Libro scorrevole, frizzante, toccante, divertente, profondo. Potrei continuare ad elencare decine di aggettivi, tutti positivi, che si attraggono e si oppongono.
E’ un libro che racconta una storia vera, particolare, un’educazione sentimentale moderna di un ragazzo, Giacomo, che si trova a fare i conti con la disabilità del fratello Giovanni. Il lettore diventa protagonista egli stesso, insieme all’autore, di una crescita nella consapevolezza della diversità del fratello come una ricchezza: ricchezza che prima di tutto viene accolta e raccontata dai genitori, e piano piano irrompe anche nella vita di Giacomo, suo malgrado, quando si accorge che l’umanità, la sua diversità del fratello cambia le persone e l’ambiente intorno a lui, rende tutto semplice e bello.
Ma nonostante non si possa che dire bene di un libro simile, della sua storia, delle persone descritte, soprattutto tenendo conto che è una storia vera e che l’autore è un ragazzo non ancora ventenne, il libro non mi ha convinto fino in fondo.
Mi è sembrato molto costruito, e non capisco se è perchè l’autore usa un linguaggio e ha uno sguardo adolescenziale sulla vita e io sono troppo vecchia per lasciarmi coinvolgere fino in fondo dalla zia new age, ai riferimenti musicali colti contrapposti a quelli più commerciali, all’innamoratina che cambia città sul più bello o perché veramente molti elementi sono messi lì a posta per ammiccare ad un pubblico ben preciso in modo così scoperto da risultare un po' stucchevole.
Alla fine nei ringraziamenti Mazzariol cita il video di cui racconta la genesi alla fine del libro, spiegando com’è nata l’idea di passare dal video al racconto scritto. Inevitabile quindi andare a vedere il video, The simple interview. Ecco, il video invece mi ha colpito moltissimo, l’ho trovato vero, ho ritrovato tutta quella genuinità che questa storia veramente ha in sé e che non ho sentito fino in fondo nella lettura.
Francesca