30° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Buongiorno,
che sorprese ci riservate per questo Poeticforum? Non sembra vero sia passato così tanto tempo...
Aspetto sempre le vostre proposte, per il momento una a ciascuno :)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
19 MARZO

Mille date evidenziate:
cerchi croci ed asterischi,
sottolineature ellissi…
Su domani nessun segno!

Sono promemoria, i segni;
ma domani non lo scordo,
proprio perché non ve n’è alcuno!

Domani è ciò che hai nella testa,
domani è quello che hai nel cuore...
o proprio perché di lui nulla
in te rimasto, a ben vedere, cogli.

Una data che finora sempre
altri a ricordarti han provveduto.
Giorno che mai ti ha detto nulla:
perché troppo ti voleva dire?

Non più tu nè io, domani,
ora coetanei: un’esistenza sola,
ancestrale, atavico ruolo. Padri.
Redivivo, in me invecchierai.

Ricordarsi di una data, sempre,
per mantenere viva una persona;
facile scordarsi della prima, oggi
ancor più dell’altra, nel ricordo.

Anniversario, solo più una ricorrenza,
tra individui alieni ancorché presenti.
Ma quella persona un’unica esistenza:
ben presente pure nella reale assenza.

Un’esistenza. La tua, che non è la nostra.
Un’esistenza. La tua, che ora è noi tutti.
Mai mi accorsi della tua presenza, eppure
sempre la tua assenza mi è pesata.

Ora che assente sei per un motivo vero,
non mi accorgo invece della tua assenza.
E di te mi pesa adesso la presenza.

Insegnandomi nulla, in vita, invero
tutto mi illudevo di avere da te appreso;
ma molto di più la tua morte infine
mi ha trasmesso che la tua esistenza intera .

Ho imparato allora chi tu non eri,
ho capito mio malgrado nostra madre,
chi e che cosa i figli vostri; ma …
Chi io sono sempre hai taciuto!

Perché da solo imparar dovevo
che io un figliolo tuo non sono;
e l’illuminante verità, quanto ovvia
nel mio deserto, traumatica, scoprire:
io sono te!

Hot
 

shvets olga

Member
Poesia della moglie

Ed è chiaro che, alla fine, lei è caduta giù
dalla luna, non come una
snella Cinzia a Delfi, dopotutto
non è diciassettenne, ma con la grazia
sensuale e l'implacabilità personale
di una dea dei nostri tempi; così lui dice a
se stesso di notte vedendo il bagliore
del sonno di lei nella metà (due-terzi a rigore)
del loro letto, il claire de lune della spalla
e della fronte dietro le nuvole scure
dei capelli. Lui beve il suo vino
e ingoia più pillole. Gli uccelli
cantano la loro prima mattinata, piccoli cinguettii e
frinire di insetti, e fuori la prima luce
vela la finestra. Il giorno sarà orribile,
nervoso, cupo e pieno di tensione. L'ultima
sigaretta, il sorso finale di chardonnay,
e si stringe contro il caldo bagliore di lei,
pensando a quando dodicenne
nuotava nel caldo laghetto oltre
gli olmi e gli alberi di noce al limite
del prato. Si rigirava come una carpa assonnata
tra le ninfee, sotto le libellule
e le nuvole roventi dei vecchi giorni d'estate.

Hayden Carruth
 

maclaus

New member
Fotografie

Rivivono emozioni
tra le mani.
Attimi fugaci
di espressioni gaie,
di momenti felici.
Frammenti di passato
ormai remoto...
Bisogno di ricordare,
di sentire ancora
gesti d'amore,
cose e persone care.
Illusione vana
d'imprigionare il tempo...

Tra le dita restano
i ricordi e i rimpianti.
Teneri istanti
strappati
all'inarrestabile
giostra del destino...

Brucia la sua legna
il fuoco
e dirada i ricordi
la malinconia
di chi ha visto l'età
passare e fuggire via,
mentre guarda
con stupore
chi del tempo
ancora ne coglierà
la sua parte migliore...

