James, Henry - Il giro di vite

Dorylis

Fantastic Member
Dobbiamo ammettere che Henry James ha vinto. Quel cortese, mondano, sentimentale vecchio signore riesce ancora a farci avere paura del buio.
Virginia Woolf

Due bambini orfani vengono affidati alle cure di una giovane governante. Il clima iniziale è di idilliaca serenità, poi nella vicenda iniziano a insinuarsi le misteriose presenze di due servitori, ormai morti, che nella convinzione della governante hanno corrotto i bambini, e altri segnali inquietanti.
I servitori sono davvero fantasmi? I bambini sono corrotti o innocenti? L'istitutrice è una visionaria? Molti critici hanno tentato di rispondere a queste domande.
In realtà è proprio questa ambiguità il risultato a cui tendeva lo scrittore: fare del mistero lo strumento per costruire il più inquietante dei racconti.

Mi è piaciuto molto! La sua ambiguità non fa che accentuarne il mistero.. Il personaggio dell'istitutrice mi è parso molto ben caratterizzato e secondo me rappresenta l'eroina ideale: razionale ma allo stesso tempo sensibile ad eventi fuori dal normale, dolce ma allo stesso tempo risoluta, debole ma anche forte.
 
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Masetto

New member
Dorylis ha scritto:
Il personaggio dell'istitutrice secondo me rappresenta l'eroina ideale: razionale ma allo stesso tempo sensibile ad eventi fuori dal normale, dolce ma allo stesso tempo risoluta, debole ma anche forte.
Mah, a me non sembra un personaggio positivo, considerando come si conclude il racconto...

Come storia è piuttosto inquientante in effetti 8)
 

Dallolio

New member
Cara Dorylis, per quanto in ritardo, ho finalmente letto il libro. In effetti è agghiacciante e lascia molte domande...
Faccio una domanda a te e a chiunque voglia: secondo voi la fine del bambino è involontariamente causata dall'istitutrice?
 

Masetto

New member
secondo voi la fine del bambino è involontariamente causata dall'istitutrice?
Credo non si possa rispondere con certezza: James non ha voluto dircelo, come non ha voluto farci capire se i due bambini vedono i fantasmi o no. Nel racconto non ci sono elementi determinanti per stabilirlo: è una storia "aperta" in un certo senso.
 
l ho finito di leggere pochi minuti fa e ho voluto subito collegarmi per vedere cosa ne pensavate voi,dato che sono rimasta con molti dubbi,fortunatamente grazie a DORYLIS non sono piu sconfortata...credo mi sia piaciuta soprattutto la fine(aggiacciante)e penso che il personaggio dell istitutrice sia positivo o per lo meno a me è piaciuto molto.
 

Dorylis

Fantastic Member
"Il giro di vite" è un romanzo fantastico! La fine è sconvolgente ma me la aspettavo un po'.. Ormai il bambino a mio parere era "rovinato".. L'istitutrice in questo caso ha svolto il ruolo dell'esorcista.. E'un capolavoro.. L'ho addirittura inserito nella mia tesina x l'esame di maturità!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Un bel romanzo scorrevole tra sovrannaturale e realtà che colpisce x la sua ambiguità...sono rimasta quindi con l'amaro in bocca alla fine, visto che tanti interrogativi sono rimasti senza risposta!! Bello il personaggio dell'istitutrice ma soprattutto l'atmosfera cupa e minacciosa che avvolge tutta la storia!!
 

Mizar

Alfaheimr
Non siamo i primi né saremo gli ultimi a domandarci cosa significhino i limpidi incubi di The Turn of The Screw. L'invisibilità e l'invisibile; il parziale e la parzialità del punto di osservazione; la subordinazione a regole sconosciute ed inafferabili; il mistero dell'infanzia che è mistero di ogni esistenza; la cattiveria ed il male; la colpa dall'intaglio impreciso. Questi alcuni dei temi, o presunti tali, di questo interrogativo romanzo. Il propellente dell'opera è, come accennavo, una parzialità, una incompletezza, una ignoranza del lettore (e del protagonista). Da tale non-conosciuto è possibile dipanare una trama resa intrigante e diabolica esattamente dalla misura della non conoscenza stessa. Mai sapremo dov'è il demonio: se negli spettri, nei bambini o in entrambi. Non sapremo né mai dovremo sapere, ché è questo il fulcro o punto d'attrito del romanzo tutto.
La domanda che sorge da tale costruzione volutamente non osservabile nella sua interezza riguarda, forse, la ironica sorte degli esseri umani.
Ma chissà; questa sarà una mia forzatura.
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
bello. bello. bello.
ho ancora i brividi a pensare al fantasma con il naso schiacciato contro la finestra mentre cerca i bambini :paura: :paura: :paura:
 

wiktor

Member
è l unico libro che mi ha messo un po di paura.bellissimo.
non è che non ho paura leggendo i libri o vedendo i film perchè sono coraggioso,ma non mi fanno quell effetto.sorridere piangere o incavolarmi si perche mi immedesimo ma paura di solito no
 

danilo87

New member
Finito ieri di leggerlo!
Il libro mi è piaciuto,ma non in maniera eccezionale...poi il finale mi ha lasciato il dubbio di non aver capito niente di tutto il libro! I vostri commenti mi hanno,come sempre,dato una buona mano!:)
L'istitutrice non mi è apparso un personaggio positivo,non perde un occasione per sottolineare (su un diario) la propria superiorità intellettuale e,dallo stesso istante in cui si rende conto,o pensa,di non essere lei a possedere l'intelligenza più fine in quella casa,comincia a perdere di vista i doveri che si era preposta.
Più di una volta mi sono chiesto se non fosse pazza e se l'altra donna non agisca sotto le sue indicazioni solo perchè "oppressa" dell'intelligenza della protagonista.
Molte cose tornerebbero...molte altre no.
Non mi sono chiari i ruoli dei bambini (vittime?),dei fantasmi...
Mi è sembrato un po' incompleto,ma forse è giusto così.
Comunque lo consiglierei!
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Un bel libro rovinato da un finale brusco e poco approfondito a mio modesto parere, la storia era molto coinvolgente e tesa e avrebbe meritato di più.
 

Mizar

Alfaheimr
Un bel libro rovinato da un finale brusco e poco approfondito a mio modesto parere, la storia era molto coinvolgente e tesa e avrebbe meritato di più.
A mio parere il finale è deliberatamente brusco. Così com'è - specie in virtù di quel finale che diverso non potrebbe essere - quest'opera è un capolavoro.
 
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