per commentare la prossima poesia :wink:

Un'altra sosta


Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.

Antonia Pozzi
Milano, 23 aprile 1929

Scusate il ritardo :)

Ho scelto questa poesia per primi due righe:

Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento


In esse è l'essenza femminile, una caratteristica intrinseca di ogni donna - l'amore, empatia, morbidezza, accoglienza…
Pensavo che poesia dedicata ad un uomo: dichiarazione d'amore, poi scusa e consapevolezza che lui, unico e amato, non ha bisogno delle suoi carezze, come l’albero non ha bisogno delle foglie ingiallite... Foglie ingiallite nella pozza (pozza Pozzi)
Così ho pensato fino a quando ho letto che la poesia dedicata a sua amica Lucia Bozzi, a cui dedicata anche un'altra bellissima poesia:

Rigurgito di giovinezza
a L.B.

Umida strada
cielo d’ametista
lacrime e lacrime
sulle tue lunghe ciglia
sulle mie lunghe dita
ma la mia anima
canora contro il vento
come un drappo di seta
a sbandierare
frenetica di strappi
per versare in uno squarcio
la sua giovinezza
ed inondarne te
nuvola bionda
impolverata dalla vita
 

shvets olga

Member
La prossima poesia è del nostro amico Marzati :wink:

Con gli occhi spenti
e la mente offuscata
avanzo senza meta
nella confusa moltitudine
di nessuno.

Marzati

A mio parere qualsiasi breve poesia è una sintesi di esperienza personale e lunghi ripensamenti che può spiegare solo autore. Mi dispiace se questa poesia è una espressione di solitudine e dell'incomprensione, in questo caso la mia simpatia per l'autore, o magari la poesia è un’avvertimento a tutti noi, peggio se è l’arroganza - sono perplessa dalle parole "confusa moltitudine di nessuno" :)
 

Marzati

Utente stonato
Eccoci qui per commentare la prossima poesia :wink:

Un'altra sosta


Appoggiami la testa sulla spalla:
ch'io ti accarezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d'autunno
in una pozza che riflette il cielo.

Antonia Pozzi
Milano, 23 aprile 1929
I primi 3 versi sono di una tenerezza incredibile e, concordo con Olga, di una femminilità incredibile: si percepisce la voglia di proteggere, di essere di conforto con fare quasi materno. Si sente moltissimo il sentimento. Poi l' attenzione si rivolge a "ogni fronte che dolga di tormento e di stanchezza", a sottolineare quasi come tutti meritino un momento di quiete, di riposo; forse è una mia impressioni ma mi sembra quasi come l' autrice rassicuri ma al contempo cerchi e trovi sicurezza in quel gesto volto all' altro. Bellissimi poi i due ultimi versi, lasciano senza parole.

Il mio componimento più in là lo spiegherò, sono curioso dei pareri e delle critiche vostre, dico solo che è stata la mia prima "poesia", un vero e proprio esperimento dunque.
 
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