3° GdL poetico - Allegria di naufragi di Giuseppe Ungaretti

Minerva6

Monkey *MOD*
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Saremo pochi ma buoni (e magari si aggiungerà qualcun altro a noi :wink:) nel leggere e commentare le poesie presenti in questa raccolta che è stata scritta a partire dal 1914 e pubblicata nel 1919.
Dal 1931 invece prenderà il titolo di L'Allegria, quindi per cercarla in rete possiamo regolarci anche con questo soltanto.
Il tema è quello della Grande Guerra combattuta in prima persona dal poeta stesso.

Chi parteciperà è pregato di comunicarlo qui.
Dalla prossima settimana posterò una poesia alla volta che cercheremo di interpretare ognuno secondo le proprie possibilità e sensazioni che ne riceverà dalla lettura fatta.
 

Marzati

Utente stonato
http://www.psyco.com/memoriali/autori/opereitali/allegria.pdf

Credo che questa sia la versione integrale. Che ne dite, ce la faremo a completarla?

Avevo chiesto a Marzati di cercarla, aspettiamo per confrontarle :wink:
Io avevo trovato lo stesso PDF, ma ho fatto una ricerca frettolosa (ero occupato, ora sono appena tornato a casa ed ho un gran sonni), domani, verso le 12 approfondisco, anche perché dovrei avere la versione cartacea, magari la confronto col PDF. Intanto... buonanotte XD
Aggiunta:
Allora, ho fatto qualche ricerca: l' allergia di naufragi, se ben ho capito, è una raccolta di poesie che ha un nucleo originale costituito da "Il porto sepolto", più volte rivisto e al quale sono state aggiunte nuove poesie, sino a costruire l' "Allegria", che è quella raccolta postata sopra da Minerva e che combacia con l' edizione cartacea che posseggo, credo dunque che possiamo usare benissimo il PDF in questione come punto di riferimento ;)
 
Ultima modifica:

Minerva6

Monkey *MOD*
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Io intanto inizio a postare le prime 2, visto che sono brevi, poi in caso ci dirà qualcosa elisa che è stata la proponente

Da Ultime (Milano 1914-1915):

ETERNO
Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla

NOIA
Anche questa notte passerà
Questa solitudine in giro
titubante ombra di fili tranviari
sull’umido asfalto
Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare
 

velvet

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Io parto tra un po', devo procurarmi il libro. Poi l'intenzione è di leggerne una al giorno, più o meno...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Io parto tra un po', devo procurarmi il libro. Poi l'intenzione è di leggerne una al giorno, più o meno...

Mi sa che allora è meglio che ognuno posti le poesie che ha letto e le commenti quando vuole visto che sono tante e non tutti hanno lo stesso ritmo :wink:.
 

elisa

Motherator
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Ho proposto questa raccolta di Ungaretti sia perché è stata stampata per la prima volta a Udine, la mia città, nel 1916, sia perché racconta la dolorosa ferita della Grande Guerra a cui Ungaretti ha partecipato ed è sopravvissuto. L'allegria potrebbe essere quella che prende i naufragi che sono scampati alla morte, quel senso di euforia pagata con il dolore e la sofferenza di quello che si ha vissuto.

Questa la prima poesia della raccolta


ETERNO
Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla

La sintesi è una grande dote del poeta che riesce a racchiudere in poche parole un concetto filosofico quale questo che racchiude l'eterno. In questo caso la poesia è emozione e non può essere spiegata con parole.

eterno.jpg


 

elisa

Motherator
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NOIA

Anche questa notte passerà

Questa solitudine in giro
titubante ombra di fili tranviari
sull’umido asfalto

Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare

Un'altra delle poesie di Ungaretti che riescono in sintesi ad esprimere emozioni, vissuti e pensieri. La noia del titolo è pensata nell'attesa del mattino di cui però non si conosce il significato, eppure è proprio questa l'attesa agognata, che passi questa ennesima notte di insonnia, dove anche i vetturini delle carrozze nell'attesa dei clienti si assopiscono, ma non del tutto e il poeta ci regala un'immagine bellissima, il capo degli uomini che tentenna ma anche il nostro animo, in questo silenzio e in questa solitudine interiore, tentenna, dubita, vive la sottile angoscia dell'attesa, della solitudine, della paura...

Vetturino%2Bo%2BBrumista%2Bin%2BPiazza%2BDuomo%2Bsotto%2Bneve.jpg


 

velvet

Well-known member
Scusate non sono riuscita a recuperare il libro prima delle vacanze quindi comincerò al rientro e tenterò di recuperare. :wink:
 

elisa

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Levante


La linea
vaporosa muore
al lontano cerchio del cielo

Picchi di tacchi picchi di mani
e il clarino ghirigori striduli
e il mare è cenerino
trema dolce inquieto
come un piccione

A poppa emigranti siriani ballano
A prua un giovane è solo
Di sabato sera a quest’ora
Ebrei
laggiù
portano via
i loro morti
nell’imbuto di chiocciola
tentennamenti
di vicoli
di lumi

Confusa acqua
come il chiasso di poppa che odo
dentro l’ombra
del
sonno

Il poeta narra del primo viaggio che lo porta da Alessandria d'Egitto, dove nasce e trascorre gli anni giovanili, a Parigi, dove visse gli anni prima di arruolarsi. Ma aldilà dell'aspetto biografico mi ha colpito la musicalità delle parole, l'inquietudine del viaggio ma soprattutto l'umanità di quel momento, che unisce emigranti siriani che partono per l'ignoto agli ebrei di Alessandria che stanno seppellendo i loro morti. Se la poesia è suggestione ed universalità questa di Ungaretti con i suoi ritmi e le sue immagini, incarna perfettamente questa idea.


