Quando ho letto questo romanzo storico, mi sono subito identificata nella protagonista, ovvero una donna che non accetta gli obblighi della condizione femminile. Lei non vuole essere solo una moglie e una madre, ma anche una valorosa condottiera come il padre, Spartaco. Lei è, infatti, la sua leggendaria figlia, Arria, incaricata dalla madre di ritrovare la sorella Claudia, rapita proprio a seguito della ribellione e della morte di Spartaco. Lo sfondo è quello dell’antica Roma, la Città Eterna, Caput Mundi, dove il Senato gode di un potere feroce e inarrestabile. Arria, seguita da un esercito di amici e dal generale che aiutò Spartaco a ribellarsi, entra a Roma, ma viene rapita e condannata a combattere nell’arena proprio come accadde al padre. Ho ammirato la protagonista, la sua forza e il suo coraggio. Coraggio avuto anche dalla sorella gemella Claudia, identica ad Arria, che decide di prendere il posto della gemella nell’arena per consentirle di fuggire. Questo romanzo è una storia di donne forti e di uomini brutali e senza pietà, è uno spaccato sulla condizione femminile di ieri che, a tratti, e in alcune realtà, possiamo ritrovare anche oggi, specie quando si parla di donne abusate o violentate dagli uomini. L’eredità di una leggenda è una storia di speranza e di riscatto femminile, ma anche una storia d’amore e passione, come quello vissuto dalla protagonista per il coraggioso e affascinante generale Alario, un romano che, innamoratosi di lei, l’aiuterà a fuggire dall’inferno dell’arena e le darà anche un figlio. Per l’ambientazione e la trama avvincente, non mi stupirei di ritrovare la figlia di Spartaco al cinema o in Tv, magari in un film o in una fiction a sfondo storico.