29° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Buonasera, siete pronti per inserire qui le vostre poesie preferite o le vostre creazioni in versi?
Aspetto le vostre proposte, come al solito iniziamo con una a testa, poi le commenteremo una per una.
Buon Poetic a tutti TUNZZZ
 

Marzati

Utente stonato
Ode al pomodoro, Neruda

La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due
metà
di un pomodoro,
scorre
per le strade
il succo.
In dicembre
senza pausa
il pomodoro,
invade
le cucine,
entra per i pranzi,
si siede
riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras
le saliere azzurre.
Emana
una luce propria,
maestà benigna.
Dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile,
riempie le insalate
del Cile,
si sposa allegramente
con la chiara cipolla,
e per festeggiare
si lascia
cadere
l'olio,
figlio
essenziale dell'ulivo,
sui suoi emisferi socchiusi,
si aggiunge
il pepe
la sua fragranza,
il sale il suo magnetismo:
sono le nozze
del giorno
il prezzemolo
issa
la bandiera,
le patate
bollono vigorosamente,
l'arrosto
colpisce
con il suo aroma
la porta,
è ora!
andiamo!
e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.

P.s ci hanno fatto anche una pubblicità, veramente bella, vi posto il link, qualora potesse interessarvi: https://www.youtube.com/watch?v=ph4mIBqx1FI
 

shvets olga

Member
Forse fu l'alcol

Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, la stanchezza del giorno.
Sparirono ai miei occhi la colonna
nera di legno con la testa antica, la porta della sala,
e la poltrona rossa col piccolo divano.
Venne al loro posto una via di Marsiglia.
Libera l'anima mia, senza ritegno
là di nuovo mi apparve, e si muoveva
in forma d'un giovane bello e sensuale,
d'un giovane corrotto: anche ciò sia detto.

Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, del giorno la stanchezza.
La povera anima mia n'ebbe ristoro, lei che sempre
sotto il peso degli anni sta costretta.

L'anima mia n'ebbe ristoro: essa mi apparve
in una via graziosa di Marsiglia
in forma d'un giovane felice e dissoluto,
senza vergogna alcuna, certamente.

Costantino Kavafis
(1919)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ma che belle poesie! :D

Lettera d'amore

Non è facile dire il cambiamento che operasti.
Se adesso sono viva, allora ero morta
anche se, come una pietra, non me ne curavo
e me ne stavo dov'ero per abitudine.
Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
di comprendere l'azzurro, o le stelle.
Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
mascherato da sasso nero tra i sassi neri
nel bianco iato dell'inverno-
come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
dai milioni di guance perfettamente cesellate
che si posavano a ogni istante per sciogliere
la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
angeli piangenti su nature spente,
Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
pietre stolide e inespressive,
Io guardavo e non capivo.
Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
per riversarmi fuori come un liquido
tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
Albero e pietra scintillavano, senz’ombra.
La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
Ora assomiglio a una specie di dio
e fluttuo per l’aria nella mia veste d'anima
pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.

Sylvia Plath
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Guardo


pigiamone colorato, quello con gli orsetti
niente trucco, broncio da sonno, bigodini
fai colazione appollaiata sullo sgabello alto;
buffa una macchia di cioccolato sulla guancia

io che ti guardo mentre preparo il caffè
gli occhi come un bimbo nelle fiabe


gli scaffali nel nostro supermercato di periferia
i tuoi gusti le tue scelte e i tuoi dinieghi:
questo è buono e genuino, l’altro invece ingrassa...
le sopracciglia aggrottate nel calcolare i prezzi

io che poso diligente la roba nel carrello
gli occhi come un bimbo nelle fiabe


mare immenso azzurro e caldo: la brezza
carezza il tuo bel corpo in costume, già scuro
e ti lasci cospargere la pelle di abbronzante
mentre con risolutezza ti stendi sul lettino al sole

io che leggo un libro, un po’ in disparte
gli occhi come un bimbo nelle fiabe


la nostra figlia amata è qui oggi, col compagno;
per offrire loro il meglio, tanto abbiamo fatto insieme
poi esordisci nuncurante con banali frivolezze,
il preludio al piatto forte: matrimonio e nipotini

io che con te marito padre e figlio
gli occhi come un bimbo nelle fiabe


sei rimasta più del consueto alla specchiera
ti sei truccata accuratamente, e un po’ pesante
hai indossato i tuoi abiti più eleganti e giovanili:
oggi esci; ma tanto non farai tardi per cena.