(maclaus)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Li nummeri

Conterò poco, è vero:
- diceva l'Uno ar Zero –
- ma tu che vali? Gnente: propio gnente
sia ne l'azzione come ner pensiero
rimani un coso vôto e inconcrudente.

Io, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.

È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so' li zeri che je vanno appresso.

Trilussa
 

Grantenca

Well-known member
Ode saffica (aprile 1905)

Io vivo fuori del mondo reale
Vivo in un sogno, vivo in un idea
un’idea che m’innalza, mi ricrea nella miseria
Il sangue nelle vene si ravviva
come i ruscelli al cader della pioggia.
Io schiavo del pensier ora divenni un sognatore.
Gli strali del mio povero cervello
Che il cuore a me uccidevano ed il mondo s’arrestano,
si smussano placati interrogando.
Una forma gentile li ha domati
a lei l’ardita piegano carne
si prostrano all’imagine adorata muti ammirando.
Tra i lampi del pensiero annientatore fra le battaglie,
fra le delusioni te vidi pura e fulgida fanciulla nell’innocenza.

Carlo Michelstaedter
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Prosciugata

Prosciugata
Di parole che non porteranno a niente
Prosciugata
Di sentimenti sparsi nel vento
Liberi di essere presi
Da chiunque voglia respirarmi
Prosciugate
le mie lacrime
versate
in attesa di nuova pioggia
per irrorare la mia linfa
e riempirmi di me
e rifiorire

Eva Bosi (la nostra Evy :wink:) dalla raccolta Eva contro Eva
 

Evy

Member SuperNova
Grazie di Cuore Mine :ABBB
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Stavolta partiamo con il turbo iniziando con la poesia di Hot :)
Come quasi tutti sapete, chi vuol proporre qualcos'altro può sempre farlo :wink:

19 MARZO

Mille date evidenziate:
cerchi croci ed asterischi,
sottolineature ellissi…
Su domani nessun segno!

Sono promemoria, i segni;
ma domani non lo scordo,
proprio perché non ve n’è alcuno!

Domani è ciò che hai nella testa,
domani è quello che hai nel cuore...
o proprio perché di lui nulla
in te rimasto, a ben vedere, cogli.

Una data che finora sempre
altri a ricordarti han provveduto.
Giorno che mai ti ha detto nulla:
perché troppo ti voleva dire?

Non più tu nè io, domani,
ora coetanei: un’esistenza sola,
ancestrale, atavico ruolo. Padri.
Redivivo, in me invecchierai.

Ricordarsi di una data, sempre,
per mantenere viva una persona;
facile scordarsi della prima, oggi
ancor più dell’altra, nel ricordo.

Anniversario, solo più una ricorrenza,
tra individui alieni ancorché presenti.
Ma quella persona un’unica esistenza:
ben presente pure nella reale assenza.

Un’esistenza. La tua, che non è la nostra.
Un’esistenza. La tua, che ora è noi tutti.
Mai mi accorsi della tua presenza, eppure
sempre la tua assenza mi è pesata.

Ora che assente sei per un motivo vero,
non mi accorgo invece della tua assenza.
E di te mi pesa adesso la presenza.

Insegnandomi nulla, in vita, invero
tutto mi illudevo di avere da te appreso;
ma molto di più la tua morte infine
mi ha trasmesso che la tua esistenza intera .

Ho imparato allora chi tu non eri,
ho capito mio malgrado nostra madre,
chi e che cosa i figli vostri; ma …
Chi io sono sempre hai taciuto!

Perché da solo imparar dovevo
che io un figliolo tuo non sono;
e l’illuminante verità, quanto ovvia
nel mio deserto, traumatica, scoprire:
io sono te!

Hot
 

Marzati

Utente stonato
Scusate il ritardissimo, intanto posto la mia proposta.
Saffo (lo so, di nuovo, ma la amo e poi non consco molti poeti); spero di poter commentare a breve la poesia di Hot.


Vorrei veramente essere morta.
Essa lasciandomi piangendo forte,

mi disse: « Quanto ci è dato soffrire,
o Saffo: contro ogni mia voglia
io devo abbandonarti ».

