Novak, Brenda - Alaska (Evelyn Talbot vol. 1)

estersable88

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Quarta di copertina:
Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell’Alaska dove l'inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da
quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial
killer d'America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige
l'istituto insieme al collega Fitzpatrick.
Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma
di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente
pericolosa. Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi.
E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per
pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l'ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta.

Quali sono gli ingredienti per confezionare un thriller veloce, non troppo impegnativo, ma comunque gradevole? Li troviamo tutti in questo libro di Brenda Novak, primo della serie con protagonista la dottoressa Evelyn Talbot: un villaggio ai confini del mondo dove nessuno vorrebbe andare perché troppo isolato, freddo, buio e sperduto in mezzo al nulla; una tormenta di neve che blocca in casa tutti (o quasi); una prigione di massima sicurezza in cui sono rinchiusi i criminali seriali più pazzi e pericolosi degli Stati Uniti; un paio di omicidi efferati al punto giusto per scatenare il sospetto ed il panico; una storia d’amore complicata tra una psichiatra e l’unico sergente incaricato delle indagini… direi che il thriller è pronto per essere servito… e, a dirla tutta, non è neanche così male!
Evelyn Talbot è una bella psichiatra trentaseienne tormentata dal suo passato: a sedici anni è quasi morta per mano del suo fidanzato psicopatico che è ancora latitante e sembra seguirla ovunque vada. Sembra averla seguita anche qui, a Hilltop, un paesino dell’Alaska perso nel bel mezzo del nulla, in cui Evelyn si è trasferita per costruire Hannover house, una prigione di massima sicurezza in cui i criminali più pericolosi del Paese vengono studiati da un team di psichiatri molto preparati e competenti. Proprio qui, in questo tranquillo paesino immerso dalla neve, vengono uccise due donne, entrambe dipendenti di Hannover House; i loro corpi vengono ritrovati solo in parte e tutto farebbe pensare che l’autore dei delitti sia proprio Jasper, l’antico persecutore di Evelyn che sembra tornato per distruggerla. Ad occuparsi delle indagini c’è il sergente Murphy, da tutti soprannominato Amarok, un ventinovenne del posto, molto coraggioso ed intelligente, ma inesperto riguardo agli omicidi. Tra lui e la psichiatra c’era stato un inizio di relazione, stroncata dalle paure di lei, ma l’attrazione è ancora forte, molto… troppo forte per poter essere domata. Mentre, a piccoli passi, Evelyn ed Amarok cercano di costruire il loro futuro, la prigione di Hannover House è scossa dall’interno: dubbi, insinuazioni, doppiogioco… chi sa cosa? E come distinguere la verità dall’invenzione?
Un thriller ben scritto, molto scorrevole anche se all’inizio si fa un po’ fatica ad ingranare… forse avrei trattato meglio la storia tra Amarok ed Evelyn che sembra procedere a scossoni, un po’ abbozzata e discontinua. Ma mi è piaciuta la struttura generale del libro e la storia che, sebbene usi un’ambientazione non proprio originale, riesce a renderla peculiare a suo modo. Il ritmo, controllato in modo costante per buona parte del libro, subisce un’impennata (necessaria a parer mio) nel finale che lo eleva dalla piatta banalità.
Non è un thriller impegnativo, ma è una buona lettura per un weekend invernale, magari mentre fuori piove o, a dirittura, nevica!
 
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