Frears, Stephen - Florence

Susan

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Siamo nella New York degli anni '40, pochi mesi prima della fine della guerra.
Florence Foster Jenkins (Meryl Streep) è un'incallita melomane e mecenate, amica di personaggi del calibro di Toscanini, nonché principale promotrice e finanziatrice della scena musicale della città. La musica è stata per la sua intera vita la sua grande consolazione, e a lei dedica ogni sua energia. L'anziana donna ha di che doversi consolare, perché fin dall'età di 18 anni una malattia le affligge il corpo e la mente, impedendole di farsi una famiglia, e i rimpianti per quello che la sua vita avrebbe potuto essere a volte affiorano dolorosamente... ma a soffocarli ci pensa il premuroso marito St.Clair Bayfield (Hugh Grant), attore teatrale inglese senza più ambizioni, che ora dedica la sua vita a proteggere la sua Florence dalla cattiveria del mondo. Il loro rapporto coniugale è piuttosto anomalo per motivi a cui non posso accennare per non rivelare troppo, ma la lealtà e la dedizione di lui, così come l'affetto infantile di lei, risultano commoventi.
Dopo aver assistito a un concerto del soprano Lily Pons, Florence esprime il desiderio di provare l'impareggiabile emozione di cantare davanti a un pubblico. Il marito, seppur consapevole delle sue scarse doti canore, si dà subito da fare per renderla felice: assume il giovane pianista Cosmé McMoon (l'esilarante Simon Helberg), organizza concerti e paga il pubblico affinché si mostri entusiasta, preoccupandosi che mai un commento negativo giunga all'orecchio di Florence... fino a quando arriva il momento di esibirsi sul prestigiosissimo palcoscenico della Carnegie Hall (il giorno dopo il concerto di Sinatra), e la situazione rischia di sfuggirgli di mano...

Questo nuovo lavoro del regista britannico Stephen Frears non ha deluso le mie aspettative, che erano alte in quanto sono un po' melomane io stessa. L'atmosfera della New York di quegli anni è resa in maniera eccellente (da notare i titoli di testa), la vicenda è curiosa e poco conosciuta e valeva decisamente la pena di raccontarla. Ma la punta di diamante è il superbo cast. Gli attori nei ruoli secondari danno il meglio di sé: ho già citato Simon Helberg che è la principale fonte di comicità (non lo conoscevo e credo proprio che questo film lo lancerà), ma vale la pena di nominare anche Rebecca Ferguson e la simpaticissima Nina Arianda.
Non si commetta però l'errore di credere che si tratti di un film comico, perché non lo è affatto, sebbene le risate non manchino. Il personaggio interpretato magistralmente da Meryl Streep (un'ennesima nomination all'Oscar assicurata per lei) è quello di una donna malata che suscita grande pena, e non si può fare a meno di volerle bene, di tifare per lei e di applaudire, nonostante sia effettivamente stonata come una campana.
Insomma, chiunque ami la musica veda questo film: non potrà esimersi dal commuoversi per la genuinità e l'entusiasmo infantili coi quali Florence si aggrappa al suo grande amore, fonte di gioia e ragione di vita.


Florence si esibisce nella celeberrima aria della Regina della notte "Der hoelle Rache" da Il flauto magico di Mozart.
 
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elisa

Motherator
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E' uno di quei film che mi ha riempito di gioia e di tenerezza, una storia d'amore, d'altri tempi, ma che si vorrebbe fosse eterna per la sua profonda bellezza.
 
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