io che so che non ti rivedrò mai più
gli occhi come un bimbo nelle fiabe


Hot
 

maclaus

New member
Canto notturno di un finanziere errante della Legione di Ancona

Quante stelle stasera nel cielo.
In silenzio stanno a guardare
che qui io sto da solo
e invece ti vorrei accanto
anche soltanto
per poterti parlare.

In questa notte silente,
mentre sto a scrutare il cielo,
affannoso ti cerco
tra le infinite stelle,
compagna di altre notti
senza luce,
amante appassionata...

E' in questa notte
così lieve e serena
che ti cerco bramoso
tra le luci lontane.
Eppur davanti a me
ora ti vedo:
vicina e irraggiungibile
eterea e inafferrabile...

E tu, pallida luna,
del mio desiderio
testimone muta,
tra poco lascerai
- anche tu -
il posto al sole
per l'eterno rincorrersi
che è dei giorni,
del nostro destino...

(maclaus)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Iniziamo con la prima poesia, Ode al pomodoro di Neruda

La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due
metà
di un pomodoro,
scorre
per le strade
il succo.
In dicembre
senza pausa
il pomodoro,
invade
le cucine,
entra per i pranzi,
si siede
riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras
le saliere azzurre.
Emana
una luce propria,
maestà benigna.
Dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile,
riempie le insalate
del Cile,
si sposa allegramente
con la chiara cipolla,
e per festeggiare
si lascia
cadere
l'olio,
figlio
essenziale dell'ulivo,
sui suoi emisferi socchiusi,
si aggiunge
il pepe
la sua fragranza,
il sale il suo magnetismo:
sono le nozze
del giorno
il prezzemolo
issa
la bandiera,
le patate
bollono vigorosamente,
l'arrosto
colpisce
con il suo aroma
la porta,
è ora!
andiamo!
e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.

P.s ci hanno fatto anche una pubblicità, veramente bella, vi posto il link, qualora potesse interessarvi: https://www.youtube.com/watch?v=ph4mIBqx1FI
 

Marzati

Utente stonato
La poesia in questione, la prima di Neruda che leggo, mi ha colpito moltissimo. Mi è sin da subito piaciuta la sua “umiltà”, perché il pomodoro è umile, eppure fondamentale. Il pomodoro riempe le insalate del Cile, unisce tutti, ricchi e poveri. Poi questa poesia mi pare una laica ode, dalle sfumature quasi pagane, alla natura, a questa immensità brulicante di vita che ci culla, e ci dona pace. Ovviamente si parla di cibo, di quel bellissimo momento di nutrimento e di condivisione, con amici e parenti. Tutte queste cose: famiglia, umiltà, natura, pace, assieme mi fan pensare a una cosa: alla vita.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Favolosa! Ci vuole davvero un grande senso della poesia per rendere il pomodoro oggetto di versi :) Conoscevo Neruda in tutt'altra veste e sono piacevolmente stupita.
E' una poesia che mi trasmette senso di pienezza e, come dice Marzati, di convivialità, sembra quasi un'esortazione a guardarci intorno e a godere delle piccole cose.
Io mangio molti pomodori, alla faccia del reflusso gastroesofageo :mrgreen:
 

