Simenon, Georges - In caso di disgrazia

amneris

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"Il sottoscritto, Lucien Gobillot, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali..." No, non è così che bisognava cominciare: così si cominciano i testamenti. Già. Ma allora, perché scrivere quella specie di memoriale? Per chi? "In caso di disgrazia. Nell'eventualità che le cose finissero male". E come altro sarebbe potuta finire quella storia? Era cominciata un anno prima, quando Yvette, quella puttanella insieme cinica e fragile, furba e innocente, era andata a chiedergli di assumere la sua difesa, la sua e quella dell'amica con la quale aveva tentato di rapinare un orefice riuscendo solo a mandarne la moglie all'ospedale...

Letto in pochi giorni. Non tra i suoi migliori, secondo me, ma Simenon è sempre una garanzia, si va sul sicuro.
Di certo tra i più sensuali ed espliciti in tal senso.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho apprezzato moltissimo questo romanzo di Simenon per la sua sincerità, perché va a fondo della passione non solo erotica di un uomo maturo e di successo, con una moglie bellissima, nei confronti di una ragazza di 20 anni "piccola, magra", senza famiglia e deviante. Va a fondo alle motivazioni di quello che chiamano amore e a cui il protagonista non crede, in tutti i suoi aspetti. Quindi un bel romanzo, ben costruito e attualissimo anche dopo 60 anni dalla sua pubblicazione.
 
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