 

elisa

Motherator
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Tappeto


Ogni colore si espande e si adagia
negli altri colori

Per essere più solo se lo guardi.



Come può essere la vita di una persona che anche quando guarda un tappeto sente il peso della solitudine? o forse sente l'ineluttabilità della solitudine se anche i colori del tappeto pur mescolandosi agli altri restano distinguibili?


vortice_colore_fred_casselman.jpg
 

Marzati

Utente stonato
Elisa, ci sono, non mi sono dimenticato! Non so perchè ma queste prime poesie non mi hanno entusiasmato molto (nonostante abbia un bellissimo ricordo di alcuni suoi componimenti risalenti alle scuole medie); comunque:
1. Eterno: concordo, che si può dire? Credo che sia precisa la definizione dell' eterno, l' inesprimibile nulla, qualcosa di così grande e particolare che non può essere definito, credo che ogni tanto riusciamo a percepirlo per un secondo, e credo che Ungaretti abbia cercato di esprimere quel secondo.
2. Noia: molto bella l' atmosfera di sospensione, come quando ci si affaccia la mattina prestissimo, assonnati, dalla finestra a mirare l' asfalto e i pochi, stanchi, passanti, rimanendo quasi immobilizzati in quella visione.
 

elisa

Motherator
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Nasce forse

C’è la nebbia che ci cancella

Nasce forse un fiume quassù

Ascolto il canto delle sirene
del lago dov’era la città


Sta tutto in quel "forse" la magia di queste parole, tutto può essere, tutto può esistere, è l'imago, il canto delle sirene, tutto può nascere, forse...
 

velvet

Well-known member
Finalmente ho il libro!

La mia edizione è Vita d'un uomo - 106 poesie (1914-1960), Oscar moderni Mondadori, 2016.

Comprende L'allegria (1914-1919), Sentimento del tempo (1919-1935), Il dolore (1937-1946), La terra promessa Frammenti (1935-1950), Un grido e paesaggi(1939-1952) e Il taccuino del vecchio(1952-1960).

Da domani mi unisco a voi. :wink:
 

elisa

Motherator
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AGONIA

Morire come le allodole assetate
sul miraggio

O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perchè di volare
non ha più voglia

Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato

In sintesi "meglio un giorno da leoni che 100 da pecora" ma detto in modo sublime, sottolineando qualsiasi alternativa, anche non particolarmente eroica, al lamentarsi in continuazione. Io sono perfettamente d'accordo con questo pensiero. Non sopporto più le persone che si lamentano per qualsiasi cosa.
 

velvet

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ETERNO
Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla


Apre la raccolta una poesia Tanto ermetica da essere difficile da decifrare e ancora più da commentare. Del resto la parola inesprimibile riferita al tempo, al nulla comprende un po' il senso di questa poesia.
 

elisa

Motherator
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ETERNO
Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla


Apre la raccolta una poesia Tanto ermetica da essere difficile da decifrare e ancora più da commentare. Del resto la parola inesprimibile riferita al tempo, al nulla comprende un po' il senso di questa poesia.

che parola fantastica la parola inesprimibile :)
 

velvet

Well-known member
NOIA

Anche questa notte passerà

Questa solitudine in giro
titubante ombra di fili tranviari
sull’umido asfalto

Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare

Questo è invece un esempio di come con poche parole si possa trasmettere perfettamente un'immagine, una sensazione. Concordo con Elisa sulla bellezza dell'immagine dei vetturini che tentennano con la testa colti dal sonno.
(In napoletano, lingua in cui c'è una parola per tutto, si direbbe "scapozzeano" :boh:)
 

velvet

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LEVANTE



La linea
vaporosa muore
al lontano cerchio del cielo

Picchi di tacchi picchi di mani
e il clarino ghirigori striduli
e il mare è cenerino
trema dolce inquieto
come un piccione

A poppa emigranti soriani ballano

A prua un giovane è solo

Di sabato sera a quest’ora
Ebrei
laggiù
portano via
i loro morti
nell’imbuto di chiocciola
tentennamenti
dei vicoli
di lumi

Confusa acqua
come il chiasso di poppa che odo
dentro l’ombra
del
sonno


Una poesia che crea immagini e suoni. Mi ha colpito particolarmente l'uso degli spazi, dei versi che contengono talvolta una sola parola. Negli ultimi ad esempio quell'andare a capo ad ogni parola sembra proprio rappresentare l'avanzare del sonno.
 

velvet

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NASCE FORSE


C’è la nebbia che ci cancella

Nasce forse un fiume quassù

Ascolto il canto delle sirene
del lago dov’era la città


Un paesaggio celato dalla nebbia lascia spazio all'immaginazione, tutto può nascere, forse, sicuramente la poesia.
 
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