« Allontanati felice » risposi
« Ma ricorda che fui di te
sempre amorosa.

Ma se tu dimenticherai
(e tu dimentichi) io voglio ricordare
i nostri celesti patimenti:

le molte ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo;

i vezzi di leggiadre corolle
che mi chiudesti intorno
al delicato collo;

e l'olio da re, forte di fiori,
che la tua mano lisciava
sulla lucida pelle;

e i molli letti
dove alle tenere fanciulle joniche
nasceva amore della tua bellezza.

Non un canto di coro,
né sacro, né inno nuziale
si levava senza le nostre voci;

e non il bosco dove a primavera
il suono... ».
 

maclaus

New member
La poesia di Hot mi ha molto colpito perché ha riportato a galla sentimenti sopiti e sensazioni che credevo dimenticate...
La figura paterna per ognuno di noi rappresenta, credo, la proiezione di noi stessi su questa strana cosa che chiamiamo esistenza.
Curiosamente, avevo anch'io pensato di postare una mia poesia per ricordare mio padre in occasione di San Giuseppe.
Lo stile di Hot, il suo modo di scrivere, ha il pregio di colpirmi direttamente sia il cuore, sia il cervello. E' asciutto, diretto, senza fronzoli. E' sincero.
Ed io sono un suo sincero ammiratore :ad:
Il finale ci fa riscoprire quello che molti affermano con superficialità e che è invece il senso vero della nostra vita: noi siamo tutti sangue del nostro sangue...
 

Ondine

Logopedista nei sogni
19 marzo

Un’esistenza. La tua, che non è la nostra.
Un’esistenza. La tua, che ora è noi tutti.
Mai mi accorsi della tua presenza, eppure
sempre la tua assenza mi è pesata.

Ora che assente sei per un motivo vero,
non mi accorgo invece della tua assenza.
E di te mi pesa adesso la presenza.

Insegnandomi nulla, in vita, invero
tutto mi illudevo di avere da te appreso;
ma molto di più la tua morte infine
mi ha trasmesso che la tua esistenza intera .


Queste strofe mi commuovono.
Non so cos'altro aggiungere, credo parlino da sole.
 

shvets olga

Member
Non lo so, penso che nella poesia l'amore si è intrecciato con la paura.
"...E di te mi pesa adesso la presenza.
...................................................
e l’illuminante verità, quanto ovvia
nel mio deserto, traumatica, scoprire:
io sono te!"

Francamente, non capisco il motivo di questa paura: o non puoi essere come tuo padre, o sei troppo simile a lui.
Magari ho tradotto male la poesia.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Dapprincipio questa poesia sembra quasi spiritosa, poi si fa seria e profonda, quasi autopsicanalitica. Nell'analisi della figura del padre, del rapporto tra lo stesso padre e se stesso, del ricordo del genitore c'è una partecipazione forte ma molto lucida.
Mi viene spontaneo ringraziare Hot per avere condiviso con noi una poesia così intima che, è vero, parla da sola, non è facilmente commentabile, sembra quasi di essere indiscreti.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Seconda proposta

Poesia della moglie

Ed è chiaro che, alla fine, lei è caduta giù
dalla luna, non come una
snella Cinzia a Delfi, dopotutto
non è diciassettenne, ma con la grazia
sensuale e l'implacabilità personale
di una dea dei nostri tempi; così lui dice a
se stesso di notte vedendo il bagliore
del sonno di lei nella metà (due-terzi a rigore)
del loro letto, il claire de lune della spalla
e della fronte dietro le nuvole scure
dei capelli. Lui beve il suo vino
e ingoia più pillole. Gli uccelli
cantano la loro prima mattinata, piccoli cinguettii e
frinire di insetti, e fuori la prima luce
vela la finestra. Il giorno sarà orribile,
nervoso, cupo e pieno di tensione. L'ultima
sigaretta, il sorso finale di chardonnay,
e si stringe contro il caldo bagliore di lei,
pensando a quando dodicenne
nuotava nel caldo laghetto oltre
gli olmi e gli alberi di noce al limite
del prato. Si rigirava come una carpa assonnata
tra le ninfee, sotto le libellule
e le nuvole roventi dei vecchi giorni d'estate.

