Le vostre introduzioni preferite

bonadext

Ananke
Quali sono le vostre introduzioni (o saggi introduttivi) che preferite? Non importa se li leggete all'inizio o alla fine del libro in questione. L' importante è rimanere “illuminati” sull'opera che andrete a leggere (o avete già letto) in modo semplice e chiaro, senza essere prolisse o astruse.

La maggior parte delle introduzioni che mi è capitato di leggere svolgono il proprio compito senza infamia ne lode, alcune erano orribili, ma quelle in cui voglio soffermarmi sono quelle che rimangono impresse per la loro efficacia, per la capacità di trasmettere il senso ultimo che l'opera stessa vuole rappresentare, magari accompagnate con citazioni o riferimenti “importanti” da prendere in considerazione per ampliare il nostro bagaglio culturale/letterario.

Per il momento le mie preferite sono queste:

- “Le notti bianche” di Dostoevskij (edizione Mondadori). L'introduzione di Giovanna Spendel è la mia preferita, assolutamente illuminante.

- “Baccanti” di Euripide (edizione Feltrinelli). Il saggio introduttivo di Franco Rella è veramente completo e magistrale.

- “La sonata a Kreutzer” di Tolstoj (edizione Einaudi). La nota introduttiva di Vittorio Strada è un esempio di introduzione in sintesi perfetta.

- “Bouvard e Pecuchet” di Flauber (edizione Feltrinelli). In un breve saggio introduttivo Franco Rella fa un'ottima analisi.
 

Tanny

Well-known member
Forse sono io ad essere atipico, ma le introduzioni le salto a piedi pari, il motivo può sembrare stupido (e molto probabilmente lo è) ma mi da fastidio che qualcuno mi spieghi quello che andrò a leggere, per la ragione avulsa che "non sono scemo e posso arrivarci da solo", così facendo sono sicurissimo di perdere molte cose per strada e rischiare di non capire molte cose, ma è una mia fissazione ed è più forte di me.
Le uniche due introduzioni che ho letto sono quelle della Bibbia e dell'Ulisse di Joyce, entrambi testi per i quali è obbligatorio partire preparati, per tutti gli altri se supera la facciata di lunghezza la ignoro completamente, accettando il rischio di arrivare alla fine del libro e chiedermi: "ma che cavolo ho letto?" :mrgreen:
 

bonadext

Ananke
Forse sono io ad essere atipico, ma le introduzioni le salto a piedi pari, il motivo può sembrare stupido (e molto probabilmente lo è) ma mi da fastidio che qualcuno mi spieghi quello che andrò a leggere, per la ragione avulsa che "non sono scemo e posso arrivarci da solo", così facendo sono sicurissimo di perdere molte cose per strada e rischiare di non capire molte cose, ma è una mia fissazione ed è più forte di me.
Le uniche due introduzioni che ho letto sono quelle della Bibbia e dell'Ulisse di Joyce, entrambi testi per i quali è obbligatorio partire preparati, per tutti gli altri se supera la facciata di lunghezza la ignoro completamente, accettando il rischio di arrivare alla fine del libro e chiedermi: "ma che cavolo ho letto?" :mrgreen:

Ho capito, ma non le leggi neanche a libro finito? :?
 

Marzati

Utente stonato
Forse sono io ad essere atipico, ma le introduzioni le salto a piedi pari, il motivo può sembrare stupido (e molto probabilmente lo è) ma mi da fastidio che qualcuno mi spieghi quello che andrò a leggere, per la ragione avulsa che "non sono scemo e posso arrivarci da solo", così facendo sono sicurissimo di perdere molte cose per strada e rischiare di non capire molte cose, ma è una mia fissazione ed è più forte di me.
Le uniche due introduzioni che ho letto sono quelle della Bibbia e dell'Ulisse di Joyce, entrambi testi per i quali è obbligatorio partire preparati, per tutti gli altri se supera la facciata di lunghezza la ignoro completamente, accettando il rischio di arrivare alla fine del libro e chiedermi: "ma che cavolo ho letto?" :mrgreen:
Mi fa piacere non esser solo :D . Aggiungo solo alle già riportate (e da me condivise) ragioni anche quella che spesso le introduzioni mi fanno morire dalla noia...
 

Tanny

Well-known member
Ho capito, ma non le leggi neanche a libro finito? :?

Raramente le leggo, ma solitamente apprezzo molto di più i testi posti alla fine del libro che analizzano l'opera appena letta piuttosto che quelli in apertura
 

darida

Well-known member
Praticamente non le leggo mai. Mi riprometto di leggerle alla fine ma non mi ricordo quasi mai di farlo...
 

Spilla

Well-known member
Quoto Daria.
Spesso poi, quando proprio mi metto d'impegno (ma sempre, rigorosamente,DOPO aver letto il libro), non ci trovo l'analisi e lo studio che avrei desiderato, ma solo vaghe disamine poco soddisfacenti. Alla fine, come Tanny, mi trovo a chiedermi: "ma perché sto leggendo 'sta roba?"
Anche perché la caduta (spesso) dallo stile dell'autore a quello sciapo e accademico del curatore è frustrante :boh:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Io invece trovo che moltissime introduzioni (che anch'io leggo rigorosamente alla fine) siano assolutamente illuminanti, a volte sono dei piccoli saggi ei permettono di cogliere sfumature che mai avrei colto da sola... Per questo a mio avviso è importante scegliere l'edizione giusta anche per l'apparato critico.
 

Grantenca

Well-known member
A dir la verità non leggo le introduzioni prima di leggere il libro. Molte volte le tralascio anche a libro terminato. Sono molto più interessato, dopo aver letto il libro e magari postato la mia recensione, a leggere le recensioni del Forum. Molto spesso mi svelano aspetti che non avevo focalizzato.
 
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