Destinazione Iran

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Dal punto di vista naturalistico l’Iran non è un paese bellissimo, almeno non nella zona centrale che ho visitato io.

Non che sia brutto, intendiamoci, ma i due deserti non sono fatti di quella sabbia finissima che avvolge le dune africane e le montagne sono troppo brulle per mozzare, davvero e fino in fondo, il fiato. I deserti del Dasht e Kavir e del Dasht e Lut a vederli sembrano deserti dell’anima.

Le città che ho visto sono estremamente affascinanti, ma solo nelle zone più turistiche. Per le strade si respira aria di oriente e aria di occidente insieme, un mix che altrove risulta pericolosamente esplosivo. Ma non in Iran, non in Persia, uno dei paesi più sicuri al mondo.

Le persone sono dannatamente gentili, accoglienti, raffinate, colte. I giovani sono attratti dalla modernità, ma non dimenticano il passato. E sono laici, te lo dicono senza troppi problemi. Le donne, specialmente a Qom, spariscono inghiottite da uno chador che le fa diventare tutte uguali. Sono belle, bellissime le iraniane. E sono belli pure gli iraniani.

L’Iran mi ha fatto capire che bisogna cominciare dagli occhi. Sorridono quelli degli uomini e sorridono quelli delle donne, che a volte non fanno vedere altro.

L’Iran è un paese pudico, dire una parolaccia è quasi come uccidere.

L’Iran è un paese gentilissimo, quasi come se i suoi modi si riflettessero nelle meravigliose piastrelle persiane.

L’Iran va visitato, perché è l’inizio di tutto, è la nostra culla, è lì che tutti abbiamo pianto per la prima volta. La nostra civiltà si sviluppa proprio a partire dalla Persia, anzi, di più, l’uomo “urbano” nasce in Mesopotamia, perché si stabilizza per la prima volta nelle zone occidentali dell’attuale Iran.

L’Iran è fatto di gente che non esiste. Non può essere che ti fermino per strada, continuamente, che vogliano sapere cosa pensi del loro paese, della loro storia, della loro civiltà. Non può essere che continuamente ti facciano favori senza chiedere nulla in cambio.

Non può essere che dopo soli cinque minuti di conversazione, un ragazzo mi dica, mano sul cuore, che pregherà per la mia felicità. Ci sono tante cose, di cui vi parlerò, ma che non possono essere vere, sono quasi certo di aver sognato un paese che non esiste.
 

malafi

Well-known member
Continua ...... :sbav:

p.s. sai già quello che penso su dove dovresti scrivere queste cose :wink:
 

ila78

Well-known member
Vai avanti....

Ne abbiamo già parlato, sai cosa ne penso (delle donne in primis) ma leggerti è un piacere.
 

Tanny

Well-known member
In Iran era stato a lavorare mio padre molti anni fa, ci era rimasto anche durante il periodo della rivoluzione, tutti i suoi colleghi se ne erano andati a gambe levate ma lui era rimasto lì come se nulla fosse, ci ha poi pensato un ragazzotto con un mitra a fargli cambiare idea, gli era andata bene che sapeva parlare la lingua locale ed era riuscito a farsi intendere al volo perchè volevano fargli la pelle.
Quando racconta questa cosa mi dice sempre che ho seriamente rischiato di mai nascere, ed io tutte le volte penso: "Senti quello che quando ero giovane mi dava dell'irresponsabile!" :mrgreen:
 
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