Hayden Carruth
 

Marzati

Utente stonato
Commento della poesia di Hot. Devo ammettere che la ho riletta più volte, non mi è sembrata molto chiara. Comunque molto bella, come si diceva, l'idea di un legame così forte e ancestrale col proprio sangue, in un miracolo della rigenerazione del vecchio nel nuovo, che diventano quasi la stessa cosa, o meglio: che sono quasi la stessa cosa. A proposito della parvenza a tratti quasi autopsicoanalitica, mi par di notare una specie di angoscia che sembra aumentare man mano che la poesia s'avvicina alla fine.
 

Marzati

Utente stonato
Poesia della moglie

Ed è chiaro che, alla fine, lei è caduta giù
dalla luna, non come una
snella Cinzia a Delfi, dopotutto
non è diciassettenne, ma con la grazia
sensuale e l'implacabilità personale
di una dea dei nostri tempi; così lui dice a
se stesso di notte vedendo il bagliore
del sonno di lei nella metà (due-terzi a rigore)
del loro letto, il claire de lune della spalla
e della fronte dietro le nuvole scure
dei capelli. Lui beve il suo vino
e ingoia più pillole. Gli uccelli
cantano la loro prima mattinata, piccoli cinguettii e
frinire di insetti, e fuori la prima luce
vela la finestra. Il giorno sarà orribile,
nervoso, cupo e pieno di tensione. L'ultima
sigaretta, il sorso finale di chardonnay,
e si stringe contro il caldo bagliore di lei,
pensando a quando dodicenne
nuotava nel caldo laghetto oltre
gli olmi e gli alberi di noce al limite
del prato. Si rigirava come una carpa assonnata
tra le ninfee, sotto le libellule
e le nuvole roventi dei vecchi giorni d'estate.

Hayden Carruth
Di questo componimento mi piace la potenza descrittiva che ci permette di cogliere benissimo un piccolo scorcio di vita, una piccola parte di una giornata, rimanendo ancorati alla realtà ma, al contempo, facendolo anche con gli occhi un po' incantati e quasi "da favola" dell' uomo veramente innamorato della propria compagna. Devo anche dire però, come altri hanno fatto per altri componimenti, che proprio la potenza descrittiva di cui sopra mi pare più adatta a un racconto che a una poesia. Sostanzialmente questo testo non mi ha dato l' impressione che si tratti di una lirica, pur avendo delle parti veramente belle poeticamente.
 

shvets olga

Member
Mi sembra, che questa donna è morta, domani sarà un funerale.

“Il giorno sarà orribile,
nervoso, cupo e pieno di tensione.”


La vecchiaia è spietata… Rimaniamo giovani solo negli occhi chi ci ama (amava).
 

maclaus

New member
E' come dice Olga...(la nostra più brava lettrice di poesia :ad:)
Lui sta contemplando quello che rimane della donna amata...e, probabilmente, il giorno dopo sarà quello del suo funerale.
Anche in questo caso, più che poesia mi sembra prosa.
Bella, ma non rientra tra le mie preferenze...:boh:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La terza poesia è del nostro maclaus :YY

Rivivono emozioni
tra le mani.
Attimi fugaci
di espressioni gaie,
di momenti felici.
Frammenti di passato
ormai remoto...
Bisogno di ricordare,
di sentire ancora
gesti d'amore,
cose e persone care.
Illusione vana
d'imprigionare il tempo...

Tra le dita restano
i ricordi e i rimpianti.
Teneri istanti
strappati
all'inarrestabile
giostra del destino...

Brucia la sua legna
il fuoco
e dirada i ricordi
la malinconia
di chi ha visto l'età
passare e fuggire via,
mentre guarda
con stupore
chi del tempo
ancora ne coglierà
la sua parte migliore...

(maclaus)
 
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