Buck, Pearl S. - La casa dei fiori

elisa

Motherator
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Laura e Christopher Winters sono una coppia felicemente sposata, purtroppo senza figli. Lui è un avvocato retto ed ambizioso che sta diventando governatore dello stato e probabile futuro candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, lei è stata una fotomodella ed è una scienziata esperta di oceanografia. Ma un giorno arriva una lettera di un fanciullo dalla Corea, è quella del figlio di lui, nato da una relazione avuta con una donna del posto quando lui combatteva nella guerra di Corea. E questo bambino spariglia tutto? Matrimonio ed elezioni vengono messe in sicura crisi.

Un bel romanzo della scrittrice vincitrice del Premio Nobel che solo all'apparenza può sembrare un melodramma ma che invece affronta in modo serio l'identità di chi nasce nel bivio, nell'incrocio tra due mondi, tema che ancora non è ben affrontato pur essendo un argomento attualissimo. La Buck si pone in quella linea scientifica ed etica che crede nella necessità naturale e nella ricchezza aggiunta di queste nascite andando un po' a sgretolare la convenzione della cultura coreana di totale chiusura nei confronti delle nascite miste. La situazione dei figli di non coreani in Corea a quell'epoca era tragica, potevano venire uccisi o castrati per non intaccare la purezza della razza.
 
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