LXXXIII GdL - Sondaggio

Quale libro vuoi leggere per il GdL?


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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ci sono solo 11 proposte stavolta (avevo deciso di provare con 10 e non più 15, poi però ne è uscita una in più), magari così riusciamo a votarle meglio in maniera meno dispersiva...
Avete 5 giorni per decidere quale sarà il libro da leggere e commentare insieme per questo nuovo gruppo di lettura natalizio :MUCCA.
Voto multiplo e visibile... vediamo cosa ne uscirà fuori :).
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
[h=1]Il piacere sottile della pioggia[/h][h=2]Alexander McCall Smith[/h][FONT=&quot]
Isabel Dalhousie, direttrice della "Rivista di etica applicata", è una donna bella, intelligente e colta. Eppure qualcosa nella sua vita non quadra: troppi pensieri e poca azione. E troppe preoccupazioni per chi le sta intorno: dalla sua governante Grace, così cinicamente saggia, alla giovane nipote Cat, sempre innamorata degli uomini sbagliati. E in più, a loro due si è aggiunta pure una coppia americana appena giunta a Edimburgo: il milionario Tom, così gentile e colto, e la sua fidanzata Angie, troppo più giovane di lui per non combinare guai. E naturalmente c'è ancora Jamie, l'ex fidanzato di Cat, anche lui troppo giovane, di cui Isabel si sta inesorabilmente sempre più innamorando... Ecco perché un atteggiamento corretto nei confronti della pioggia, che sappia anche apprezzare il sottile piacere che da essa deriva, sarà indispensabile alla simpatica protagonista per ottenere il meglio da se stessa e da tutti quelli che, in una Edimburgo umana e raffinata, la circondano e che si mettono, a loro modo, ognuno nei suoi pasticci.[/FONT]
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho votato Numero undici che ho proposto e sto già leggendo, Omaggio alla Catalogna che ho letto da poco e mi è piaciuto molto e il Fedone che leggerei volentieri

Numero undici di J. Coe

L'undicesimo romanzo di Jonathan Coe è una storia dei nostri tempi: dal suicidio di David Kelly, lo scienziato britannico che aveva rivelato le bugie sulla guerra in Iraq, agli anni austeri della Gran Bretagna che conosciamo oggi. È un romanzo su quell'infinità di piccole connessioni tra la sfera pubblica e quella privata, e su come queste connessioni finiscano per toccarci, tutti. È un romanzo sui lasciti della guerra e sulla fine dell'innocenza. È un romanzo su come spettacolo e politica si disputino la nostra attenzione, e su come alla fine probabilmente è lo spettacolo ad avere la meglio. È un romanzo su come 140 caratteri possono fare di tutti noi degli zimbelli. È un romanzo su cosa significhi vivere in una città dove i banchieri hanno bisogno di cinema nelle loro cantine e altri di banche del cibo all'angolo della strada. È un romanzo in cui Coe sfodera tutta la sua ingegnosità, il suo acuto senso della satira e la sua capacità di osservazione per mostrarci, come in uno specchio, il nuovo, assurdo e inquietante mondo in cui viviamo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mannaggia, non posso rispondere al sondaggio, non ho letto nessuno dei romanzi citati, anzi, cosa mi sono perso? :paura:

Perfetto, avrai solo l'imbarazzo della scelta.
Qui infatti bisogna votare quelli che vorresti leggere e commentare insieme, quindi se qualcuno ti ispira hai tempo fino a lunedì per farlo :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mancano poche ore... qualcuno prende coraggio e sblocca la situazione (assumendosi tutta la responsabilità della scelta :mrgreen:) oppure facciamo il ballottaggio?
 

Raniero Toscano

Lettore dell'estremo sud
Autostop per l'Himalaya - Vikram Seth

Trama:

Nell’estate del 1981, Vikram Seth non ha ancora scritto i romanzi che lo renderanno celebre in tutto il mondo: è uno studente indiano della Stanford University che, innamorato della lingua e della cultura cinese, frequenta un corso biennale all’Università di Nanchino. Durante una gita di gruppo organizzata dall’ateneo, e in previsione del rientro a Delhi per le vacanze, Seth si lascia sedurre da un’idea folle e quasi impraticabile per uno straniero: tornare a casa attraversando il Tibet e il Nepal. Per inseguire il sogno proibito di ogni viaggiatore alla ricerca di avventura, Seth dovrà di volta in volta riconsiderare il proprio itinerario – percorso per lo più a bordo di camion scomodi e sgangherati – e far fronte a ostacoli e imprevisti di ogni sorta. Tra strade rese inagibili dalle piogge, guasti meccanici, malesseri dovuti all’altitudine e pastoie burocratiche, pagina dopo pagina vedremo snodarsi un viaggio pieno di sorprese e dal sapore antico, che ci condurrà dall’esotica Ürümqi alle alture del Qinghai, e poi sempre più su, fino al nobile cuore di Lhasa.
Sospeso tra paesaggi incantati e quotidiane miserie, Autostop per l’Himalaya non è un reportage ideologico né un grido di denuncia quanto, semmai, il diario di una ricerca di sé attraverso l’incontro con l’altro, la testimonianza di un mondo millenario in cui il misticismo buddhista è costretto a una difficile convivenza con la dottrina maoista e con i primi semi di un capitalismo destinato a comprometterlo.

Un assaggio:

"Quando sono arrivato per la prima volta in Cina, desideravo molto visitare il Tibet, ma ho subito scartato l'idea come impraticabile. Gli unici a ottenere sul visto i timbri ufficiali per Lhasa erano gruppi di turisti ricchi il cui itinerario era così accuratamente programmato da non lasciare spazio a iniziative o esplorazioni individuali. Alcuni amici studenti, più ansiosi di me di visitare il Tibet, tentarono di convalidare il loro visto per Lhasa in molte stazioni di polizia lungo gli itinerari dei loro viaggi estivi, ma senza alcun risultato. Io, alla fine, ci riuscii grazie a due eventi del tutto inattesi: una canzone e una passeggiata.
 
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