Dallolio
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Il titolo completo è Quer pasticciaccio brutto de via Merulana; è un romanzo sperimentale, con un linguaggio acrobatico ed eccessivo, alternando lingue e stili differenti. Ricostruisce, in modo volutamente frammentario e disorganico, le indagini di Ciccio Ingravallo sull'omicidio di Liliana Balducci. Qui si può leggere una ricostruzione completa della tramma del romanzo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Quer_pasticciaccio_brutto_de_via_Merulana
Faccio principalmente due grandi critiche a Gadda. Innanzitutto lo stile è eccessivamente ricco, vario, volutamente incoerente, "pasticciato"; nonostante sia proprio questa caratteristica ad essere considerata la peculiarità di questo classico, trovo che il tentativo di rendere la complessità del reale tramite uno stile eccessivo e rumoroso sia oltremodo "sospetto", in quanto sembra davvero un romanzo costruito a tavolino per diventare un classico, e non per narrare e avvincere.
La seconda critica è che la mancanza di una trama organica, per quanto possa sembrare un'idea brillante e letterariamente originale, rende questo testo, ancora una volta, troppo identificato con il suo stile; in Gadda appunto narrazione e stile coincidono, e quindi l'impossibilità di seguire la trama, per quanto possa essere, a prima vista, un'intuizione brillante, è a mio avviso un discutibilisso orpello "intellettuale". Gadda mi ricorda D'Annunzio, nella sua volontà di stupire ad ogni costo, ed è troppo vicino ai suoi chierichetti, e cioè il gruppo '63. Sia questi che il Nostro sono a mio avviso eccessivamente intellettuali, e, in fin dei conti illeggibili.
Che ne pensate?
Nicola
http://it.wikipedia.org/wiki/Quer_pasticciaccio_brutto_de_via_Merulana
Faccio principalmente due grandi critiche a Gadda. Innanzitutto lo stile è eccessivamente ricco, vario, volutamente incoerente, "pasticciato"; nonostante sia proprio questa caratteristica ad essere considerata la peculiarità di questo classico, trovo che il tentativo di rendere la complessità del reale tramite uno stile eccessivo e rumoroso sia oltremodo "sospetto", in quanto sembra davvero un romanzo costruito a tavolino per diventare un classico, e non per narrare e avvincere.
La seconda critica è che la mancanza di una trama organica, per quanto possa sembrare un'idea brillante e letterariamente originale, rende questo testo, ancora una volta, troppo identificato con il suo stile; in Gadda appunto narrazione e stile coincidono, e quindi l'impossibilità di seguire la trama, per quanto possa essere, a prima vista, un'intuizione brillante, è a mio avviso un discutibilisso orpello "intellettuale". Gadda mi ricorda D'Annunzio, nella sua volontà di stupire ad ogni costo, ed è troppo vicino ai suoi chierichetti, e cioè il gruppo '63. Sia questi che il Nostro sono a mio avviso eccessivamente intellettuali, e, in fin dei conti illeggibili.
Che ne pensate?
Nicola
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