Vitali, Andrea - A cantare fu il cane

Meri

Viôt di viodi
Siamo negli anni '30 e una sera a Bellano, dalla casa di Emerita Diachini fugge un uomo, mentre la padrona urla: "Al ladro!"
Viene arrestato un certo Serafino Caiazzo, che è noto x piccoli reati, ma...

Le cose sono due: o non subisco più il fascino di Vitali o le sue stoie non sono più quelle di una volta.
 

isola74

Lonely member
Siamo negli anni '30 e una sera a Bellano, dalla casa di Emerita Diachini fugge un uomo, mentre la padrona urla: "Al ladro!"
Viene arrestato un certo Serafino Caiazzo, che è noto x piccoli reati, ma...

Le cose sono due: o non subisco più il fascino di Vitali o le sue stoie non sono più quelle di una volta.

Approfitto, visto che sei una estimatirce di Vitali, per chiederti qualche consiglio.
Quali mi consiglieresti tra i libri degli ultimi tre / quattro anni? e vorrei rileggerne uno davvero bello e ai livellli dei primi :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Primo romanzo di Vitali che ho letto e devo confessare che mi sono divertita. Ironico e paradossale, descrive la provincia italiana in modo simpatico, dimostrando affetto per tutti i personaggi della sua storia, e che diventano un'insieme corale, come lo si può vedere stando al bar o passeggiando o nella sala d'aspetto di un ambulatorio medico. Sguardo acuto e penna facile. Una lettura leggera e piacevole.
 

MonicaSo

Well-known member
Anche questa volta ci sono tanti elementi tipici di Vitali: i paesani di Bellano, con i loro nomi improponibili; più vicende che si intersecano prima in modo ingarbugliato e poi via via più differenziate; il maresciallo Maccadò e la sua simpatica famiglia (nonché moglie spesso incinta); una (o più) soluzione che fa sorridere e pensare: "in fondo era tutto semplice"... perché sulle rive di un lago la vita è serena, tranquilla, bucolica... soprattutto se ce la racconta un furbacchione come Vitali 😉
 
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