Aldrich, Robert - Che fine ha fatto Baby Jane?

Susan

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Siamo negli anni '60, e nessuno, o quasi, si ricorda più di Baby Jane Hudson (Bette Davis).
Ma quella che oggi è un'anziana donna burbera ed eccentrica, da bambina è stata una stella del varietà, il cui nome stava sulla bocca di tutti e ai cui spettacoli accorreva la massa. Oggi vive in una lussuosa villa di Los Angeles con la sorella Blanche (Joan Crawford), un'ex diva del cinema la cui carriera è stata stroncata anni prima da un misterioso incidente che l'ha costretta sulla sedia a rotelle. Blanche può però ancora vantare una schiera di fan che la ricorda con affetto; la sua carriera, seppur breve, è stata così fulgida da adombrare per sempre gli anni di gloria di Baby Jane. Le due, così diverse (Blanche è posata e ragionevole, mentre Jane perennemente ubriaca e litigiosa), dipendono loro malgrado l'una dall'altra: Jane è mantenuta economicamente da Blanche, mentre quest'ultima, a causa della sua disabilità, necessita dell'aiuto dell'altra per il cibo e per l'essenziale.
La veste di infermiera non sembra però calzare tanto bene all'ex bambina prodigio, che dà chiari segni di non avere più intenzione di prendersi cura della sorella malata: nei suoi confronti cova da anni un rancore mai sopito...

Questo classico dell'horror psicologico del '62 è ancora capace di inquietare fortemente le nostre menti di spettatori, sebbene ormai assuefatte ad ogni tipo di violenza. Joan Crawford riesce a suscitare forte empatia vestendo i panni della donna indifesa e immobilizzata, costretta a subire le vessazioni fisiche e psicologiche della sorella pazza, e l'isolamento nella quale si trova quando questa, perfidamente, le toglie anche i pochi legami che le rimanevano col mondo esterno, risulta claustrofobico.
Bette Davis è magistralmente terrificante nel ruolo di una bambina viziata, capricciosa e in cerca di attenzioni imprigionata nel corpo di una donna vecchia, ed è capace di dare al suo personaggio sfumature psicologiche che solo un'attrice leggendaria come lei poteva dare: si meritò senz'altro la nomination che ricevette agli Oscar del '63 (l'anno delle sette statuette al mitico Lawrence d'Arabia :D).
Una nomination, come miglior attore non protagonista, la ricevette anche Victor Buono, per la sua interpretazione del pianista scapolo e squattrinato che Jane assume al fine di realizzare il suo ridicolo sogno di tornare a cantare davanti a un pubblico come faceva da bambina. E' il suo personaggio, insieme a quello della madre, ad aggiungere al film quel tocco di humour che contribuisce a renderlo così memorabile.
Diverse solo le scene di grande impatto, quella finale compresa, ma devo ahimè trattenermi dallo scriverne per non essere tacciata di spoileraggio :) Solo un'ultima cosa: se ancora non l'avete visto, fatelo subito! :D
 
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alessandra

Lunatic Mod
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Il terrore della mia infanzia ... lo vidi a 13 anni e rimasi scioccata. Ora da un lato vorrei rivederlo, ma non so se ne avrei il coraggio :OO
 
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