maclaus

New member
Pablo Neruda è conosciuto principalmente come il poeta dell’amore e della sensualità, per la straordinaria intensità dei suoi versi amorosi.
Però non si ispirò soltanto ai sentimenti più elevati, ma anche a un genere d’amore più semplice e che non passa mai di moda: l’amore per il cibo.
Nella raccolta "Ode al vino e altre odi elementari", dedica i suoi versi a momenti che nella quotidianità ci paiono scontati, ma che sono in realtà ciò che rende preziosa e apprezzabile la nostra vita quotidiana.
Ci sono infatti l’Ode al giorno felice e l’Ode alla semplicità, l’Ode al vino e quella al cocomero, e poi al carciofo, alla prugna, al pomodoro. Questi ingredienti sono visti dal poeta con occhi a tratti ingenui a tratti infinitamente profondi...
Le immagini evocate nei versi sono talmente "percepibili" che le usano anche in pubblicità, reclamizzando una nota marca di passata con l’Ode al pomodoro di Neruda.:)
 

shvets olga

Member
Mentre stavo per scrivere un post su questa poesia, voi avete già scritto tutto. :)
La gente vive così poco e spesso così male che per imparare a godersi la vita è necessario amare le cose più semplici che sono fundamentali sia per ricchi sia per poveri.

L'amore per il cibo:

"Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato; lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi: bagna il palato molle, sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e infine si depone nello stomaco che ride di folle contentezza."
G. Flaubert


"Dopo il non far nulla, io non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare, mangiare come si deve, intendiamoci. L'appetito è per lo stomaco ciò che l'amore è per il cuore.
Lo stomaco vuoto rappresenta il fagotto o il piccolo flauto, in cui brontola il malcontento o guaisce l'invidia; al contrario, lo stomaco pieno è il triangolo del piacere oppure i cembali della gioia.
Quanto all'amore, lo considero la prima donna per eccellenza, la diva che canta nel cervello cavatine di cui l'orecchio si inebria e il cuore ne viene rapito.
Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita, e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne.
Chi la lascia fuggire senza averne goduto, è un pazzo."

G. Rossini
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Trattandosi di Neruda, fin dalle prime righe mi sono sentito trascinato automaticamente in un vortice di anti-dittatura, di ribellione al tristemente golpe di Pinochet.

Fiducioso di averci visto bene, interpretando la poesia come un incitamento al popolo oppresso, sono andato a cercarmi la data di pubblicazione e … 1954 !!!

maccome, se il golpe è del 73

allora ho capito la grandiosità del personaggio, premonitrice di dove avrebbe portato l’andamento socio-politico dell’epoca, profondo conoscitore delle pulsioni umane e di quel suo popolo cileno.

un parallelo metaforico tra questo e i pomodori, gustoso, pittoresco, violento nei sapori e colori come nel carattere, ricchezze vs povertà, coesione, sangue e quant’altro…

un’alba di umanità che non avrebbe tardato a manifestarsi, dopo essere stati uccisi e versato tanto sangue.

un monito per quella gente che ammira e stima, a non farsi sopraffare e ribellarsi con le proprie qualità impareggiabili.

il golpe avvenne nel 73, e solo 12 giorni dopo egli morì, morte di cui è fortemente sospetta essersi macchiata la dittatura contro un simile personaggio che, amante della gente della bellezza e dei sapori, altro poteva essere se non un dissidente.

macchia inevitabilmente rossa e indelebile.

come pomodoro sui vestiti.
 
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maclaus

New member
Hot. il golpe è del 73... sicuramente un refuso, che non intacca minimamente, comunque, le tue considerazioni...:ad:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco la seconda poesia, naturalmente chi vuole può ancora commentare L'ode al pomodoro :)

Forse fu l'alcol

Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, la stanchezza del giorno.
Sparirono ai miei occhi la colonna
nera di legno con la testa antica, la porta della sala,
e la poltrona rossa col piccolo divano.
Venne al loro posto una via di Marsiglia.
Libera l'anima mia, senza ritegno
là di nuovo mi apparve, e si muoveva
in forma d'un giovane bello e sensuale,
d'un giovane corrotto: anche ciò sia detto.

Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, del giorno la stanchezza.
La povera anima mia n'ebbe ristoro, lei che sempre
sotto il peso degli anni sta costretta.

L'anima mia n'ebbe ristoro: essa mi apparve
in una via graziosa di Marsiglia
in forma d'un giovane felice e dissoluto,
senza vergogna alcuna, certamente.

Costantino Kavafis
(1919)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Hot. il golpe è del 73... sicuramente un refuso, che non intacca minimamente, comunque, le tue considerazioni...:ad:

ti ringrazio della gentile segnalazione.
:wink:
certo che si tratta di un refuso, maledetto cellulare...
ti pare possibile che abbia sbagliato contemporaneamente anno del golpe e anno della morte di Neruda ?!?
:W
permettimi di correre a mettere le cose a posto
:ABBB



ps.): nel correggere, mi sono però accorto che nella parte finale, dove parlavo della morte (il cui anno perciò non ho sbagliato :mrgreen: ) del poeta, avevo scritto invece proprio 73...
meglio così, no?!?

:YY
 

shvets olga

Member
Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, la stanchezza del giorno.


Incredibile meravigliosa poesia, è incredibile come le parole possono trasmettere lo stato d'animo, un ritmo,una melodia, dentro di me sento il suono di un blues molto sentimentale e malinconico. Questi versi non possono essere letti ad alta voce o veloce, ma con molta tristeza.

Col passare del tempo a un certo punto torniamo, ricordiamo i nostri sogni, che abbiamo abandonato, con l'età diventiamo più dipendenti e meno liberi.
 
Ultima modifica:

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
È molto triste che sotto il peso degli anni una visione positiva della vita possa apparire solo per effetto dei fumi dell’alcol o per il sonno conseguente alla stanchezza.

Credo che il ventilato ristoro dell’anima sia percepito dal poeta ancora immerso in tale sopore allucinato e onirico, e che al risveglio si sentirà peggio di prima.

La pace con se stessi si consegue unicamente prendendo il tempo per mano.

:boh:
 

shvets olga

Member
È molto triste che sotto il peso degli anni una visione positiva della vita possa apparire solo per effetto dei fumi dell’alcol o per il sonno conseguente alla stanchezza.

Credo che il ventilato ristoro dell’anima sia percepito dal poeta ancora immerso in tale sopore allucinato e onirico, e che al risveglio si sentirà peggio di prima.

La pace con se stessi si consegue unicamente prendendo il tempo per mano.

:boh:

È triste, ma a volte succede, a volte… :)
La poesia è molto precisa e con me è stato così, e quando bevevo più del dovuto cominciavo compiangere me stessa, è lacrime ubriachi diceva sempre mio marito, ricordavo quello che volevo e che non è accaduto, nel corso degli anni ho imparato a nascondere le proprie emozioni (o ho imparato a bere :D) Devo dire che anche in stato sorbio è stato così:), ma, in generale, sono una donna felice :).

Sto pensando che la pace con se stessi è una cosa, in generale, irraggiungibile.
 
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maclaus

New member
Su questa poesia concordo con quanto scritto da Hot...
Forse perché non riesco ad immaginare di scrivere qualcosa sotto l'effetto di alcol o droghe.
Sono troppo attaccato alla realtà che mi circonda...e che mi piace tanto... anche senza "vedere" le cose in modo "distorto"...:)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Su questa poesia concordo con quanto scritto da Hot...
Forse perché non riesco ad immaginare di scrivere qualcosa sotto l'effetto di alcol o droghe.
Sono troppo attaccato alla realtà che mi circonda...e che mi piace tanto... anche senza "vedere" le cose in modo "distorto"...:)

se possibile, il recente compleanno ti ha ulteriormente maturato !

:)
 
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